Concetti Chiave
- Gli esseri umani possono infettarsi tramite oocisti resistenti trovate nel terreno, verdure e carni crude o poco cotte.
- I tachizoiti possono infettare l'uomo tramite ingestione o contatto, protetti dai succhi gastrici tramite il coagulo di latte.
- Numerosi ospiti intermedi sono stati identificati, tra cui bovini, ungulati selvatici, roditori e alcuni uccelli.
- I cani da pastore e rurali sono più esposti a Neospora rispetto a quelli da fattoria e urbani, data la loro libertà di movimento.
- Le specie erbivore pascolatrici hanno una maggiore prevalenza di infezioni rispetto alle brucatrici, a causa dell'ingestione di oocisti dal terreno.
Modalità di aggressione dei parassiti
L'uomo si può infettare:• tramite le oocisti che sono molto resistenti (334-548 gg in generale, a 4° si possono conservare per più di 1600gg): possono trovarsi nel terreno (ad es: si può entrare in contatto con oocisti durante il giardinaggio) o sulle verdure (ad es: arrivano attraverso l'acqua, insetti coprofagi e disseminazione), possono essere respirate (via aerogena) o più frequentemente assunte attraverso il consumo di carni crude o poco cotte (a +80°C per 15-20min o a -20° per 28 giorni i bradizoiti vengono inattivati come anche dopo salatura e a lunga conservazione).
• tramite l'ingestione o il contatto di tachizoiti che possono trovarsi nel latte e in altri secreti ghiandolari: nel primo caso, nonostante i tachizoiti non siano adatti a sopravvivere nell'ambiente esterno alla cellula, una volta ingeriti insieme al latte, essi vengono protetti dai succhi gastrici dello stomaco attraverso il coagulo di latte; nel secondo caso l'uomo si può infettare tramite il contatto diretto di una ferita con una superficie o un secreto contenente tachizoiti.
Prove sperimentali hanno mostrato come l'infezione possa dare lesioni tissutali anche nel gatto,
mentre l'infezione sembra non interessare i mustelidi.
Positività sierologiche sono state rilevate anche in canidi selvatici (volpi, lupi, coyote, dingo e iena) e felidi selvatici (ghepardi, leoni).
Sono stati riconosciuti invece numerosi ospiti intermedi (oltre 150 specie): bovino, ungulati selvatici, cavallo, roditori (topi e ratti, ma solo se immunosoppressi), ovini, caprini e alcuni uccelli.
L'infezione è stata trasmessa verticalmente alla prole da femmine di macaco rhesus sperimentalmente infette ma non vi sono, allo stato attuale, prove di infezione umana (anche se in uno studio brasiliano del 2006 è stato riscontrato un 38% di sieropositività per Neospora in soggetti HIV positivi).
Analizzando le tipologie di cani tra quelli da pastore, quelli rurali, quelli urbani e quelli da fattoria, le tipologie di cani da pastore e rurali hanno una prevalenza superiore rispetto a quelli da fattoria e urbani di entrare a contatto con la Neospora e infettarsi; questo perché hanno la possibilità di circolare liberamente ed hanno una maggiore probabilità di venire a contatto con carcasse di altri ospiti intermedi quali ungulati selvatici, lepri e micromammiferi.
È stata infatti individuata la presenza di Neospora nel SNC e sistema muscolare in ratti, topi e apodemus (topo selvatico).
Analizzando le specie erbivore rurali come, ad esempio, quelle africane si ha una prevalenza di infezioni in quelle pascolatrici (gnu, zebra, eland) rispetto a specie brucatrici (gazzella di Thomson, impala).
Per quanto riguarda i selvatici come ospiti definitivi, nel 1996 uno studio sperimentale dimostrava che il coyote non eliminava oocisti dopo infezione sperimentale.
Si scoprì invece nel 2000 una evidente correlazione tra sieroprevalenza nei bovini e densità del coyote e della volpe grigia in Texas.
Domande da interrogazione
- Come può l'uomo infettarsi con i parassiti?
- Quali animali possono essere infettati da questi parassiti?
- Come viene trasmessa l'infezione verticalmente alla prole?
- Quali tipologie di cani hanno una maggiore probabilità di entrare in contatto con la Neospora e infettarsi?
- Quali specie erbivore hanno una maggiore prevalenza di infezioni?
L'uomo può infettarsi tramite oocisti presenti nel terreno o sulle verdure, tramite respirazione o attraverso il consumo di carni crude o poco cotte. Inoltre, può infettarsi tramite l'ingestione o il contatto di tachizoiti presenti nel latte e in altri secreti ghiandolari.
Gatti e cani possono essere infettati, così come alcuni animali selvatici come volpi, lupi, coyote, dingo, iene, ghepardi e leoni. Inoltre, sono stati riconosciuti come ospiti intermedi bovini, ungulati selvatici, cavalli, roditori, ovini, caprini e alcuni uccelli.
L'infezione viene trasmessa verticalmente alla prole da femmine di macaco rhesus sperimentalmente infette.
Le tipologie di cani da pastore e rurali hanno una prevalenza superiore rispetto a quelli da fattoria e urbani di entrare a contatto con la Neospora e infettarsi. Questo perché hanno la possibilità di circolare liberamente ed hanno una maggiore probabilità di venire a contatto con carcasse di altri ospiti intermedi.
Le specie erbivore pascolatrici come gnu, zebra e eland hanno una maggiore prevalenza di infezioni rispetto alle specie brucatrici come gazzella di Thomson e impala. Questo perché le uniche modalità di infezione per gli erbivori sono le oocisti, e le specie pascolatrici hanno una maggiore probabilità di ingerire oocisti.