Concetti Chiave
- La radiobiologia analizza come le radiazioni ionizzanti influenzano gli organismi viventi, causando mutazioni genetiche simili a quelle spontanee.
- Le radiazioni ionizzanti trasferiscono energia che può modificare e danneggiare le molecole biologiche come il DNA, attraverso azioni dirette e indirette.
- L'azione indiretta delle radiazioni include la radiolisi dell'acqua, formando radicali liberi che possono causare mutazioni puntiformi.
- I danni diretti al DNA possono essere riparati da meccanismi come l'unione non omologa delle estremità e la ricombinazione omologa.
- La riparazione del DNA può comportare la perdita di nucleotidi, ma la ricombinazione omologa evita questa perdita usando il cromatide intatto come stampo.
Indice
Effetti delle radiazioni ionizzanti
La radiobiologia studia gli effetti delle radiazioni ionizzanti sugli organismi viventi.
Muller ad esempio dimostrò, utilizzando drosophile, che i raggi X causano mutazioni che vengono trasmesse alla progenie e che tali mutazioni non erano diverse da quelle che comparivano spontaneamente in natura.
Meccanismi di danno e riparazione
Le radiazioni ionizzanti trasferiscono infatti energia alle molecole biologiche con cui interagiscono, modificandole e danneggiandole, causando un’azione diretta, se vi è ionizzazione di atomi in molecole chiave come il DNA, e indiretta, ossia la radiolisi di H2O con la formazione di radicali liberi.
Tra i danni indiretti figurano le modificazioni chimiche delle basi e la rimozione delle singole basi che sono riparabili, ma che possono dar vita a mutazioni puntiformi. I danni diretti comprendono invece le rotture del filamento di DNA: se vi è una rottura di un singolo filamento viene riparato dalla ligasi; se invece vengono rotti entrambi i filamenti il danno è più grave. Per riparare i suddetti danni esistono due meccanismi: unione non omologa delle estremità (per il 2° caso) e ricombinazione omologa (per il 1° caso).
Processi di riparazione del DNA
Innanzitutto le due estremità in corrispondenza del taglio sono attaccate da delle esonucleasi che erodono i monconi, causando la perdita di qualche nucleotide. Interviene ora il sistema dell’unione non omologa delle estremità che unisce le nuove estremità, si perdono però i nucleotidi tagliati dall’esonucleasi o la ricombinazione omologa che non comporta la perdita di basi perché il cromatide che rimane integro funge da stampo.