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Concetti Chiave

  • Gli osteoni si formano attraverso l'attività erosiva degli osteoclasti, determinando la forma e l'orientamento spaziale del nuovo osso.
  • La crescita ossea avviene a partire da una superficie preesistente, poiché gli osteoblasti lavorano su stampi creati dall'erosione.
  • Il tessuto mesenchimale riempie lo spazio creato dagli osteoclasti e viene successivamente vascolarizzato grazie ai sinusoidi, vasi sanguigni dal percorso sinuoso.
  • Le cellule mature migrano in circolo tramite i sinusoidi, mentre anche i globuli bianchi e rossi possono attraversare i vasi verso il connettivo.
  • La matrice del tessuto emopoietico è una rete di fibrille di collagene, robusta ma lassa, che supporta le cellule e consente movimenti proliferativi.

Indice

  1. Formazione dell'osteone
  2. Caratteristiche del tessuto emopoietico

Formazione dell'osteone

Gli osteoclasti quindi erodendo la matrice preesistente, decidono quale sarà la forma dell’osteone, quale sarà l’orientamento spaziale di questo manicotto/pezzetto di osso/spazio vuoto che si forma dall’erosione e che poi viene

praticamente riempito di tessuto mesenchimale e infine vascolarizzato. L’osteone nasce quindi come stampo, come spazio vuoto da riempire, a questo punto l’osso non può crescere come un albero perché gli osteoblasti lavorano sempre a partire da una superficie ossea preesistente.

Questo preparato, inoltre, è decisamente rosso, ma non è completamente privo di adipociti. Le cellule, una volta mature, abbandonano il tessuto per entrare in circolo grazie a vasi ematici, chiamati sinusoidi per via del loro aspetto sinuoso, che possiamo notare nel preparato. È permesso anche il fenomeno opposto, difatti i globuli bianchi possono passare

dai vasi al connettivo attraverso l’extravasione leucocitaria, capacità che è propria anche dei globuli rossi.

Caratteristiche del tessuto emopoietico

Il tessuto emopoietico appartiene ai connettivi in senso lato. La matrice è presente e consiste in una delicata rete di fibrille di collagene organizzate in reticoli tridimensionali, che nel preparato sono visibili come sottili linee eosinofile inframmezzate tra cellule. Questa struttura è robusta abbastanza per mantenere le cellule in posizione, ma allo stesso tempo è sufficientemente lassa per consentire movimenti legati all’attiva proliferazione e alle migrazioni in circolo. Dove ci sono fibre extracellulari ci sono sempre anche fibroblasti.

Domande e risposte