Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Indice nozioni di chimica analitica
1 Teoria atomica e leggi quantitative
1.1 La struttura della materia: atomi ed elementi
1.2 Simbologia chimica
1.3 Coefficienti stechiometrici e bilanciamento
1.4 Le prime leggi della chimica
1.4.1 Legge della conservazione della massa di Lavoisier (1789)
1.4.2 Legge delle proporzioni definite e costanti (Proust 1799)
1.4.3 Legge delle proporzioni multiple (Dalton 1803)
1.4.4 Legge dei rapporti volumetrici gassosi definiti e costanti (Gay Lussac 1808)
1.5 Pesi atomici e molecolari relativi: l’unità di massa atomica
1.6 Nuclidi: numero atomico Z e numero di massa A
1.7 La mole ed il Peso molare
1.8 Il numero di Avogadro
1.9 Calcolo delle quantità che reagiscono
1.10 Composizione percentuale e formula di un composto
1.11 Esercizi
1.11.1 Bilanciamento
1.11.2 Pesi (masse) relativi ed assoluti
1.11.3 Mole, Peso molare e numero di Avogadro
1.11.4 Elementi, Nuclidi (isotopi, isobari, isotoni) e Ioni
1.11.5 Rapporti stechiometrici numerici e ponderali
1.11.6 Quantità che reagiscono e reagente limitante
1.11.7 Conversione ‘composizione percentuale/formula’
2 Modelli atomici classici
2.1 La struttura interna dell’atomo
2.2 I modelli atomici di Thomson e Rutherford
3 La radiazione elettromagnetica
3.1 Modello ondulatorio e corpuscolare a confronto
3.2 Le onde elettromagnetiche
3.3 I parametri di un’onda e lo spettro elettromagnetico
3.4 Spettri di emissione e di assorbimento
3.5 I quanti di radiazione: fotoni
4 Modelli atomici quantistici semiclassici
4.1 Il modello atomico di Bohr
4.2 Conferme sperimentali del modello di Bohr
4.3 Il modello di Bohr-Sommerfeld: numero quantico secondario l
4.4 Il numero quantico magnetico m
4.5 Numero quantico di spin e principio di esclusione di Pauli
5 Modelli atomici quanto-meccanici
5.1 La natura ondulatoria della materia: De Broglie
5.2 Natura ondulatoria della materia: interpretazione probabilistica
5.3 La meccanica ondulatoria di Schrödinger
5.4 La meccanica matriciale di Heisenberg
5.4.1 Il principio di indeterminazione di Heisenberg
5.5 L'equazione relativistica di Dirac
5.6 Meccanica quantistica: interpretazioni
5.6.1 Il microscopio di Heisenberg
5.6.2 Principio di complementarietà e interpretazione di Copenaghen
5.6.3 La probabilità quantistica ed il microscopio di Feynman
5.6.4 L'effetto tunnel
5.6.5 Il gatto di Schrödinger ed il principio di sovrapposizione degli stati
5.6.6 Paradosso EPR: Entanglement e Nonlocalità
5.6.7 La disuguaglianza di Bell e l’esperimento di Aspect
5.6.8 Conclusioni
6 Struttura atomica e caratteristiche chimiche
6.1 Il riempimento degli orbitali
6.1.1 Principio di minima energia
6.1.2 Principio di esclusione di Pauli
6.1.3 Principio di massima molteplicità di Hund
6.2 Configurazioni elettroniche e Strutture di Lewis degli elementi
6.3 Metalli e non metalli
6.4 Energia di prima ionizzazione
6.5 Affinità elettronica
6.6 Altre informazioni utili nella tabella periodica
7 I legami chimici
7.1 Il legame covalente: Teoria di Lewis
7.1.1 Raggio covalente
7.1.2 Legame dativo e promozione elettronica
7.1.3 La geometria delle molecole: teoria VSEPR
7.1.4 Legame covalente polare: elettronegatività e momento di dipolo
7.1.5 Molecole con elettroni spaiati e paramagnetismo
7.1.6 Strutture di Lewis molecolari e carica formale
7.2 Il Legame covalente: Teoria del legame di valenza (VB)
7.2.1 Ibridazione orbitalica
7.2.2 Risonanza o mesomeria
7.2.3 Delocalizzazione elettronica
7.2.4 Regole di risonanza
7.2.5 Criteri di stabilità delle strutture risonanti
7.2.6 Due esempi di risonanza: il gruppo carbossilico ed il gruppo peptidico
7.3 Il legame covalente: Teoria dell’Orbitale Molecolare (MO)
7.4 Legame ionico
7.5 Legame metallico
7.6 Legami intermolecolari e forze di van der Waals
7.6.1 Forze di Keesom o interazioni dipolo-dipolo (effetto di orientazione)
7.6.2 Forze di Debye o interazioni dipolo permanente-dipolo indotto (effetto di induzione)
7.6.3 Forze di London o interazioni dipolo istantaneo-dipolo indotto (effetto di
dispersione)
7.6.4 Repulsione di van der Waals a corto raggio e potenziale di Lennard-Jones
7.6.5 Interazioni tra ioni e molecole neutre
8 Costruzione dei composti e nomenclatura chimica
8.1 Numero di ossidazione (nox) o stato di ossidazione (stox)
8.2 Regole per la costruzione dei composti binari
8.3 Principali composti binari
8.3.1 Idruri
8.3.2 Perossidi
8.3.3 Ossidi
8.3.4 Idracidi
8.4 Composti ternari: Ossiacidi ed Idrossidi
8.4.1 Acidi
8.4.2 Idrossidi
8.5 I Sali
8.5.1 Processi di salificazione
8.5.2 Dissociazione dei Sali
8.5.3 Sali idratati
8.5.4 Sali doppi
8.5.5 Sali complessi
8.6 Composti complessi e agenti complessanti
8.6.1 Nomenclatura dei complessi
9 Isomeria
9.1 Isomeria costituzionale
9.1.1 isomeria di catena
9.1.2 Isomeria di posizione
9.1.3 Isomeria di gruppo funzionale
9.2 Stereoisomeria
9.2.1 Isomeria conformazionale
9.2.2 Isomeria configurazionale
10 Stechiometria
10.1 Bilanciamento delle reazioni chimiche
10.2 Reazioni di ossidoriduzione
10.3 Strategia di bilanciamento delle reazioni redox in forma molecolare
10.3.1 Bilanciamento con numeri di ossidazione frazionari
10.3.2 Reazioni redox di dismutazione o disproporzionamento
10.3.3 Redox con più di due elementi che variano il nox
10.4 Strategia di bilanciamento di reazioni redox in forma ionica netta
10.5 Trasformazione di una redox proposta in forma molecolare in una redox in forma ionica
10.6 Rapporti ponderali: calcolo delle quantità che reagiscono
11 Stato gassoso
11.1 Le leggi dei gas
11.1.1 Legge di Boyle
11.1.2 Legge di Charles o 1a legge di Gay-Lussac
11.1.3 Seconda legge di Gay-Lussac
11.1.4 Equazione di stato dei gas perfetti (Clapeyron)
11.1.5 Equazione di stato dei gas reali (van der Waals)
11.2 Cenni di teoria cinetica dei gas
11.2.1 Distribuzione delle velocità - Maxwelliana
11.3 Legge di Graham
11.4 Legge di Dalton o delle pressioni parziali
11.5 Temperatura critica
12 Stato liquido
12.1 Diffusione ed entropia
12.2 Evaporazione e tensione di vapore
12.3 Ebollizione
12.4 Diagramma di stato
13 Soluzioni
13.1 Concentrazione di una soluzione
13.2 Solubilità
13.3 Elettroliti, non-elettroliti e grado di dissociazione
13.4 Osmosi e Pressione osmotica
13.5 Legge di Raoult
13.5.1 Regola della leva
13.5.2 Distillazione e diagramma lenticolare
13.5.3 Soluzioni non ideali: deviazioni dalla legge di Raoult e azeotropi
13.6 Innalzamento ebullioscopico ed abbassamento crioscopico
13.7 Proprietà colligative
14 Cinetica chimica
14.1 Velocità di reazione
14.2 Ordine, molecolarità e meccanismo di reazione
14.2.1 Reazioni di primo ordine (cinetica di primo ordine)
14.2.2 Reazioni di secondo ordine (cinetiche di secondo ordine)
14.2.3 Reazioni di ordine zero (cinetiche di ordine zero)
14.3 Determinazione dell’ordine di reazione
14.3.1 Metodo dell’isolamento
14.3.2 Metodo delle velocità iniziali
14.3.3 Metodo dei tempi di dimezzamento.
14.3.4 Uso dell’equazione cinetica integrata
14.4 Costante di velocità specifica ed equazione di Arrhenius
14.4.1 Determinazione dei parametri di Arrhenius
14.4.2 Teoria degli Urti
14.4.3 Teoria dello Stato di Transizione
14.4.4 Altri fattori che influenzano la velocità di una reazione
15 Equilibrio chimico
15.1 Legge di azione di massa (legge di Guldberg-Waage)
15.1.1 Costante di equilibrio (Kc Kp Kn Kχ)
15.1.2 Posizione del punto di equilibrio
15.1.3 Calcolo delle concentrazioni di equilibrio e Quoziente di reazione
15.2 Equilibri chimici omogenei ed eterogenei
15.3 Modificazioni di un equilibrio chimico: il principio di Le Chatelier
16 Equilibri di dissociazione ionica
16.1 Il prodotto ionico dell’acqua
16.2 pH e pOH
16.3 Calcolo del pH
16.3.1 Calcolo pH per acidi e basi forti
16.3.2 pH in soluzioni molto diluite di acidi (e basi) forti
16.3.3 pH in soluzioni di acidi e basi deboli: ka
e kb (pka e pkb)
16.3.4 Metodo semplificato per il calcolo del pH di acidi e basi deboli
16.3.5 Calcolo del pH di acidi e basi deboli molto diluiti e/o molto deboli.
16.3.6 pH in soluzioni di acidi e basi deboli poliprotici
16.4 Indicatori di pH
16.5 Idrolisi salina ed equilibrio di idrolisi
16.5.1 Idrolisi basica
16.5.2 Idrolisi acida
16.5.3 Idrolisi acida di un catione metallico
16.5.4 L’idrolisi come reazione acido-base di Brønsted
16.5.5 Idrolisi neutra
16.5.6 Idrolisi di un sale derivante da un acido debole e da una base debole
16.5.7 Idrolisi di elettroliti anfoteri (anfoliti)
16.6 Soluzioni tampone
16.6.1 Equazione di Henderson-Hasselbach
16.6.2 Meccanismo d'azione di una soluzione tampone
16.6.3 Capacità tampone b ed efficienza di una soluzione tampone
16.6.4 Limiti di applicabilità della relazione di Henderson-Hasselbach
16.6.5 Calcolo delle concentrazioni delle specie chimiche di un tampone a pH noto
16.6.6 Calcolo della Ka al punto di semiequivalenza
16.7 Elettroliti anfoteri in soluzione
16.8 Equilibri di solubilità e prodotto di solubilità kps
16.8.1 Effetto dello ione comune
16.8.2 Equilibrio di solubilità e precipitazione
16.8.3 Equilibrio di solubilità, idrolisi e pH
16.9 Equilibri di complessazione e costante di formazione dei complessi.
16.9.1 Competizione tra equilibrio di complessazione ed equilibrio di solubilità
16.9.2 Equilibrio di complessazione e pH
16.10 Teorie Acido-base
16.10.1 Acidi e basi secondo Arrhenius
16.10.2 Acidi e basi secondo Brønsted
16.10.3 Acidi e basi secondo Lewis
16.11 Titolazione Acido-base
16.12 Curve di titolazione
16.12.1 Curva di Titolazione di un acido forte con una base forte
16.12.2 Curva di Titolazione di una base forte con un acido forte
16.12.3 Curva di Titolazione di un acido debole monoprotico con una base forte
16.12.4 Curva di Titolazione di un acido debole poliprotico con una base forte
16.13 Forza ionica e attività
17 Elettrochimica: celle galvaniche
17.1 Celle galvaniche (pile)
17.1.1 La pila Daniell
17.2 Rappresentazione schematica delle semicelle e diagramma di cella
17.3 Classificazione delle semicelle
17.3.1 Semicelle di prima specie (elettrodo Metallo-Ione metallico)
17.3.2 Semicelle di seconda specie (elettrodo Metallo-Sale insolubile-Anione)
17.3.3 Semicelle redox
17.3.4 Semicelle a gas
17.4 Potenziale di elettrodo
17.4.1 Elettrodo standard ad idrogeno
17.4.2 Potenziali standard di riduzione
17.4.3 Serie elettrochimica
17.4.4 Proprietà dei potenziali di riduzione E°
17.5 Equazione di Nernst
17.5.1 Potenziali dell’Idrogeno e dell’Ossigeno in funzione del pH
17.6 Applicazioni dell’equazione di Nernst
17.6.1 Pile a concentrazione
17.6.2 Analisi potenziometriche
17.6.3 Relazione tra Keq e fem (E°cella)
17.6.4 Relazione tra Keq ed E° per reazioni non-redox
17.7 Lavoro eseguito da una pila
18 Elettrochimica: celle elettrolitiche
18.1 Elettrolisi di sali fusi
18.2 Elettrolisi di una soluzione contenente più ioni (precedenza di scarica)
18.3 Tensione di decomposizione
18.4 Sovratensione
18.4.1 Applicazioni dei fenomeni di sovratensione
18.4.2 Cause dei fenomeni di sovratensione
18.5 Le leggi di Faraday
18.6 Equivalente elettrochimico
18.7 Fenomeni elettrochimici di interesse pratico
19 Elementi di termodinamica chimica
19.1 I sistemi termodinamici
19.2 Funzioni di stato e di percorso
19.3 Energia interna (E)
19.3.1 Variazioni dell'energia interna E di un sistema chimico
19.4 Entalpia (H) e termochimica
19.4.1 Legge di Lavoisier-Laplace (1780)
19.4.2 Legge di Hess (1840)
19.5 Entropia (S), Energia libera (G) e criteri di spontaneità
19.6 Previsioni sulla spontaneità di una reazione
19.7 Energia libera e sistemi all'equilibrio
19.7.1 Transizioni di fase: Regola di Trouton
19.7.2 Transizioni di fase: Equazione di Clausius-Clapeyron
19.7.3 Equazione di Clausius-Clapeyron e Legge di Henry
19.7.4 Equazione di Clausius-Clapeyron e Legge di Raoult
19.7.5 Energia libera e costante di equilibrio
19.7.6 Equazione di Eyring (calcolo della costante cinetica)
19.8 Relazione tra ΔG° e E°
19.9 Dipendenza delle funzioni di stato dalla Temperatura: Calore Specifico
19.9.1 Dipendenza dell’Energia interna da T
19.9.2 Dipendenza dell’Entalpia da T: equazione di Kirchhoff
19.9.3 Dipendenza dell’Entropia da T
19.9.4 Dipendenza dell’Energia Libera da T
19.10 ΔG° e ΔS° di mescolamento
19.11 La costante di equilibrio K per temperature diverse da 25°C – Equazione di van’t Hoff
20 Appendici
20.1 Costanti di dissociazione acida e basica (a 25°C)
20.2 Prodotti di solubilità (ordinati per anione) (a 25°C)
20.3 Prodotti di solubilità (ordinati per catione) (a 25°C)
20.4 Costanti di formazione dei complessi (a 25°C)
20.5 pk di formazione parziali dei complessi (a 25°C)
20.6 Funzioni termodinamiche di formazione (ΔH°f - ΔG°f - S°)
20.7 Potenziali Standard di riduzione in volt (a 25°C e 1 atm)
20.8 Elementi chimici (massa, configurazione elettronica, nox, etimo)
20.9 Costanti fondamentali
20.10 Unità di misura
20.11 Nomenclatura
ATTIVITÀ CHIMICA
L’ attività rappresenta la tendenza a reagire di una specie
chimica. Questa grandezza (adimensionale) dipende
dalla concentrazione della specie chimica, oltre che dalla
composizione complessiva del sistema.
È definita dalla relazione a= dove C è la
﮿ ﮿
concentrazione, C la concentrazione dello stato scelto
.
come standard e γ è il coefficiente di attività
Tanto più una soluzione è concentrata, tanto più gli ioni in
essa presente sono soggetti ad interazioni reciproche. Gli ioni
hanno minore libertà individuale. 0 1
coefficiente di attività = ½ C .z
μ
forza ionica i i
Maggiore è la forza ionica minore è il coefficiente di attività.
Maggiore è la carica ionica minore è il coefficiente di attività.
Quindi γ dipende dalla forza ionica della soluzione, si può
calcolare conoscendo la composizione del sistema ma con
procedure complesse.
. La legge di azione di massa
(o legge dell’equilibrio chimico)
legge di azione di massa
Secondo la
Guldberg e Waage (1864):
o di
In una reazione chimica all’equilibrio,
In una reazione chimica all’equilibrio,
il rapporto tra il prodotto delle
il rapporto tra il prodotto delle attività
concentrazioni
delle sostanze prodotte e il prodotto delle
delle sostanze prodotte e il prodotto delle
attività delle sostanze reagenti, ciascuna
concentrazioni delle sostanze reagenti,
elevata al rispettivo
ciascuna elevata a un esponente uguale
coefficiente stechiometrico, è costante (alla
al corrispondente
stessa temperatura).
coefficiente stechiometrico, è costante.
Per una reazione generica
aA + bB cC + dD
si ha: a c a d
K= a a
a b
A B
L’attività di composti ed elementi puri è assunta come
unitaria e non compare nell’equazione della costante di
equilibrio.
Quindi la definizione termodinamica di costante di
equilibrio prevede di utilizzare le attività
Data la difficoltà di determinare le attività delle diverse specie
chimiche presenti all’equilibrio, si usano spesso espressioni
della costante di equilibrio che utilizzano le concentrazioni
molari. Il valore di tali «costanti» dipende dalla composizione
complessiva del sistema.
La costante stechiometrica Kc coincide con quella
termodinamica K solo per soluzioni molto diluite, nelle quali
praticamente attività e concentrazione molare coincidono.
Consideriamo la generica equazione: +
cC dD
A + B
a b
costante di equilibrio K
Definiamo c
(in termini di concentrazioni):
[C] [D]
c d
K C = [ [B]
A]
a b
Le concentrazioni nell’espressione sopra sono riferite
all’equilibrio.
Facciamo un esempio con una reazione all’equilibrio utilizzata
per produrre gas metano.
equilibrio dinamico: la reazione diretta e
Tale situazione è un
quella inversa continuano ad avvenire con velocità uguali.
Consideriamo la seguente reazione
CO(g) + 3H (g) CH (g) + H O(g)
2 4 2
CO(g) + 3H (g) CH (g) + H O(g)
2 4 2
Per questa reazione supponiamo di introdurre in un recipiente da 1 L
1 mole di CO e 3 moli di H e di seguire la variazione temporale del
2
numero di moli dei vari composti. Inizialmente si ha
H 2 una diminuzione dei
reagenti e un
aumento dei
prodotti, ma dopo
un certo periodo di
tempo le moli (e
quindi anche le
CO concentrazioni) di
tutti i componenti
raggiungono dei
H O=CH
2 4 valori costanti.
CO(g) + 3H (g) CH (g) + H O(g)
2 4 2
La diminuzione delle moli dei reagenti e gli aumenti delle
moli di prodotti sono vincolate dai rapporti stechiometrici.
H 2
3 -3x
2 3 moli H scomparse = 1
2
mole CO scomparsa = 1
mole CH formata = 1
4
mole H O formata
-x 2
Determinando la quantità di uno dei reagenti o dei prodotti
all’equilibrio possiamo determinare la quantità di tutti gli altri
componenti all’equilibrio.
Ritornando ad esempio al caso in cui introduciamo in un recipiente
da 1 L 1 mole di CO e 3 moli di H , è possibile scrivere lo schema
2
seguente con le moli iniziali la variazione e all’equilibrio facendo
uso dei coefficienti stechiometrici per legare fra di loro le variazioni
dei numeri di moli:
CO(g) + 3H (g) CH (g) + H O(g)
2 4 2
0 0
+x
+x
x x
CO(g) + 3H (g) CH (g) + H O(g)
2 4 2
0 0
+x
+x
x x
Supponiamo che all’equilibrio le moli di CO siano 0,613:
Costante di equilibrio K
p
Per gli equilibri in fase gassosa è spesso utile scrivere la costante
di equilibrio in termini delle pressioni parziali dei gas invece che
delle concentrazioni.
Ad esempio per la generica reazione:
Tale costante è definita come: c d
P P
K C D
=
P a b
P P
A B
Relazione tra Kp e Kc
Kp = Kc (RT)
Δn
Dove:
R è la costante dei gas ideali (0,082 (L atm mol K ) T
-1* -1
* *
temperatura espressa in kelvin
Δn è la differenza tra la somma dei coefficienti
stechiometrici di prodotti e reagenti, Δn = (c+d) –(a+b)
Δn Kp = Kc
Se = 0
Equilibri eterogenei
Abbiamo finora considerato solo equilibri omogenei, cioè equilibri
in cui reagenti e prodotti si trovano tutti in una sola fase (ad
esempio gassosa, oppure in soluzione).
Un equilibrio eterogeneo è invece un equilibrio in cui reagenti e
prodotti si trovano in più di una fase.
Nell’espressione della costante di equilibrio di un
equilibrio eterogeneo vengono omesse le concentrazioni
(o le pressioni parziali nel K ) dei solidi e dei liquidi puri.
P
3Fe(s) + 4H O(g) Fe O (s) + 4H (g)
2 3 4 2
[H ]
4
K 2
C = [H O]
4
2
Considerazioni sulla costante di equilibrio
Le reazioni in cui è favorita la formazione dei prodotti hanno K > 1.
Le reazioni in cui è favorita la formazione dei reagenti hanno K < 1.
Il quoziente di reazione
+
cC dD
A + B
a b
E supponiamo di avere una data miscela i di reagenti e prodotti
con concentrazioni [A] , [B] , [C] e [D]
0 0 0 0.
In generale non siamo all’equilibrio, cioè:
c d
[C] [D] ≠ K
0 0 C
a b
[A] [B]
0 0
per cui la reazione procederà verso destra o verso sinistra fino a
raggiungere una situazione di equilibrio in cui le nuove
concentrazioni saranno [A] , [B] , [C] e [D] e soddisfano la
eq eq eq eq
relazione: d
c
[C] [D]
eq eq
K =
C b
a
[A] [B]
eq eq
Note le concentrazioni [A] , [B] , [C] e [D] si pone il problema di
0 0 0 0
capire se la reazione per raggiungere l’equilibrio si sposta verso
destra o sinistra. quoziente di
Per rispondere a tale domanda definiamo il
reazione Q ad un dato istante:
C c d
[C] [D] = Q
0 0 C
a b
[A] [B]
0 0
Il sistema, nella composizione per cui è calcolato Q ,
C
non è stabile (nonequilibrio) e quindi evolverà per
raggiungere una composizione stabile (equilibrio), per
cui:
Esempio: Un recipiente di 50 L contiene 1,00 mole di N , 3,00 moli
2
di H e 0,50 moli di NH . Sapendo che per questo
2 3
equilibrio N (g) + 3H (g) 2NH (g)
2 2 3
K =0,500 a 400°C, stabilire in che direzione si sposta la
C
reazione
Si calcolano prima le concentrazioni
1,00 mol 3,00 mol =
[N ] = =0,0200 mol/L [H ] = 0,0600mol/L
2 2
50,0 L 50,0 L
0,500 mol =
[NH ] = 0,0100 mol/L
3 50,0
L (0,0100) 2 = 23,1
Si calcola Q
C (0,0200)(0,0600)
3
Poiché Q =23,1 è maggiore di K =0,500 la reazione per
C C
raggiungere l’equilibrio si sposta verso sinistra
EQUILIBRIO CHIMICO
Reazioni dove i reagenti si sono trasformati completamente in prodotti:
Reazione del sodio con l’ossigeno
Reazioni di combustione del gas naturale
Reazioni esplosiva della polvere da sparo
Altre reazioni hanno i reagenti che non si consumano completamente.
C e D reagiscono completamente tra loro per darmi A e B
quindi posso scrivere
… la reazione procede e la e diminuisce invece la e aumenta.
A B C D
La velocità di reazione dipende dalla reagenti:
Velocità di reazione diretta diminuisce
Velocità di reazione inversa aumenta
Un sistema è all’equilibrio quando la velocità della reazione diretta è uguale alla velocità
della reazione inversa. Nella condizione di equilibrio le quantità di tutte le specie chimiche
restano costanti nel tempo.
La composizione finale di una reazione all’equilibrio chimico dipende da:
Natura della reazione
Temperatura
Quantità di reagente
La legge di azione di massa
In una reazione chimica all’equilibrio, il rapporto tra il prodotto delle attività prodotte e il
prodotto delle attività delle sostanze reagenti, ciascuna elevata al rispettivo coefficiente
stechiometrico, è costante (alla stessa temperatura).
Per una reazione generica:
definiamo la costante di equilibrio K C
Costante di equilibrio Kp
Per gli equilibri in fase gassosa è spesso utile scrivere la costante di equilibrio in termini delle
pressioni parziali dei gas, invece che delle concentrazioni.
tale costante è definita come:
relazione tra Kp Kc
∆
n
Kp=Kc(RT)
Dove: -1 -1
·K )
R è la costante dei gas ideali 0,082 (L·atm·mol
T è la temperatura espressa in kelvin
∆n è la differenza tra la somma dei coefficienti stechiometrici di prodotti e reagenti,
∆n= (c+d)-(a+b)
∆n=0
Se Kp=Kc
Equilibrio eterogenei
Abbiamo finora considerato solo equilibri omogenei, cioè equilibri in cui reagenti e prodotti
si trovano tutti in una sola fase (ad esempio gassosa, oppure in soluzione). Un equilibrio
eterogeneo è invece un equilibrio in cui reagenti e prodotti si trovano in più di una fase.
Nell’espressione della costante di equilibrio di un equilibrio eterogeneo vengono omesse le
concentrazioni (o le pressioni parziali nel Kp) dei solidi e dei liquidi puri.
Considerazioni sulla costante di equilibrio
Le reazioni in cui è favorita la formazione dei prodotti hanno K1
Le reazioni in cui è favorita la formazione dei reagenti hanno K1
Il quoziente di reazione
E supponiamo di avere una data miscele i di reagenti e prodotti con concentrazioni
B C D
A
0 0 0 0
In generale non siamo all’equilibrio, cioè:
Per cui la reazione procederà verso destra o verso sinistra fino a raggiungere una situazione
,B ,C ,D e soddisfano la
di equilibrio in cui le nuove concentrazione saranno A
eq eq eq eq
relazione:
Note le concentrazioni e si pone il problema di capire se la reazione per
A B C D
0 0 0 0
raggiungere l’equilibrio si sposta verso destra o sinistra.
Per rispondere a tale domanda definiamo il quoziente di reazione Qc ad un dato istante:
Il sistema nella composizione per cui è calcolato Qc, non è stabile (non equilibrio) e quindi
evolverà per raggiungere una composizione stabile (equilibrio), per cui:
Se Qc Kc la reazione procede verso sinistra
Se Qc Kc la reazione procede verso destra
Se Qc = Kc la reazione è all’equilibrio
Il principio di le Chatelier
Temperatura
Pressione e volume
Concentrazione
1) temperatura
Esotermica (libera calore) (la Q è nei reagenti)
∆H < 0 (variazione di entalpia)
Scaldiamo +Q ↑ Kc↓ verso sx
Raffreddiamo -Q↓ Kc↑ verso dx
ATTENZIONE Kc varia
Endotermica (assorbe calore) (la Q è nei prodotti)
Scaldiamo +Q↓ Kc↑ verso dx
Raffreddiamo -Q↑ Kc↓ verso sx
ATTENZIONE Kc varia
2) pressione e volume
↑ pressione ↓ volume
↓ pressione ↑ volume
(solo in fase gassosa)
Se ↑P il sistema evolve nella direzione in cui sono presenA meno moli
3) variazione della concentrazione
+A ---->
-A ---->
+B ---->
-B ---->
Introduciamo AC (nuova specie chimica)
L’equilibrio si sposta verso verso sx (A specie chimica)
Introduciamo D (nuova specie chimica)
L’equilibrio si sposta verso dx (B specie coinvolta) Ha Kc = 5.50 e tutte le specie sono in fase gassosa. Calcolare la
massa di tutte le specie all’equilibrio.
EQUILIBRIO CHIMICO Kc = 5,50
Co = 10,0g --> 58,9 g/mol
aA + Bb cC +dD
= 10,0g --> 70,0 g/mol
Cl 2
c d 3
·D
C Kc10 spostata verso i CoCl = 10,0g --> 128,9 g/mol
2
K
c= ----------------- prodotti 3
a b V = 1,00dm
·B
A -3 3
Kc 10 governata
10 calcolare numero di moli
Equilibrio dall’equilibrio
dinamico (massa in grammi) g : (mamma molare) g/mol
-3
Kc 10 la reazione non
Co --> 0,169 mol
parte Cl --> 0,142 mol
2
CoCl --> 0,077 mol
2
c d
·D
C
Q= ---------------- fare la tabella
INIZIALI
a b
·B
A Co + Cl --> CoCl
2 2
Q Kc reazione va verso i reagenti
0,169M 0,142M 0,077M
IN -X -X +X
VAR
Q Kc reazione verso i prodotti
0,169M-X 0,142M-X 0,077M+X
EQ
ESERCIZI 3
10,0g di Co e 10,0g di Cl sono messi in un recipiente di 1,00dm EQ: mol : volume
2
che già contiene 10,0g di CoCl . La miscela è scaldata a una
2 5,50=(0,077+X):(0,169-X)(0,142-X)
temperatura alla quale la reazione
Co + Cl CoCl
2 2