Concetti Chiave
- I recettori accoppiati a proteine G sono proteine transmembrana con sette eliche presenti in tutte le cellule eucariotiche.
- Sulla superficie intracellulare, queste proteine interagiscono con la proteina G, che si lega a nucleosidi con guanina.
- Allo stato inattivo, la proteina G è composta da tre subunità (alfa, beta, gamma) e una di queste è legata a GDP.
- L'attivazione del recettore provoca uno scambio GDP-GTP nella subunità alfa, che poi interagisce con l'effettore.
- La proteina G non causa direttamente la risposta cellulare, ma media l'apertura di canali ionici o la produzione di secondi messaggeri.
Questa categoria di recettori sono presenti in tutte le cellule eucariotiche, sono una famiglia di proteine transmembrana costituite da sette eliche transmembrana .
Queste interagiscono sul versante intracellulare con la “proteina G ”, che ha dei siti di legame di nucleosidi che contengono la guanina (da qui il nome “proteina G”) come base.
Funzionamento delle proteine G
Allo stato inattivo, queste proteine constano di tre subunità (alfa, beta, gamma) unite tra loro, di cui una è associata a GDP (guanosina difosfato). L’interazione fra il segnale e il recettore induce uno scambio nella sub unità alfa della proteina G ( scambio GDP-GTP : il nucleoside difosfato esce e il nucleoside trifosfato entra).
Ruolo della proteina G nella segnalazione
Ciò fa attivare la subunità alfa della proteina G , che si stacca dalle altre e interagisce
con l’ effettore (struttura che converte il segnale extracellulare in un segnale intracellulare; Es.: proteine chinasi, che fosforilano altri fosfati).
La proteina G non determina la risposta intracellulare (che è di natura varia), bensì ne media il determinarsi:
1. Interagendoconun canaleionico perpoiaprirlo;
2. Oppureinteragendoconun enzima e producendo un secondo segnale solubile, che fa da “messaggero” del primo e ne amplifica il segnale: questo è chiamato secondo messaggero.