Concetti Chiave
- I tendini semitendinoso e gracile sono preferiti per la ricostruzione del crociato anteriore grazie alla loro resistenza e minore invasività, con un piccolo rischio di complicanze.
- L'utilizzo del tendine rotuleo, sebbene offra un ancoraggio osso con osso perfetto, è meno comune a causa dei potenziali dolori di rotula post-operatori e dell'interferenza con l'apparato estensore.
- I tendini di banca, prelevati da cadavere, offrono un'opzione meno invasiva ma costosa, con capacità elastiche ridotte a causa del congelamento.
- I tendini sintetici, abbandonati in passato per problemi di durabilità e irritazione, sono oggi più sicuri, ma l'adozione è lenta a causa della reticenza dei chirurghi.
- Il protocollo di riabilitazione attuale è più cauto rispetto al passato, per minimizzare il rischio di recidive, con una ripresa completa delle attività sportive intorno ai 6 mesi.
Indice
Ricostruzione del crociato anteriore
Nella ricostruzione del crociato anteriore serve una struttura che sia resistente, che permetta di riprendere il carico più rapidamente possibile, che riduca i tempi di riabilitazione: si utilizzano i tendini semitendinoso e gracile, che vengono prelevati e separati dal loro ventre muscolare e costituiscono due lunghi cordoncini (20- 24cm) che vengono ripiegati (raddoppiati) su sé stessi creando una quadruplo fascio per aumentare il diametro (8-9mm, ndr: il prof dice 8-9 cm ma è più verosimile intendesse mm), e vengono ancorati al femore e alla tibia con sistemi riassorbibili.
Vantaggi e svantaggi dei tendini
I vantaggi dell’utilizzo di questi tendini sono: poca invasività del prelievo dei tendini per cui basta una piccola incisione, poche complicanze, non interferisce con l’apparato estensore. Per contro, però, si ha lo svantaggio che l’ancoraggio è di tendine con osso (tenodesi): bisogna stare attenti nella prima fase perché se si sforza la cicatrizzazione che si sta formando c’è il rischio che il tendine si allunghi e si allenti la tensione data.
Alternative al tendine rotuleo
In alternativa si può utilizzare il tendine rotuleo: si preleva una prima branca ossea a livello dell’inserzione rotulea e una seconda a livello dell’inserzione tibiale, con una fetta del tendine rotuleo spessa circa 1cm tra le due. Tutto questo poi viene inserito all’interno dei tunnel tibiale e femorale per ricostruire il crociato originale. Il grande vantaggio in questo caso è che si ha l’ancoraggio di osso con osso: la fusione quando è completa è perfetta. Nonostante ciò, il tendine rotuleo si utilizza sempre meno a favore dei tendini gracile e semitendinoso, perché il tendine rotuleo interferisce con l’apparato estensore: per un periodo di almeno 6-12 mesi il paziente può lamentare dei dolori di rotula; inoltre, il prelievo del tendine rotuleo è più difficoltoso.
Tendini di banca e sintetici
Una terza opzione è quella di utilizzare tendini di banca, quindi si usano gli stessi tendini ma prelevati da cadavere per evitare il prelievo dal paziente stesso. Questo sistema è meno invasivo ma è molto costoso. Inoltre, i tendini da banca sono congelati: il congelamento rovina le capacità elastiche del tendine, che sarà quindi meno resistente del tendine originale. La fisioterapia in questo caso deve essere calibrata in maniera molto precisa e attenta per evitare di forzare il legamento inserito nei primi 2-3 mesi. Il rischio di recidiva è molto più alto.
Esistono anche tendini sintetici di dacron, goretex e altri materiali che venivano utilizzati molto spesso negli anni ’90. Tuttavia, con studi retrospettivi si è visto che a 5 anni il 90% dei tendini sintetici si era rotto, con spandimento nell’articolazione di particelle sintetiche che erano altamente irritanti per il ginocchio e causavano sinoviti molto importanti. Questi materiali sono stato quindi abbandonati completamente. Ad oggi i tendini sintetici sono costituiti da materiali totalmente sicuri, ma i chirurghi sono ancora restii al loro utilizzo.
Recupero post-ricostruzione
Una volta ricostruito il crociato anteriore, se la lesione era isolata il paziente può essere trattato senza tutori in appoggio; se aveva anche lesioni meniscali o dei collaterali viene messo un tutore articolato. I passaggi generalmente sono:
- Ai 15 giorni si comincia a caricare;
- A 2 mesi si introducono bicicletta e nuoto;
- A 4 mesi la corsa leggera;
- A 5 mesi la preparazione atletica;
- A 6 mesi, se non sono insorte complicanze, si riprende l’attività sportiva.
Fino a 10 anni fa si cercava di accelerare la ripresa delle attività con dei protocolli accelerati di circa 4 mesi. Ad oggi invece si preferisce proteggere maggiormente il paziente prima della ripresa per evitare le recidive.
Domande da interrogazione
- Quali sono i vantaggi nell'utilizzo dei tendini semitendinoso e gracile per la ricostruzione del legamento crociato anteriore?
- Perché il tendine rotuleo è utilizzato meno frequentemente rispetto ai tendini semitendinoso e gracile?
- Quali sono gli svantaggi nell'utilizzo di tendini di banca per la ricostruzione del legamento crociato anteriore?
- Perché i tendini sintetici sono stati abbandonati negli anni '90 e quali sono le perplessità attuali riguardo al loro utilizzo?
- Qual è il protocollo di riabilitazione post-ricostruzione del legamento crociato anteriore e come è cambiato negli anni?
I vantaggi includono una minore invasività del prelievo, poche complicanze e nessuna interferenza con l'apparato estensore, grazie a una piccola incisione necessaria per il prelievo.
Nonostante il vantaggio dell'ancoraggio osso con osso, il tendine rotuleo interferisce con l'apparato estensore e può causare dolori di rotula per 6-12 mesi, oltre ad essere più difficoltoso da prelevare.
Gli svantaggi includono il costo elevato e la ridotta resistenza del tendine a causa del congelamento, che ne danneggia le capacità elastiche, aumentando il rischio di recidiva.
Sono stati abbandonati a causa dell'alta percentuale di rottura e dell'irritazione causata dalle particelle sintetiche nel ginocchio. Nonostante i materiali sicuri disponibili oggi, i chirurghi restano restii al loro utilizzo.
Il protocollo include il carico a 15 giorni, bicicletta e nuoto a 2 mesi, corsa leggera a 4 mesi, preparazione atletica a 5 mesi e ripresa dell'attività sportiva a 6 mesi, se non ci sono complicanze. Negli ultimi anni, si è passati da protocolli accelerati a un approccio più protettivo per ridurre il rischio di recidive.