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Concetti Chiave

  • Le cellule della memoria si dividono in centrali ed effettrici, distinguibili principalmente dall'espressione del recettore CCR7.
  • I linfociti T naïve, dopo l'incontro con un antigene, possono diventare cellule effettrici e successivamente cellule di memoria esprimendo CD45R0.
  • Le cellule di memoria centrali ricircolano negli organi linfoidi secondari, mentre quelle effettrici raggiungono i tessuti periferici tramite CCR5 e CCR3.
  • Una popolazione di cellule di memoria nei tessuti periferici esprime CD69, restando a lungo nei siti periferici e interagendo con TGF-β per un'adesione stabile.
  • I CD4 sono essenziali per la maturazione della memoria CD8; la loro assenza influisce sulla risposta immunitaria a lungo termine nei topi.

Indice

  1. Differenze tra cellule di memoria
  2. Caratteristiche delle cellule effettrici
  3. Ruolo dei CD4 nella memoria

Differenze tra cellule di memoria

Si distinguono cellule di memoria centrale e cellule di memoria effettrici che differiscono principalmente per l’espressione del recettore CCR7. Le due popolazioni svolgono delle funzioni diverse e seguono dei percorsi di maturazione diversi.
In seguito ad incontro con un antigene esogeno i linfociti T naïve, che esprimono i recettori CCR7 e CD45RA, diventano effettrici. Alcune cellule effettrici possono diventare quiescenti e diventare cellule di memoria che esprimono CD45R0; altre cellule di memoria, che potrebbero derivare da divisioni asimmetriche durante il processo di differenziazione delle effettrici, iniziano ad esprimere il recettore per IL-7 ma si diversificano nelle due popolazioni centrale ed effettrici, per l’espressione di altri recettori per citochine.

Caratteristiche delle cellule effettrici

Quelle di memoria tornano ad esprimere CCR7 (si distinguono dalle naïve perché ora hanno CD45R0) che le porta a ricircolare costantemente negli organi linfoidi secondari. Quelle effettrici non esprimono CCR7, ma CCR5 e CCR3 che permettono loro di raggiungere attraverso il sangue i tessuti periferici.

Sono un’ulteriore popolazione identificata negli ultimi anni, che sopravvivono esclusivamente nei tessuti periferici e che possono essere prontamente attivate in seguito ad incontro con l’antigene. Si possono trovare spesso inframmezzate fra le cellule epiteliali nella cute o nell’intestino. Queste cellule arrivano nel tessuto periferico attraverso recettori specifici e, una volta giuntevi esprimono costitutivamente CD69, loro marcatore. Questo è un recettore che interferisce con il recettore sfingosina monofosfato, per cui non sono più in grado di sentire il gradiente di sfingosina e quindi non lasciano più il sito in cui si trovano.

In seguito ad interazione con TGF-β, che può essere espresso dalle cellule dell’epidermide, queste cellule possono esprimere anche l’integrina αE -β7 che permette un’adesione stabile con l’E-caderina. Quindi alcuni linfociti, come i linfociti CD8 intraepiteliali, prendono contatto con le cellule dell’epidermine.

Ruolo dei CD4 nella memoria

I CD4 sono necessari per il mantenimento e la corretta maturazione della memoria CD8 dipendente a partire dalle cellule naïve.

Sono stati fatti esperimenti in topi deficienti per le molecole MHC di classe II che, se assenti, fanno mancare il processo di selezione positiva nel timo e i linfociti CD4 di conseguenza non si sviluppano. Se questi animali che mancano di CD4 sono infettati con il batterio listeria monocytogenes, rispondono in maniera diversa rispetto ai wild type, ma solo se si va a guardare la risposta immunitaria in tempi successivi. Infatti, dopo 7 giorni dall’infezione in entrambi i tipi di topi si espandono i linfociti CD8, specifici per l’antigene ovoalbumina, nella stessa quantità. L’assenza dei CD4 è invece osservabile dopo 70 giorni, in seguito ad una nuova inoculazione con l’antigene ovoalbumina, in seguito alla quale solo gli animali wild type sviluppano una risposta CD8 di memoria.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali differenze tra le cellule di memoria centrale e quelle effettrici?
  2. Le cellule di memoria centrale e quelle effettrici differiscono principalmente per l'espressione del recettore CCR7. Le cellule di memoria centrale esprimono CCR7 e ricircolano negli organi linfoidi secondari, mentre le cellule effettrici esprimono CCR5 e CCR3, permettendo loro di raggiungere i tessuti periferici.

  3. Come avviene la differenziazione delle cellule di memoria a partire dai linfociti T naïve?
  4. I linfociti T naïve, che esprimono i recettori CCR7 e CD45RA, diventano cellule effettrici dopo l'incontro con un antigene esogeno. Alcune di queste cellule effettrici possono diventare quiescenti e trasformarsi in cellule di memoria che esprimono CD45R0, mentre altre si diversificano in cellule di memoria centrale o effettrici in base all'espressione di recettori per citochine.

  5. Qual è il ruolo dei linfociti CD4 nel mantenimento della memoria CD8?
  6. I linfociti CD4 sono necessari per il mantenimento e la corretta maturazione della memoria CD8 dipendente a partire dalle cellule naïve. Esperimenti in topi privi di CD4 hanno mostrato che, in assenza di CD4, la risposta CD8 di memoria non si sviluppa correttamente dopo una nuova esposizione all'antigene.

  7. Qual è la funzione delle cellule di memoria che esprimono CD69 nei tessuti periferici?
  8. Le cellule di memoria che esprimono CD69 nei tessuti periferici sono pronte ad attivarsi rapidamente in seguito all'incontro con un antigene. Queste cellule, una volta giunte nei tessuti periferici, esprimono costitutivamente CD69, che impedisce loro di lasciare il sito in cui si trovano, permettendo un'adesione stabile con le cellule epiteliali.

Domande e risposte