Concetti Chiave
- I campioni chimici possono essere trasportati tramite corriere o posta pneumatica, ognuno con vantaggi e svantaggi specifici.
- È cruciale rispettare i tempi di consegna per evitare la diminuzione della glicemia nei campioni, che avviene se non vengono centrifugati entro un'ora.
- Il trasporto deve avvenire a temperatura controllata per mantenere l'integrità di specifici analiti come ammoniaca ed emogas.
- Uno studio a Verona ha rilevato come l'errore più comune nella fase pre-analitica sia il campione emolitico, variabile a seconda del reparto.
- Errori specifici per reparto includono campioni coagulati in pediatria, emolisi al pronto soccorso e campioni non ricevuti in terapia intensiva.
Trasporto dei campioni chimici
Una volta raccolti i campioni vanno portati al laboratorio. Il trasporto avviene secondo due modalità:- Tramite corriere: a mano, grazie al personale infermieristico o tecnico istruito sulle procedure da seguire e sulle precauzioni da usare. Vengono utilizzati dei contenitori particolari che rispettano le norme di sicurezza, in cui vengono alloggiati sia i campioni che i fogli di accompagnamento. Tale tipologia di trasporto è lenta e distoglie personale da altre incombenze
- Posta pneumatica: si tratta di tubi che collegano i vari reparti al laboratorio, in ospedale. Permette un trasporto - sempre secondo le norme di sicurezza - più rapido e meno dispendioso dal punto di vista economico; esiste tuttavia il rischio di provocare emolisi nei campioni di sangue
Il trasporto, quindi, deve avvenire nel minor tempo possibile evitando movimenti bruschi che possono provocare emolisi, utilizzando dei sistemi di sicurezza e protezione anche per il personale che effettua il trasporto.
L'importanza del rispetto dei tempi di consegna è importante, ad esempio, per evitare un calo di glicemia del campione. Infatti, se il campione non viene centrifugato entro un’ora dal prelievo, ogni ora che passa la glicemia diminuisce del 10% circa a causa della glicolisi.
Il trasporto va fatto a temperatura controllata soprattutto per determinati analiti:
- Trasporto in ghiaccio (ammoniaca, emogas analisi)
- Trasporto a caldo (37°)
Da uno studio effettuato nel policlinico di Verona, in cui sono stati analizzati i vari tipi di errori commessi durante la fase pre-analitica, è emerso che il più frequente è il campione emolitico.
Un dato interessante è che il tipo di errore varia a seconda del reparto. Questa sotto-analisi ha permesso di correggere in modo più mirato gli errori commessi. In pediatria l’errore più rappresentato è il campione coagulato perché le vene sono piccole e difficili da prendere e le provette si riempiono lentamente, quindi si fa fatica a mescolare il campione. In pronto soccorso l’errore più frequente è quello dell’emolisi, mentre in terapia intensiva è il campione non ricevuto. Quest’ultimo caso si riferisce a richieste fatte da reparti, che non sono seguite dall’arrivo di campioni al laboratorio. Ciò può essere dovuto a due motivi: il primo è che il paziente per cui viene fatta la richiesta decede e viene cancellata la richiesta, il secondo è che il paziente migliora le proprie condizioni e viene trasferito di reparto.
Domande da interrogazione
- Quali sono le modalità di trasporto dei campioni chimici al laboratorio?
- Perché è importante rispettare i tempi di consegna dei campioni?
- Quali sono gli errori più comuni nella fase pre-analitica e come variano tra i reparti?
I campioni chimici possono essere trasportati tramite corriere, utilizzando personale istruito e contenitori sicuri, o tramite posta pneumatica, che è più rapida ma può causare emolisi nei campioni di sangue.
Rispettare i tempi di consegna è cruciale per evitare un calo di glicemia nel campione, poiché ogni ora di ritardo nella centrifugazione può ridurre la glicemia del 10% a causa della glicolisi.
Gli errori più comuni includono campioni emolitici, coagulati o non ricevuti, e variano tra i reparti: in pediatria prevalgono i campioni coagulati, in pronto soccorso l'emolisi, e in terapia intensiva i campioni non ricevuti.