L'importanza della parassitologia veterinaria e il ruolo dei parassiti

Il ruolo del veterinario

Il lavoro di medico veterinario ha come obiettivo quello di salvaguardare la vita, la salute dei nostri amati animaletti, che possono essere colpiti da patogeni che sono molto simili a quelli umani, è quindi importante lo studio della parassitologia.
Nello specifico, per quanto riguarda il controllo e trattamento dei parassiti degli animali da compagnia, ossia gli animali che stanno al nostro fianco in caso, ma anche di quelli non convenzionali è possibile trovare le indicazioni e le linee guida in lingua inglese e italiana nell’esccap (European scientific counsel companion animal parasites).

Analisi e identificazione

Il professore riporta una serie di immagini inizialmente non a fuoco e successivamente definite, per rimandare al fatto che bisogna essere in grado di individuare l’immagine con il minor numero di pixel possibile. In natura non si può infatti vedere il piano completo della situazione (talvolta è impossibile, talvolta diventa tale per via dei costi proibitivi). Quindi bisogna essere in grado di compiere un’analisi, partendo da pochi riferimenti, per comprendere quale parassita può essere la causa del problema.

Nell’immagine è rappresentata la Gioconda, ma come si può capire dai pixel l’immagine raffigurata? Bisogna avere in mente, in questo caso, il quadro di riferimento. Per questo motivo un veterinario deve “sapersi muovere” tra i parassiti come l’esperto in arte riesce a riconoscere il quadro della Monna Lisa a partire da pochissimi riferimenti.

Comprendere i parassiti

L’obiettivo del corso è capire come funzionano alcuni parassiti, cioè perché succedono determinate cose. Se si capiscono i ragionamenti che sono alla base della scelta dei parassiti, si può capire come intervenire per bloccare il problema. La differenza che intercorre tra virus/batteri e parassiti corrisponde al loro modus operandi: i primi, infatti, arrivano nell’individuo in maniera aggressiva, una volta all’interno si riproducono e successivamente si trasmettono ad altri individui; il parassita invece si diffonde in maniera silente e infestante, proprio come delle erbacce. L’approccio del parassita nella maggior parte dei casi è infatti quello di cercare in qualche modo di nascondersi all’interno dell’organismo che li ospita.

Esempio di parassita

Un esempio di parassita è rappresentato dalla Trichinella (conosciuto anche come il parassita perfetto), essa per nascondersi nell’organismo arriva a modificare una fibra muscolare in una cellula nutrice, cioè una specie di placenta che nutre la larva all’interno.
Il concetto di parassita non è legato all’idea di prendere portare via qualcosa al caro ospite, ma quello di utilizzare un altro organismo (corpo) come propria nicchia ecologica così da poter sopravvivere. I parassiti sono presenti ovunque, in ogni posto, come ad esempio nel fegato, nel rene, nell’intestino, nei muscoli, nella congiuntiva e anche nei legamenti; gli unici punti in cui non sono presenti sono le ossa e i denti. Quando un parassita si ritrova all’interno di un ospite, non può vivere indisturbato ma deve “nascondersi” perciò questo è da considerare un costo che esso deve sopportare. Qual è dunque il vantaggio che in termini evoluzionistici ha portato un organismo a modificarsi in parassita, e dunque nell’utilizzare un ospite come nicchia ecologica.