Corra96
Habilis
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Concetti Chiave

  • La ricerca dei lattobacilli viene effettuata mediante due tecniche: semina in piastra e semina in doppio strato, utilizzando substrato di MRS agar.
  • Le diluizioni variano a seconda del campione: 10-5/10-7 per il latte da Parmigiano Reggiano, 10-6/10-9 per il siero e 10-2/10-3 per il latte alimentare.
  • La tecnica della semina in doppio strato permette anche di isolare i batteri propionici attraverso l'effervescenza generata dall'acqua ossigenata.
  • La ricerca dei clostridi butirrici nel Parmigiano Reggiano è qualitativa e verifica l'assenza di questi batteri tramite l'osservazione del sollevamento del tappo di paraffina.
  • Durante l'analisi dei clostridi, le provette vengono sottoposte a incubazione per 48 ore e la presenza di gas indica la presenza di clostridi.

Ricerca dei lattobacilli

Si può fare sia nel latte che nel siero.
1. Semina in piastra
-Si prepara il substrato di MRS agar (parzialmente selettivo) in beuta, poi si mette in autoclave come già precedentemente descritto.
-Semina delle diluizioni, si utilizzano diluizioni 10-5/10-7 per il latte da Parmigiano Reggiano, 10-6/10-9 per il siero, 10-2/10-3 per il latte alimentare. In piastra si mette 1 ml di diluizione, poi il substrato. Si fa raffreddare, poi si mettono le piastre capovolte in termostato.
-Incubazione a 37°C per 72 ore.
-Conteggio, con i metodi già precedentemente descritti.
2.

Semina in doppio strato.
-Si mettono in piastra 15-20 ml di substrato e si lascia solidificare.
-Si mette 1 ml di diluizione e altri 15-20 ml di diluizione, si mescola il tutto.
-Incubazione in termostato a 37°C per 48-72 ore.
Con questa tecnica oltre ai lattobacilli si isolano anche i batteri propionici. Le colonie a occhio nudo non si distinguono, quindi bisogna versare acqua ossigenata nella piastra, e le colonie di batteri propionici creano effervescenza.

Ricerca dei clostridi butirrici
È una ricerca qualitativa, ma va bene in quanto nel Parmigiano Reggiano non devono essere presenti.
-In una beuta si prepara una soluzione nutritiva, con acqua distillata, lattato di sodio, acetato di sodio ed estratto di lievito.
-Si preparano le provette per l’analisi, in cui si inserisce 1 ml di soluzione nutritiva, 1 cubetto di paraffina e si tappa il tutto con del cotone da laboratorio.
-Le provette si mettono in autoclave per 15 minuti a 121°C. Una volta estratte il substrato è sul fondo, di colore giallo, mentre la paraffina è sciolta, ed è trasparente al di sopra del substrato. Raffreddandosi la paraffina diventa bianca e solidifica.
-Si seminano direttamente 10 ml di latte non diluito nella provetta, e si mettono le provette a 80-82°C per 10-12 minuti. A questa temperatura vengono uccise tutte le forme vegetative e sopravvivono solo le spore. La paraffine si scoglie nuovamente e il latte si mescola al terreno di coltura.
-Una volta estratte le provette la paraffina solidifica di nuovo. Si mettono le provette ad incubare in termostato per 48 ore, e si segna il limite inferiore. Se il latte non aveva clostridi il tappo di paraffina rimane fermo, mentre se erano presenti questi producono gas determina il sollevamento dei tappi di paraffina.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il metodo utilizzato per la ricerca dei lattobacilli nel latte e nel siero?
  2. Si utilizza la semina in piastra e la semina in doppio strato, incubando a 37°C per 48-72 ore, per isolare lattobacilli e batteri propionici.

  3. Come si identificano i batteri propionici durante la ricerca dei lattobacilli?
  4. Si versano acqua ossigenata sulle colonie, e quelle di batteri propionici creano effervescenza, distinguendosi così dai lattobacilli.

  5. Qual è il procedimento per la ricerca dei clostridi butirrici nel Parmigiano Reggiano?
  6. Si prepara una soluzione nutritiva, si sterilizza in autoclave, si semina il latte non diluito, e si osserva se il gas prodotto solleva il tappo di paraffina, indicando la presenza di clostridi.

Domande e risposte