
La Buona Scuola viene approvata dalla Camera dei Deputati, ma gli studenti non sono dello stesso parere e la rimandano a settembre. Una ricerca di Skuola.net ha infatti chiesto a circa 2mila studenti di scuole medie, superiori e università di dare un voto da 1 a 10 ai punti centrali della Buona Scuola.
Gli studenti hanno quindi dato la loro pagella: le norme sull’ampliamento dei poteri del preside e sull’alternanza scuola lavoro hanno ottenuto i voti peggiori, mentre quelle sul curriculum dello studente e sull’edilizia scolastica hanno alzato la media.
Ecco la Buona Scuola spiegata da Renzi
TRE IN PAGELLA PER PRESIDE MANAGER E ALTERNANZA SCUOLA LAVORO - Portano a casa addirittura un’insufficienza grave, un 3 in pagella, il preside-manager e l’alternanza scuola lavoro. Sono soprattutto i voti dei ragazzi del sud e le isole a incidere su questo risultato, mentre i ragazzi del nord e del centro sono stati più “buoni”. E’ interessante notare come sull’alternanza scuola-lavoro abbiano inciso le discussioni nate da una recente dichiarazione del Ministro del Lavoro Poletti e dal risalto dato in quell’occasione alla possibilità di utilizzare anche le pause scolastiche per i progetti di alternanza. Infatti, in precedenza, la norma sull’aumento di ore di tirocini in azienda era tra le preferite dagli studenti.
QUANTI CINQUE! - Tuttavia il 3 resta e macchia indelebilmente la scheda finale della Buona Scuola, che per il resto ottiene soprattutto votazioni tra il 5 e il 6 dagli studenti. Sono infatti state considerate mediocri e “da debito scolastico” le norme sulle assunzioni degli insegnanti e sull’organico funzionale, cioè il “team” di professori che saranno adoperati secondo le esigenze didattiche e organizzative delle scuole. Anche lo School Bonus non convince a pieno, e la stessa sorte condividono le agevolazioni fiscali per iscritti alle paritarie. Faticano ad arrivare alla sufficienza anche le norme per il merito e per la formazione dei professori: sono il bonus di premio per gli insegnanti che si impegnano di più e la carta del prof, che prevede 500 euro l’anno per i docenti da spendere per attività culturali. Non entusiasmano neanche le misure per la trasparenza degli atti della scuola sugli open data, che raggiungono a fatica il 6 meno.
PIU'CHE SUFFICIENTE - Ci sono anche buoni voti per la Buona Scuola, anche se il 7 pieno è un miraggio lontano: non bastano quindi a far guadagnare alla riforma una promozione senza appello. Conquista un “più che sufficiente” il potenziamento dell’inglese, arte, economia, diritto ed educazione motoria a scuola. Arriva al 6 e mezzo invece l’iniziativa che prevede una spinta all’innovazione didattica e digitale e la creazione di laboratori territoriali aperti anche il pomeriggio.
I PUNTI FORTI: EDILIZIA E CURRICULUM STUDENTE - I punti forti della riforma La Buona Scuola sono, tuttavia, indubbiamente quelli che riguardano misure sull’edilizia scolastica e sul curriculum dello studente. Entrambi ottengono un bel 7 meno e sono quelli che convincono di più gli studenti. La Buona Scuola prevede infatti un rafforzamento delle funzioni dell’Osservatorio per l’edilizia scolastica, lo stanziamento di 40 milioni per il 2015 per indagini diagnostiche dei solai e dei controsoffitti delle scuole, e un bando per professionisti per l’elaborazione di proposte progettuali: gli studenti apprezzano il tentativo di affrontare un tema così delicato, visti gli incidenti degli ultimi anni. Il curriculum dello studente porta invece un’innovazione importante per la vita quotidiana a scuola, e potrà essere utile per l’orientamento: i ragazzi potranno infatti scegliere, nel loro percorso formativo, di studiare alcune materie opzionali di cui sarà tenuto conto alla Maturità. Tuttavia, nonostante il buon tentativo, la media totale dei voti ottenuti dalla Buona Scuola di Renzi e Giannini rimane 5 e mezzo: passerà a 6 solo se supererà l’esame del nuovo anno scolastico.
Carla Ardizzone