Concetti Chiave
- La legge di Bell-Magendie descrive la distinzione tra radici ventrali efferenti e radici dorsali afferenti nel midollo spinale, facilitando la conduzione ortodromica.
- Il tempo riflesso totale è l'intervallo tra stimolo e risposta, come nel riflesso patellare che dura 22 millisecondi.
- Ogni riflesso è evocato solo da uno stimolo specifico, necessario per attivare il recettore con il minimo impiego di energia.
- La soglia del riflesso è l'intensità minima dello stimolo per essere efficace, senza la quale non si ottiene risposta.
- L'area reflessogena è la zona specifica dove lo stimolo deve essere applicato per manifestare un riflesso, come nel riflesso pupillare.
1) Legge di Bell-magendie
Ogni segmento midollare o “mielomero” possiede 2 radici ventrali o “anteriori” e 2
radici dorsali o“posteriori”. Questo perché arrivano dalle due metà corporee, un’informazione dall’emi corpo destro attraverso la radice posteriore e dal sinistro quella anteriore
Le radici anteriori sono efferenti o motrici, quelle posteriori sono afferenti o sensitive.
Detta anche legge della conduzione ortodromica perché parte dalla periferia, attraverso una linea afferente→ centro integrazione→dfn.
2)Tempo riflesso totale
Intervallo di tempo compreso fra l’applicazione dello stimolo e la comparsa della risposta
Ad esempio: il riflesso patellare (tempo totale 22 msec).
3) Un certo riflesso può essere evocato solo per stimolazione di un determinato recettore.
Un recettore è attivato con il minor impiego di energia solo da un determinato tipo di stimolo. Vi sono stimuli “adeguati” o “specifici” per provocare una certa reazione riflessa.
Ad esempio: il riflesso pupillare (stimolo adeguato è la luce)
Intensità e area reflessogena
4) Lo stimolo specifico deve avere una certa intensità minima per essere efficace, deve cioè
raggiungere il “valore soglia”. Quando non lo raggiunge, quando cioè lo stimolo è “sottoliminare” (sottosoglia), non si ottiene risposta.
5) Area reflessogena o localizzazione
Un certo riflesso si manifesta solo se lo stimolo è portato su di un’area ben precisa: l’area reflessogena.Se lo stimolo colpisce un’altra zona, il riflesso non si estrinseca.
Ad esempio: il riflesso pupillare (si manifesta solo se la luce colpisce la retina stimolando i fotorecettori).
6) Segno locale
La dipendenza del tipo di risposta dalla sede di applicazione dello stimolo. È il recettore ad imprimere alla reazione riflessa un segno locale, finalizzato ad ottimizzare l’efficacia
del riflesso stesso.
Ad esempio: il riflesso di grattamento.
7) Via finale comune
La stimolazione di più vie afferenti diverse può dare come risultato una risposta condotta da
un’unica via efferente comune per tutte queste afferenze.
Ad esempio: su un tipico motoneurone spinale (che innerva le fibre extrafusali dei muscoli scheletrici) convergono almeno 5 vie afferenti dallo stesso segmento spinale più varie influenze eccitatorie ed inibitorie (di solito tramite interneuroni) da altri livelli spinali e dal cervello.
8) Sommazione spaziale
.
9) Sommazione temporale
Se ho degli stimoli sottosoglia ma sono dati contemporaneamente in diverse parti possono sommarsi tra di loro e raggiungere la soglia e scatenare il riflesso. La sommazione spaziale si ha quando 2 o più stimoli sottoliminari (da soli non evocano riflesso) simultaneamente vengono sommati. Un singolo stimolo sottoliminare ripetuto ad alta frequenza raggiunge la soglia e scatena il riflesso.
15) Inibizione (o innervazione) reciproca
È il fenomeno per cui, nei riflessi da stiramento,i muscoli antagonisti si rilasciano: impulsi provenienti dai fusi neuromuscolari del muscolo protagonista provocano un’inibizione post-sinaptica dei motoneuroni dei muscoli antagonisti.La via è disinaptica per l’interposizione (nel midollo spinale) di un interneurone (detto “neurone a bottiglia” o “di Golgi”) che contrae sinapsi inibitoria diretta sui motoneuroni dei muscoli antagonisti.
Ad esempio: ricevo uno stimolo nocivo (chiodo arrugginito) inibisco gli
estensori della gamba che è stata stimolata e contraggo i flessori. Sulla
gamba controlaterale devo fare l’opposto. Devo contrarre gli estensori e
inibire i flessori.
Strutture muscolari e loro funzioni
Il muscolo è costituito da fibre disposte in parallelo ma ci sono altre due strutture importanti:
- inserzioni tendinee= le fibre vanno da un capo tendineo all’altro, i tendini permettono l’inserzione sullo scheletro
- i fusi neuromuscolari= si trovano in parallelo alle fibre e rilevano lo stiramento
- l’organo tendineo del golgi=si trovano nei tendini insieme alle fibre e rilevano la tensione
Domande da interrogazione
- Qual è la funzione delle radici ventrali e dorsali nei riflessi spinali secondo la legge di Bell-Magendie?
- Cosa si intende per "tempo riflesso totale"?
- Come si definisce uno "stimolo adeguato" per un riflesso?
- Che cos'è la "soglia del riflesso"?
- Qual è il ruolo dell'inibizione reciproca nei riflessi da stiramento?
Le radici ventrali sono efferenti o motrici, mentre le radici dorsali sono afferenti o sensitive, permettendo la conduzione ortodromica delle informazioni.
È l'intervallo di tempo tra l'applicazione dello stimolo e la comparsa della risposta, come nel riflesso patellare che ha un tempo totale di 22 msec.
È uno stimolo che attiva un recettore con il minimo impiego di energia, specifico per evocare una certa reazione riflessa, come la luce per il riflesso pupillare.
È l'intensità minima che uno stimolo specifico deve avere per essere efficace; se non raggiunge il valore soglia, non si ottiene risposta.
Consiste nel rilascio dei muscoli antagonisti tramite inibizione post-sinaptica dei loro motoneuroni, facilitata da interneuroni nel midollo spinale.