Concetti Chiave
- L'ossigeno forma composti chiamati ossidi con quasi tutti gli elementi, tranne OF2, che è un fluoruro.
- Negli ossidi, l'ossigeno ha sempre un numero di ossidazione -2, a eccezione di OF2 dove è +2.
- La formula degli ossidi posiziona sempre l'ossigeno a destra del simbolo dell'altro elemento.
- Nella nomenclatura Stock, i numeri di ossidazione variabili sono indicati tra parentesi in numeri romani.
- Gli ossidi dei metalli tendono ad avere un comportamento basico, reagendo con l'acqua per formare idrossidi.
Gli ossidi
L’ossigeno forma composti con quasi tutti gli elementi della tavola periodica; tali composti si chiamano ossidi. In essi l’ossigeno ha sempre n.o. -2.
L’unica eccezione è costituita dal composto OF2 che non è un ossido, bensì un fluoruro, nel quale O ha n.o. +2; infatti il fluoro è l’unico elemento più elettronegativo dell’ossigeno.
La formula degli ossidi vede sempre l’ossigeno a destra, preceduto dall’altro elemento. Nella nomenclatura Stock gli ossidi dei vari elementi, con numero di ossidazione variabile, sono distinti riportando tra parentesi il n.o., indicato con un numero romani, mentre nella nomenclatura tradizionale si usa il suffisso –ico per il numero di ossidazione più alto e –oso per quello più basso.
Mentre la nomenclatura IUPAC non fa distinzione tra ossidi di metalli e non metalli, la nomenclatura tradizionale, sempre meno usata, utilizza regole diverse nei due casi, distinguendo tra ossidi basici e ossidi acidi.
Gli ossidi dei metalli hanno in genere un comportamento basico; il comportamento basico è indicato dalla reazione dell’ossido con l’acqua, nella quale si formano anioni OH (idrossido) capaci di colorare di blu la cartina universale del pH.
Le sostanze basiche insolubili in acqua sono invece riconoscibili dalla capacità di solubilizzarsi negli acidi.