giuli3001
Erectus
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Concetti Chiave

  • Dante Alighieri ha contribuito significativamente alla lingua italiana, promuovendo l'uso del volgare rispetto al latino, tradizionalmente considerato di prestigio.
  • Nel suo trattato "De vulgari eloquentia", scritto in latino, Dante esplora l'uso del volgare per la letteratura, rivolgendosi ai poeti che cercavano di utilizzare un volgare illustre.
  • Dante considerava il volgare una lingua naturale e materna, appresa spontaneamente, a differenza del latino, che seguiva rigide regole codificate.
  • Dante aspirava a creare un volgare ideale per unificare l'Italia, comprendendo già nel 1300 l'importanza della lingua come strumento di unificazione nazionale e culturale.
  • Il volgare ideale doveva essere illustre, curiale, cardinale e regolare, riflettendo giustizia, civiltà e un potere politico centralizzato.

Indice

  1. Dante e l'innovazione linguistica
  2. Il trattato "De vulgari eloquentia"
  3. L'importanza del volgare per l'Italia

Dante e l'innovazione linguistica

Dante Alighieri è considerato uno dei più grandi autori della letteratura italiana, non solo per le sue innumerevoli e celebri opere, ma anche per le grandi innovazioni linguistiche e per aver dato vita alla lingua italiana, partendo proprio dal volgare, che era ancora in disuso rispetto al latino, considerato lingua ufficiale e di alto prestigio.

Al contrario, Dante riteneva che il latino fosse una lingua adeguata tanto alle sue opere e alla letteratura in generale, quanto alla gente del popolo.

Il trattato "De vulgari eloquentia"

Per ciò scrisse un trattato, dal titolo “De vulgari eloquentia” fra il 1304 e il 1305, la cui stesura fu interrotta al secondo libro anziché al quarto poiché il poeta voleva completamente dedicarsi alla stesura della Divina Commedia. Nonostante lo scritto parli proprio della lingua volgare, esso fu scritto in latino, poiché l’autore voleva rivolgersi al gruppo ristretto dei doctores illustres , ovvero i poeti che volevano servirsi del volgare illustre per i propri scritti. Dante riteneva che il latino fosse una lingua codificata secondo precise regole, a differenza del volgare che è invece considerata la lingua naturale e materna, che i bambini imparano spontaneamente e non studiandola.

L'importanza del volgare per l'Italia

L’intento di Dante era quello di creare un volgare ideale per tutta l’Italia e non per un singolo regno o un Comune: soltanto lui capirà già nel 1300 che la lingua è uno degli strumenti fondamentali per l’unificazione di uno Stato e, soprattutto, di un popolo.

Il volgare ideale doveva necessariamente essere: illustre, perché legato alla cerchia ristretta dei doctores illustres; curiale, perché doveva poter esprimere la giustizia e la civiltà; cardinale, poiché doveva fare da cardine a tutti gli altri tipi di volgare e infine regolare o aulico, poiché è espressione di un potere politico centralizzato.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il contributo di Dante Alighieri all'innovazione linguistica italiana?
  2. Dante Alighieri ha dato vita alla lingua italiana partendo dal volgare, che era in disuso rispetto al latino, e ha promosso l'uso del volgare come lingua letteraria e popolare.

  3. Perché Dante ha scritto il "De vulgari eloquentia" in latino?
  4. Dante ha scritto il "De vulgari eloquentia" in latino per rivolgersi ai doctores illustres, i poeti che volevano utilizzare il volgare illustre nei loro scritti, poiché il latino era una lingua codificata e prestigiosa.

  5. Qual era l'obiettivo di Dante nel promuovere un volgare ideale per l'Italia?
  6. L'obiettivo di Dante era creare un volgare ideale che potesse unificare l'Italia, fungendo da strumento fondamentale per l'unificazione di uno Stato e di un popolo, e che fosse illustre, curiale, cardinale e regolare.

Domande e risposte

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