Concetti Chiave
- I megacariociti sono stati identificati come precursori delle piastrine nei primi anni del 1900, ma il loro ruolo nell'emostasi primaria è stato chiarito solo decenni dopo.
- Negli anni '60, grazie all'aggregometro di Born e alla microscopia elettronica, si è compreso meglio il funzionamento delle piastrine e sono iniziati i primi trattamenti anti-aggreganti.
- Le piastrine svolgono un ruolo cruciale nell'emostasi tramite adesione, aggregazione e rilascio di fattori della coagulazione, formando il "trombo bianco".
- Oltre all'emostasi, le piastrine sono coinvolte nella risposta infiammatoria tramite il rilascio di ammine vasoattive come serotonina e istamina.
- Le piastrine partecipano alla fagocitosi di batteri, legano endotossine e contribuiscono alla detossificazione del plasma, avendo un ruolo anche nella patogenesi di alcune neoplasie.
Indice
Origini e sviluppo delle conoscenze sulle piastrine
Nei primi anni del 1900 vennero identificati i megacariociti come i precursori delle piastrine; ci vollero però ancora molti anni per chiarire il ruolo delle piastrine nell’emostasi primaria. Nel 1958 si riunì a Roma la commissione internazionale per dare il nome ai fattori della coagulazione (che infatti prendono il nome di numeri romani proprio perchè sono stati decisi nella capitale italiana).
A questa riunione hanno partecipato i più eminenti esperti internazionali di emostasi, tra cui lo statunitense Quick, l’inventore del tempo di protrombina, il francese JP Soulier, esperto di fattore IX e il danese T. Astrup, esperto di fibrinolisi. Non è segnalato nessun esperto di emostasi primaria perchè al tempo non si sapeva ancora quale fosse il ruolo delle piastrine nell’emostasi.Scoperte e progressi tecnologici
Maggiori informazioni sulla funzionalità piastrinica si ebbero negli anni ‘60 con l’introduzione dell’aggregometro di Born e della microscopia elettronica. Grazie a questi test, alla fine del ventesimo secolo, finalmente si ebbero:
• la caratterizzazione dei principali recettori piastrinici;
• la conoscenza dei meccanismi molecolari coinvolti nella trasduzione del segnale;
• l’inizio dei primi trattamenti anti-aggreganti piastrinici.
Ruolo delle piastrine nell'emostasi e infiammazione
Il ruolo delle piastrine nell’emostasi è principalmente dovuto alle loro capacità di aderire ai margini dei vasi e di aggregarsi formando il cosiddetto “trombo bianco”; facilitano inoltre la formazione della fibrina perchè liberano importanti fattori della coagulazione e partecipano anche alla retrazione del coagulo.
Funzioni aggiuntive delle piastrine
Oltre però ad avere un ruolo nell’emostasi, le piastrine liberano anche sostanze biologicamente attive che hanno un ruolo nella risposta infiammatoria. Ammine vasoattive, come serotonina ed istamina, possono contribuire ad iniziare la risposta infiammatoria e questo loro coinvolgimento è dimostrato anche dalla correlazione che le piastrine hanno sia con la conta dei globuli bianchi sia con la proteina C reattiva. Inoltre, neutrofili e monociti producono sostanze che attivano le piastrine, ne promuovono l’aggregazione e inducono un ulteriore rilascio di sostanze vasoattive. Le piastrine infine fagocitano batteri e piccole particelle, legano endotossine, collaborano anche alla detossificazione del plasma e hanno un ruolo nella patogenesi di alcune neoplasie. È noto, per esempio, ormai da quasi 20 anni, il ruolo dell’aspirina nella prevenzione primaria e forse anche secondaria del cancro al colon retto.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il contributo degli anni '60 alla comprensione della funzionalità piastrinica?
- Quali sono i ruoli principali delle piastrine nell'emostasi?
- In che modo le piastrine sono coinvolte nella risposta infiammatoria?
Negli anni '60, l'introduzione dell'aggregometro di Born e della microscopia elettronica ha permesso di caratterizzare i principali recettori piastrinici, comprendere i meccanismi molecolari della trasduzione del segnale e avviare i primi trattamenti anti-aggreganti piastrinici.
Le piastrine aderiscono ai margini dei vasi e si aggregano formando il "trombo bianco", facilitano la formazione della fibrina liberando fattori della coagulazione e partecipano alla retrazione del coagulo. Inoltre, rilasciano sostanze che contribuiscono alla risposta infiammatoria.
Le piastrine rilasciano ammine vasoattive come serotonina e istamina, che iniziano la risposta infiammatoria. Sono correlate con la conta dei globuli bianchi e la proteina C reattiva, e interagiscono con neutrofili e monociti per promuovere l'aggregazione e il rilascio di ulteriori sostanze vasoattive.