Concetti Chiave
- La proteina C è vitamina K-dipendente e necessita della trombina legata alla trombomodulina per essere attivata.
- Esistono numerose mutazioni genetiche che influenzano la sintesi della proteina C e della proteina S, rendendo la valutazione solo fenotipica.
- I test per proteina C, proteina S e antitrombina devono essere eseguiti con attenzione al contesto clinico per evitare risultati inaccurati.
- Non è raccomandato eseguire esami per la proteina C durante eventi trombotici acuti, gravidanza o terapia con estroprogestinici e anticoagulanti orali.
- Il fattore V di Leiden è identificato come il fattore di rischio trombofilico più comune in Europa, con una prevalenza del 3-5%.
Indice
Caratteristiche della proteina C
La proteina C è una vitamina K-dipendente, ha un peso molecolare di circa 62 kD e presenta acidi glutammici in posizione amminoterminale. Essa si lega ad un suo recettore che è l’EPCR (recettore endoteliale della proteina C) e deve essere attivata dalla trombina, solo quando quest’ultima è legata alla trombomodulina (in circolo la proteina C non è attiva).
Studio e mutazioni della proteina C
La proteina C è più frequente dell’antitrombina e viene studiata anch’essa solo a livello proteico, perché dal punto di vista genetico si hanno centinaia di mutazioni che ne determinano la sua ridotta sintesi. Nello studio viene isolata fisicamente la proteina C dal plasma e lo stesso discorso si riporta per la proteina S (cofattore della proteina C). La vita media è di circa 1 o 2 giorni.
Considerazioni cliniche sui test
La vitamina S è anch’essa una vitamina K dipendente (come la proteina C) ed ha una valutazione solo fenotipica e non genetica perché possiede centinaia di mutazioni, che sono causa di ridotte sintesi della proteina S. Come clinici bisogna ricordarsi, quando si chiede un test di secondo livello per una carenza di proteina C o proteina S, che l’esame deve sempre essere contestualizzato, sia con la clinica, sia con il contesto in cui si chiede. Dunque, se si è in presenza di anticoagulante lupico, presenza di eparina, si può avere una sovrastima o una sottostima della proteina C e della proteina S.
Contesti inappropriati per i test
Questi esami per proteina C, proteina S e antitrombina non devono mai essere chiesti:
- in caso di evento acuto di trombosi venosa profonda, in quanto non si saprebbe se il deficit misurato sia dovuto ad una reale carenza genetica o se sia stato consumato dall’evento trombotico.
- in gravidanza, in quanto vi è una fisiologica diminuzione di entrambi, per la preparazione fisiologica della donna al parto, in quanto si assiste ad un abbassamento della componente anticoagulante.
- se la paziente sta assumendo estroprogestinici;
- quando il paziente è in terapia anticoagulante orale con vitamina K inibitore con dicumarolici.
Scoperta del fattore V di Leiden
Un Paper pubblicato nel 1993 tratta del case report di una famiglia, nella quale si erano evidenziati a livello coagulativo delle trombosi ricorrenti nell’albero genealogico. Si aggiunse della proteina C attivata al plasma durante l’aPTT. Ci si aspettava che essa si allungasse, perché si aggiunse l’inibitore che tagliava il fattore V e VIII e pertanto, il tempo sarebbe dovuto essere più lungo, perché avrebbe dovuto impiegare più tempo a coagulare. Gli autori scrissero “meccanismo precedentemente non studiato di scarsa risposta alla proteina C attivata”. Questi stessi autori avevano scoperto il fattore di rischio trombofilico con maggiore prevalenza nella popolazione europea (3-5%), si tratta del fattore V di Leiden.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della proteina C nel sistema di coagulazione?
- Perché gli esami per la proteina C e S non devono essere richiesti in determinate condizioni?
- Qual è la relazione tra la proteina C e il fattore V di Leiden?
- Quali sono le implicazioni cliniche delle mutazioni genetiche della proteina C e S?
La proteina C è una proteina vitamina K-dipendente che, una volta attivata dalla trombina legata alla trombomodulina, svolge un ruolo anticoagulante legandosi al recettore EPCR.
Gli esami non devono essere richiesti in caso di trombosi venosa profonda acuta, gravidanza, assunzione di estroprogestinici o terapia anticoagulante orale, poiché queste condizioni possono alterare i livelli di proteina C e S, portando a risultati inaccurati.
Il fattore V di Leiden è un fattore di rischio trombofilico che mostra una scarsa risposta alla proteina C attivata, come evidenziato in uno studio che ha scoperto questo meccanismo in una famiglia con trombosi ricorrenti.
Le mutazioni genetiche della proteina C e S portano a una ridotta sintesi di queste proteine, richiedendo una valutazione fenotipica piuttosto che genetica, e devono essere considerate nel contesto clinico per evitare diagnosi errate.