Concetti Chiave
- L'energia atomica nei reattori nucleari viene utilizzata per generare energia elettrica e per la propulsione, come dimostrato dai sommergibili nucleari.
- Il Nautilus, primo sommergibile atomico, coprì oltre 62.500 miglia con un solo rifornimento di uranio, mostrando l'efficienza del combustibile nucleare rispetto alla nafta.
- Un problema significativo dell'energia nucleare è la difficoltà nello smaltimento delle ceneri radioattive prodotte dalla disintegrazione dell'uranio.
- Gli isotopi radioattivi sono utilizzati come indicatori nella ricerca industriale, permettendo di seguire processi chimici grazie alle loro radiazioni.
- Il metodo degli atomi marcati consente di tracciare il percorso di elementi chimici nei sistemi biologici, come nel caso dello studio del ferro nell'emoglobina.
L'uso dell'energia atomica per scopi pacifici
L'energia atomica che viene prodotta nei reattori nucleari, come risultato della reazione a catena, può essere utilizzata per generare energia elettrica, per propulsione e altri processi che richiedono una sorgente di calore. Così, per esempio, furono costruiti sommergibili a propulsione nucleare, ottenendo successi sbalorditivi : il Nautilus (il primo sommergibile atomico) riuscì a percorrere oltre 62.500 miglia con un solo rifornimento di combustibile atomico, consumando qualche chilogrammo di uranio, invece di 217 carri-cisterna di nafta.
Non si deve credere che queste applicazioni dell'energia nucleare siano prive di inconvenienti, soprattutto per la difficoltà di distruggere le ceneri radioattive che derivano dalla disintegrazione dell'uranio.
L'energia atomica può essere utilizzata anche per la preparazione di sostanze radioattive che sono impiegate come indicatori radioattivi nella ricerca dell'industria.
Tale metodo è detto anche metodo degli atomi marcati perchè gli atomi degli isotopi radioattivi si possono rintracciare come se fossero marcati, come se ognuno portasse un cartellino che li distingue. Per esempio, con il metodo degli atomi marcati i medici hanno stabilito in quale tempo il ferro passa nell'emoglobina del sangue di un animale.