Concetti Chiave
- Gli orbitali sono definiti come nubi elettroniche tridimensionali dove c'è probabilità di trovare un elettrone.
- L'orbitale con l=0 è sferico e gli elettroni sono più vicini al nucleo, rendendoli più difficili da rimuovere.
- Gli orbitali p, con l=1, hanno forma di clessidra e gli elettroni sono più facili da rimuovere poiché non si trovano vicino al nucleo.
- Esistono tre orbitali p, orientati lungo gli assi x, y e z, determinati dai numeri quantici m -1, 0 e +1.
- Gli orbitali D con l=2, composti da cinque orientamenti, sono raramente coinvolti in reazioni chimiche naturali.
Teoria ondulatoria
Si è passati quindi a una definizione delle orbite tridimensionale, per cui adesso si parla di: orbitale: una nube elettronica in cui vi è una certa probabilità di trovare l’elettrone• n indica le dimensioni e l’energia dell’orbitale;
• l=0 non da più un orbita circolare ma un orbitale sferico. Possiamo avere 1s, 2s, 3s e così via, sono tutte sfere con raggi crescenti, ma rimane comunque più probabile trovare gli elettroni vicini al nucleo, al quale gli elettroni degli orbitali S si possono avvicinare notevolmente, ed è per questo che sono più difficili da “strappare” all’atomo, risentendo più direttamente dell’attrazione del nucleo, rispetto agli elettroni di altri orbitali;
• con l=1 si hanno tre orbitali p, a forma di clessidra, con il centro che si assottiglia man mano che si avvicina al nucleo fino ad arrivare a zero in corrispondenza di esso (non ci sono quindi elettroni vicino al nucleo, per questo gli elettroni degli orbitali p sono relativamente facili da “strappare” all’atomo. I tre orbitali p possibili sono quelli determinati dagli m -1, 0 e +1, orientati secondo i tre assi cartesiani x, y e z;
• Con l=2, abbiamo 5 orbitali D, con m da -2 a +2; sono orbitali relativamente poco importanti perché molto raramente coinvolti in una reazione chimica o fisica naturale.