Concetti Chiave
- La teoria dell'evoluzione di Charles Darwin sfida il creazionismo, proponendo che le specie si evolvono attraverso un lungo processo di differenziazione.
- Darwin introduce la selezione naturale, dove gli individui competono per le risorse limitate, portando all'adattamento e alla sopravvivenza dei più adatti.
- La teoria di Darwin spiega la varietà delle forme di vita e le differenze tra individui di una stessa specie come risultato dell'evoluzione.
- Il creazionismo sostiene un ordine gerarchico divino, mentre Darwin propone un'evoluzione priva di un disegno divino prefissato.
- La visione darwiniana sostituisce il provvidenzialismo con una spiegazione puramente naturale dell'ordine del mondo.
Indice
Teoria dell'evoluzione di Darwin
Una delle principali teorie scientifiche elaborate in ambito positivista, fu la teoria dell’evoluzione della specie, presentata dal naturalista inglese Charles Darwin (1809-82), nell'opera “L’origine della specie” (1859).
Questa teoria proponeva una spiegazione unitaria di fenomeni naturali, che avevano da sempre attirato l’attenzione di molti studiosi.
Essa trattava di alcune principali questioni: la grande varietà delle forme degli organismi viventi, l’esistenza di infinite differenze e affinità tra individui di una stessa specie, l’ordine e l’equilibrio del mondo naturale e vegetale.Contrasto con il creazionismo
Per molti secoli, la teoria dominante in questo campo era stato il creazionismo: esso negava la possibilità di trasformazioni ed evoluzioni in ambito naturale; secondo questa teoria, Dio ha imposto alla natura un ordine gerarchico, gli individui sarebbero disposti in una scala di perfezione, al primo gradino troveremmo l’uomo; l’impossibilità di un’evoluzione non permetterebbe a ciascuna specie di salire o scendere questa scala. Darwin rovesciò completamente questa visione, sostenendo che il mondo è il risultato di un’evoluzione durata milioni di anni. Gli esseri viventi, secondo questa concezione, sarebbero il risultato di un lunghissimo processo di differenziazione, a partire da poche differenze originarie, dunque alcune specie hanno modificato i loro caratteri, altre sono morte, altre ancora sono nate.
Selezione naturale e competizione
Per spiegare in quale modo avvenissero tali mutamenti, Darwin elaborò la teoria della selezione naturale: secondo questa tesi, in ciascun ambiente, gli individui sono in competizione tra loro e con quelli delle altre specie; la risposta alla competizione è la lotta per la sopravvivenza, proprio perché le risorse di un qualsiasi ambiente sono sempre inferiori, rispetto agli individui esistenti; le varianti di una specie, meno adatte ad un tipo di ambiente si riprodurranno meno e tenderanno a scomparire.
Darwin, negando che l’ordine naturale fosse il risultato di un grande e definitivo disegno divino, escludeva anche la possibilità di un ordine naturale che rispecchiasse i fini divini; al provvidenzialismo egli aveva sostituito una visone esclusivamente naturale.
Domande da interrogazione
- Qual è la teoria principale presentata da Charles Darwin nel suo lavoro "L'origine della specie"?
- In che modo la teoria dell'evoluzione di Darwin differisce dal creazionismo?
- Come spiega Darwin i cambiamenti nelle specie viventi?
La teoria principale presentata da Charles Darwin è la teoria dell'evoluzione della specie, che propone una spiegazione unitaria dei fenomeni naturali attraverso l'evoluzione e la selezione naturale.
La teoria dell'evoluzione di Darwin differisce dal creazionismo in quanto sostiene che il mondo è il risultato di un'evoluzione durata milioni di anni, mentre il creazionismo afferma che Dio ha imposto un ordine gerarchico immutabile alla natura.
Darwin spiega i cambiamenti nelle specie viventi attraverso la teoria della selezione naturale, dove gli individui competono per le risorse limitate e le varianti meno adatte tendono a scomparire, portando a un processo di differenziazione e adattamento.