Concetti Chiave
- Il reticolocita è lo stadio di maturazione subito prima del globulo rosso maturo, privo di nucleo ma con RNA, ed è più grande e rotondo rispetto all'eritrocita maturo.
- I globuli rossi contengono la maggior parte del ferro corporeo, e il loro invecchiamento porta al riciclo del ferro, gestito principalmente dai macrofagi nella milza.
- La dieta occidentale supera il fabbisogno giornaliero di ferro, richiedendo un sistema di regolazione dell'assorbimento per bilanciare entrate e uscite, con l'assorbimento che avviene principalmente a livello duodenale.
- L'ormone epcidina, prodotto dal fegato, regola l'omeostasi del ferro bloccando la ferroportina, influenzando il rilascio di ferro da macrofagi ed enterociti.
- In condizioni di infiammazione, l'eccessiva epcidina blocca il rilascio di ferro e riduce la transferrina, mentre la carenza di ferro sopprime la produzione di epcidina per compensare le perdite.
Indice
Il reticolocita e il ferro
L’ultimo stadio di maturazione precedente a quello di globulo rosso maturo è rappresentato del reticolocita. Questo tipo cellulare, a differenza dell’eritroblasto, ha già espulso il nucleo ma contiene ancora al suo interno molecole di Rna e, a confronto con l’eritrocita maturo, è più voluminoso e rotondeggiante per l’elevato contenuto cellulare di acqua.
Il nostro organismo contiene 4g di Fe nel maschio e nella femmina 3-3,5g; più della metà di questo è contenuto nei globuli rossi.
Regolazione del ferro nell'organismo
Per sostenere la produzione di numeri così elevati di GR abbiamo bisogno di meccanismi regolati in maniera molto fine.
La quota che arriva ogni giorno al termine del proprio ciclo vitale viene captata principalmente dai macrofagi nella milza. Il Gr invecchiato perde degli antigeni di membrana e ne acquista degli altri che vengono riconosciuti specificatamente a livello della polpa rossa della milza; viene così fagocitato, l’Hb viene degradata e il ferro viene reimmesso in circolo attraverso un canale specifico di esportazione, la ferroportina.Assorbimento e omeostasi del ferro
L’organismo deve mantenere l’omeostasi del Fe in modo tale che non ci siano né carenze né eccessi potenzialmente dannosi. Questo avviene riciclando continuamente il ferro e rimpiazzando le perdite giornaliere con una quota entrante con la dieta. La dieta occidentale contiene in media tra i 10-20mg di Fe, quota che supera abbondantemente il bilancio giornaliero per questo è necessario che ci sia un sistema di regolazione dell’assorbimento del Fe che compensa perfettamente le entrate con le uscite. L’assorbimento avviene prevalentemente a livello duodenale e nel primo tratto digiunale, tramite un doppio passaggio dall’enterocita: il primo passaggio è attraverso il polo apicale della cellula, il secondo avviene a livello baso- laterale grazie alla ferroportina.
Ruolo dell'epcidina
Il fegato produce un importante ormone regolatore di questa omeostasi, l’Epcidina (piccolo peptide di 25aa e 4 ponti disolfuro), che lega la ferroportina, bloccando in maniera sterica e selettiva questo canale. Tale ormone è dunque sia un inibitore della liberazione di ferro da parte dei macrofagi sia un inibitore della ferroportina espressa dagli enterociti. Grazie a sensori endogeni la produzione di epcidina giornaliera è regolata per far assorbire esattamente la quota di ferro che serve per compensare le perdite:
Effetti dell'epcidina e infiammazione
● Se avessimo un’eccessiva produzione di epcidina, come per esempio negli stati di infiammazione, avremmo un blocco del rilascio del ferro da parte dei macrofagi, una riduzione della transferrina circolante e quindi una minore quantità di ferro che arriva al midollo. In aggiunta le citochine pro- infiammatorie possono avere diversi effetti sull’omeostasi del ferro, ad esempio IL-6 stimola la produzione di epcidina, mentre altre vanno ad interferire con l’azione dell’eritropoietina a livello midollare. Avremo quindi una situazione in cui non solo manca ferro per il midollo, ma anche viene meno l’azione dell’eritropoietina.
● Viceversa, nelle situazioni di carenza di ferro, questa carenza viene rilevata a livello del fegato e viene
soppressa la produzione di epcidina.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del reticolocita nell'eritropoiesi?
- Come viene mantenuta l'omeostasi del ferro nell'organismo?
- Qual è la funzione dell'epcidina nella regolazione del ferro?
- Come influiscono le citochine pro-infiammatorie sull'omeostasi del ferro?
Il reticolocita rappresenta l'ultimo stadio di maturazione prima del globulo rosso maturo, avendo espulso il nucleo ma contenendo ancora Rna, risultando più voluminoso e rotondeggiante rispetto all'eritrocita maturo.
L'omeostasi del ferro è mantenuta attraverso il riciclo continuo del ferro dai globuli rossi invecchiati e l'assorbimento regolato del ferro dalla dieta, principalmente a livello duodenale e digiunale, grazie alla ferroportina.
L'epcidina, prodotta dal fegato, regola l'omeostasi del ferro bloccando la ferroportina, inibendo così la liberazione di ferro dai macrofagi e dagli enterociti, e modulando l'assorbimento del ferro in base alle necessità dell'organismo.
Le citochine pro-infiammatorie, come IL-6, stimolano la produzione di epcidina, riducendo il rilascio di ferro dai macrofagi e la transferrina circolante, interferendo anche con l'azione dell'eritropoietina, causando una carenza di ferro disponibile per il midollo.