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Concetti Chiave

  • Il microbiota umano, composto da microorganismi non patogeni, gioca un ruolo cruciale nella produzione di vitamine e nello sviluppo del sistema immunitario.
  • Gli agenti patogeni sono organismi che inducono una risposta immunitaria e possono colonizzare tessuti a distanza.
  • Le barriere anatomiche del corpo umano spesso impediscono l'insorgenza di malattie causate da agenti patogeni.
  • Se le barriere falliscono, il sistema immunitario innato interviene rapidamente per rimuovere l'agente infettivo.
  • Meccanismi di esclusione e tolleranza dei tessuti possono permettere la coesistenza con agenti patogeni senza danni significativi.

Fasi dell'infezione

L’infezione è un processo coordinato in cui si ha contatto con un agente patogeno.
Gli agenti non patogeni sono microorganismi che non provocano danni quando entrano in contatto con l’uomo, possono invece svolgere funzioni importanti all’interno del nostro organismo: le mucose umane in generale sono colonizzate da una grande quantità di microorganismi che formano il microbiota: essi sono fondamentali perché producono alcune vitamine e impartiscono anche dei segnali per lo sviluppo del sistema immunitario.

Gli agenti patogeni sono invece quegli organismi che inducono una risposta immunitaria e che hanno sviluppato una modalità per attaccare l’organismo e svolgere il loro ciclo biologico, che spesso prevede la colonizzazione di altri tessuti a distanza.
1. In termini generali, non è detto che l’agente patogeno porti ad una malattia perché esso interagisce inizialmente con le barriere anatomiche del nostro organismo.

Spesso queste sono sufficienti a contenere l’ingresso del microorganismo.
2. Se però le barriere anatomiche falliscono si ha un’infezione locale e quindi il riconoscimento dell’agente patogeno attraverso dei meccanismi molto semplici e molto conservati dal punto di vista evolutivo che possono attivare, in poche ore, meccanismi di difesa che possono portare alla rimozione dell’agente infettivo.
3. Se anche questi meccanismi falliscono vengono reclutate altre cellule che appartengono al sistema dell’immunità innata (come i macrofagi). Questa risposta avviene tra le 4 e le 96 ore dal contatto con l’agente patogeno. Queste cellule presentano una serie di recettori della superficie che riconoscono dei pattern particolari, ovvero dei profili molecolari condivisi dai patogeni, chiamati PAMPs (pathogen associated molecular patterns) che permettono di comprendere se un organismo è patogeno o meno.
4. Se nemmeno questo funziona non c’è contenimento locale e quindi l’antigene viene trasportato a distanza, migrando all’interno dei linfonodi.
Sono presenti soprattutto nelle piante, le quali non possiedono un sistema immunitario sviluppato: esse hanno la capacità di formare da alcuni blastemi delle nuove gemme e dopo aver eliminato l’agente infettivo far ricrescere la pianta.
Esistono quindi dei meccanismi di esclusione, resistenza intrinseca e di tolleranza. Questi meccanismi sono poco conosciuti ma rappresentano un aspetto importante perché può esserci una resistenza e tolleranza da parte del tessuto, che in situazioni particolari permette la coesistenza con l’agente patogeno: piuttosto che avere un danno l’agente viene tollerato.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo del microbiota umano nel nostro organismo?
  2. Il microbiota umano è fondamentale perché produce alcune vitamine e impartisce segnali per lo sviluppo del sistema immunitario.

  3. Cosa succede se le barriere anatomiche falliscono nel contenere un agente patogeno?
  4. Se le barriere anatomiche falliscono, si verifica un'infezione locale e vengono attivati meccanismi di difesa che possono portare alla rimozione dell'agente infettivo.

  5. Quali sono i meccanismi di difesa delle piante contro gli agenti patogeni?
  6. Le piante, che non possiedono un sistema immunitario sviluppato, formano nuove gemme da blastemi e possono eliminare l'agente infettivo, permettendo la ricrescita della pianta.

Domande e risposte