Concetti Chiave
- Nel rachide, le meningi non sono direttamente aderenti al canale vertebrale, creando uno spazio epidurale tra la dura madre e il canale osseo.
- Lo spazio epidurale è riempito di tessuto adiposo e contiene un plesso venoso che circonda il midollo spinale.
- L'anestesia epidurale viene eseguita inserendo un ago sotto L2 per evitare di perforare il midollo spinale e raggiungere lo spazio epidurale.
- La puntura lombare preleva liquido cefalo-rachidiano a livello di L4, con prelievi minimi per evitare riduzioni di pressione.
- Lo spazio sub-aracnoideo, tra aracnoide e pia madre, è l'unico a contenere il liquido cefalo-rachidiano.
Struttura delle meningi e spazio epidurale
Mentre nel cranio le meningi sono strettamente applicate allo scheletro, nel rachide queste restano isolate dalle pareti del canale vertebrale: tra la dura madre e il canale osseo si interpone lo spazio epidurale (o peri-durale), adeso al periostio del canale vertebrale e ai suoi ligamenti.
Lo spazio epidurale è riempito da tessuto adiposo, in mezzo al quale decorrono voluminose vene, che con le loro anastomosi formano il plesso venoso intrarachideo: questo circonda il midollo spinale e i suoi involucri.
Anestesia epidurale e puntura lombare
A livello dello spazio epidurale si può effettuare l’omonima anestesia: l’ago è inserito al di sotto di L2 (per evitare di perforare il midollo spinale), buca lo spessore del ligamento giallo e raggiunge lo spazio epidurale.
L’anestetico agisce per diffusione attraverso il sacco durale sui nervi che costituiscono la cauda equina. Distinguiamo poi uno spazio sub-durale (tra dura madre e aracnoide) e uno spazio sub-aracnoideo (tra aracnoide e pia madre): questo è l’unico a contenere il liquido cefalo-rachidiano.
La puntura lombare è utilizzata per il prelievo di liquido cefalo-rachidiano. Essa consiste nell’introduzione di un ago a livello del rachide lombare (a livello di L4) e si pratica in anestesia locale.
La quantità di Liquor drenato è minima, così da evitare diminuzioni di pressione e la conseguente formazione di ernie. Questa è riprodotta dall’organismo nel giro di poche ore.