Concetti Chiave
- I trombociti, o piastrine, sono frammenti cellulari incolori che svolgono un ruolo cruciale nella coagulazione sanguigna.
- Le piastrine si formano nel midollo osseo dai megacariociti, e vengono subito attivate in caso di ferita per avviare la coagulazione.
- In presenza di una ferita, le piastrine si accumulano e formano un tappo piastrinico per limitare la perdita di sangue.
- Le piastrine attivano i fattori di coagulazione nel plasma, trasformando il fibrinogeno in fibrina, che crea una rete per bloccare il sanguinamento.
- Problemi nella coagulazione, come l'emofilia o la carenza di vitamine, possono causare sanguinamenti eccessivi o coagulazioni pericolose.
Indice
Funzione e formazione delle piastrine
I trombociti, o piastrine, non sono delle vere cellule, ma sono dei frammenti cellulari incolori, responsabili della coagulazione. Si formano nel midollo osseo partendo da cellule grandi che contengono tante vescicole, che prima si allargano e poi si staccano dalla superficie della cellula e liberano i frammenti, che diventano le piastrine. Le cellule sono i megacariociti. Le piastrine si muovono liberamente nei vasi sanguigni, ma nel caso di una ferita nella parete di un vaso, vengono subito chiamati dando via alla coagulazione.
Processo di coagulazione
- Quando avviene una ferita, si assiste al processo di vasocostrizione, che limita quindi la fuoriuscita del sangue dalla ferita in questione.
- Le piastrine si accumulano ai lati della ferita perché vengono a contatto con le fibre di collagene della parete del vaso, che sono esposte a causa della rottura dell’endotelio che riveste la superficie interna dei vasi sanguigni. Il tappo piastrinico, quindi l’accumulo delle piastrine, limita la fuoriuscita del sangue.
Ruolo dei fattori di coagulazione
- Le piastrine attivano dei composti inattivi che si trovano nel plasma, chiamati fattori di coagulazione, che si legano con alcune proteine inattive nel plasma, attivandole. Per esempio, il fibrinogeno, è una proteina solubile che si trasforma in fibrina, che è insolubile. Le molecole della fibrina si intrecciano e formano una rete che bloccano i globuli rossi e formano quindi un tappo, chiamato coagulo, che chiude la ferita.
Rischi della coagulazione anomala
Le reazioni che portano alla formazione del coagulo avvengono grazie a un meccanismo di feedback positivo, nel quale i primi fattori di coagulazione che vengono rilasciati ne attivano altri, e si continua così fino alla fine della fuoriuscita del sangue. Se il sangue coagula troppo lentamente, l’organismo potrebbe perdere una grande quantità di sangue. L’emofilia è una malattia causata dal malfunzionamento o addirittura dall'assenza di un fattore della coagulazione; anche la carenza di vitamina C o K può rallentare la coagulazione. Ma anche una coagulazione troppo veloce può essere pericolosa, infatti le piastrine potrebbero rimanere incastrate in qualche irregolarità delle pareti interne dei vasi sanguigni e il coagulo che si forma potrebbe bloccare il vaso o spostarsi in un altro punto sbagliato.
Domande da interrogazione
- Cosa sono i trombociti e qual è la loro funzione principale?
- Come avviene il processo di coagulazione in caso di ferita?
- Quali sono i rischi associati a una coagulazione del sangue troppo lenta o troppo veloce?
I trombociti, o piastrine, sono frammenti cellulari incolori responsabili della coagulazione del sangue. Si formano nel midollo osseo a partire dai megacariociti e si muovono liberamente nei vasi sanguigni, attivandosi in caso di ferite per limitare la fuoriuscita di sangue.
In caso di ferita, le piastrine si accumulano ai lati della ferita entrando in contatto con le fibre di collagene esposte. Attivano i fattori di coagulazione nel plasma, trasformando il fibrinogeno in fibrina, che forma una rete per bloccare i globuli rossi e creare un coagulo che chiude la ferita.
Una coagulazione troppo lenta può portare a una perdita eccessiva di sangue, come nel caso dell'emofilia o della carenza di vitamina C o K. Una coagulazione troppo veloce può causare la formazione di coaguli che bloccano i vasi sanguigni o si spostano in punti sbagliati, creando potenziali pericoli per l'organismo.