Concetti Chiave
- Le paratiroidi, generalmente quattro, secernono il paratormone che regola il metabolismo del calcio e del fosforo insieme alla vitamina D.
- Il paratormone, un derivato proteico di 84 aminoacidi, è regolato dalla calcemia e agisce attraverso un recettore associato a proteina G.
- Nel tessuto osseo, il paratormone stimola sia un effetto rapido sugli osteociti che un effetto lento sugli osteoblasti, coinvolgendo il RANK-L e l'osteoprotegerina.
- Nel rene, il paratormone favorisce la ritenzione di calcio e l'eliminazione di fosforo, prevenendo la formazione di cristalli di fosfato di calcio.
- Il paratormone promuove l'attivazione della vitamina D3 in ormone D, aumentando l'attività della 1alfa-idrossilasi.
Indice
Funzione del paratormone
Generalmente sono quattro, situate due per lato.
L'ormone secreto è il paratormone, che insieme alla vitamina D è, nell'adulto, protagonista nel controllo del metabolismo di calcio e fosforo, funzione fondamentale se pensa che il calcio è coinvolto:
- nella segnalazione intracellulare
- in tutto ciò che riguarda il movimento (da quello vescicolare alla contrazione muscolare)
- mantenimento dell'eccitabilità della membrana
- nella coagulazione (anticoagulante EDTA è un chelante del calcio)
- componente base dei tessuti mineralizzati.
Struttura e secrezione del paratormone
Nella struttura ghiandolare sono presenti due citotipi: cellule principali secernenti paratormone e cellule ossifile che si pensa essere le stesse cellule in uno stato di maturativo avanzato.
È un derivato proteico di circa 84 aa.
Insieme ad esso sono secreti peptidi di circa 1/3 delle sue dimensioni, anch'essi provvisti di attività biologica, che sembrerebbero perpetuare l'azione del PTH essendo questo facilmente eliminato dal rene.
Il recettore è eptaelica associato a proteina G e il secondo messaggero l'cAMP.
Il fattore che ne regola l'increzione è direttamente la calcemia (feedback ione-ormone): le stesse cellule principali presentano recettori che fungono da sensori per il calcio.
Effetti del paratormone sul tessuto osseo
Effetti sul tessuto osseo:
- effetto rapido: agisce sugli osteociti, destinati a diventare osteoclasti responsabili del catabolismo dell'osso, in presenza di ambiente acido, che porta alla liberazione di calcio e fosforo
- effetto lento: induce l'espressione sull'osteoblasto del RANK-L che troverà il suo recettore RANK sui preosteoclasti, i quali, in seguito alla formazione del complesso, si attiveranno.
L'osteoblasto può annche essere stimolato dalla vitamina D, da prostaglandine e citochine.
Una volta liberato il quantitativo necessario di calcio e fosforo il sistema è bloccato grazie alla presenza dell'OPG (osteoprotegerina), recettore solubile che sequestra RANK-L.
Effetti del paratormone su rene e intestino
Effetti sul rene e sull'intestino (indiretto):
Per evitare la formazione di cristalli di fosfato di calcio il PTH agisce a livello del tubulo distale e collettore impedendo l'eliminazione di calcio e favorendo l'eliminazione di fosforo.
Inoltre è responsabile dell'attivazione finale della vitamina D3 in ormone D aumentando l'attività della 1alfa - idrossilasi che ne catalizza la seconda (la prima avviene nel fegato in posizione 25) e ultima idrossilazione.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo principale delle paratiroidi nel corpo umano?
- Come agisce il paratormone sul tessuto osseo?
- In che modo il paratormone influisce sul rene e sull'intestino?
Le paratiroidi sono fondamentali nel controllo del metabolismo di calcio e fosforo, essenziali per la segnalazione intracellulare, il movimento, l'eccitabilità della membrana, la coagulazione e la formazione dei tessuti mineralizzati.
Il paratormone ha un effetto rapido sugli osteociti, trasformandoli in osteoclasti per liberare calcio e fosforo, e un effetto lento che induce l'espressione del RANK-L sugli osteoblasti, attivando i preosteoclasti.
Il paratormone impedisce l'eliminazione di calcio e favorisce l'eliminazione di fosforo nel rene, e attiva la vitamina D3, aumentando l'attività della 1alfa-idrossilasi per la sua idrossilazione finale.