ManuelBona04
Ominide
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • L'esperimento ha l'obiettivo di misurare la durezza dell'acqua del depuratore per valutarne l'efficienza.
  • Viene utilizzato l'EDTA per determinare la quantità di sali presenti nell'acqua depurata, indicata dalla variazione di colore della soluzione.
  • Una minore quantità di EDTA necessaria per il cambiamento di colore indica una minore presenza di sali e quindi una minore durezza dell'acqua.
  • Bollire l'acqua depurata riduce ulteriormente i sali, richiedendo meno EDTA rispetto all'acqua non bollita.
  • L'acqua depurata è meno dura e ha meno sali rispetto all'acqua del rubinetto, migliorando così la sua qualità.

La durezzza dell'acqua

Obiettivi:
Misurare la durezza dell’acqua del depuratore per verificarne l’efficienza

Strumenti e sostanze:
• 100 ml di acqua depurata (temperatura ambiente)
• 100 ml di acqua depurata (bollita)
• 20 ml di tampone pH10
• Una punta di spatola di Nero Erocromo T all’1% (NET)
• 50 ml di Acido etilendiamminotetracetico (EDTA)
• Beuta (Portata: 250 ml - Sensibilità: 100 ml)
• Cilindro graduato (Portata: 100 ml – Sensibilità: 1 ml)
• Buretta con sostegno (Portata: 50 ml – Sensibilità: 0,1 ml)
• Propipetta (Portata: 10 ml – Sensibilità: 0,1 ml)
• Bacchetta di vetro
• Imbuto con carta da filtro
• Acqua distillata

Descrizione dell’esperimento:
Versiamo, prima nel cilindro graduato, per misurarne le quantità, poi nella beuta, 100 ml di acqua depurata a temperatura ambiente.
Riempiamo la buretta con 50 ml di EDTA fino a raggiungere la tacchetta indicate gli 0 ml.
Aggiungiamo, tramite una propipetta, 20 ml di tampone pH10 e, con una spatola, una piccola quantità di NET.
Mescoliamo la soluzione con una bacchetta di vetro fino a farla diventare di colore violetto.
Diluiamo, goccia a goccia, l’EDTA posto nella buretta fino a far diventare la soluzione di colore blu (nel nostro caso ne sono bastati 1,2 ml).
Questo dimostra che nella nostra acqua depurata è presente una minima quantità di sali.
Per verificare il tutto, filtriamo 100 ml di acqua depurata precedentemente bollita, nella beuta, dopo averla ripulita con dell’acqua distillata.
Ripetiamo il procedimento già effettuato, tenendo in considerazione la quantità di EDTA utilizzato precedentemente.
Calcoliamo la differenza tra le due misure.

Osservazioni e conclusioni:
Minore è la quantità di EDTA necessario per variare il colore della soluzione da violetto a blu, minore è la quantità di sali all’interno dell’acqua.
I sali rendono incrementano la durezza dell’acqua rendendola meno pulita.
Ciò sta a significare che l’acqua del depuratore ha una quantità minore di sali e una durezza minore rispetto all’acqua del rubinetto.
Bollendo l’acqua depurata, si riduce ancora di più la quantità di sali presenti in acqua richiedendo, quindi, una minore quantità di EDTA per far variare di colore la soluzione rispetto a prima.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale dell'esperimento descritto nel testo?
  2. L'obiettivo principale è misurare la durezza dell'acqua del depuratore per verificarne l'efficienza.

  3. Quali strumenti e sostanze sono necessari per l'esperimento?
  4. Sono necessari 100 ml di acqua depurata a temperatura ambiente, 100 ml di acqua depurata bollita, 20 ml di tampone pH10, una punta di spatola di Nero Erocromo T all’1%, 50 ml di EDTA, una beuta, un cilindro graduato, una buretta con sostegno, una propipetta, una bacchetta di vetro, un imbuto con carta da filtro e acqua distillata.

  5. Cosa indica una minore quantità di EDTA necessaria per cambiare il colore della soluzione?
  6. Indica che c'è una minore quantità di sali nell'acqua, il che significa che l'acqua è meno dura e più pulita.

Domande e risposte