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Concetti Chiave

  • Gli antichi egiziani credevano che il cuore fosse la sede di emozioni, intelligenza e carattere, contenendo tutti gli aspetti dell'individuo.
  • Nella religione egizia, la cerimonia della psicostasia determinava l'accesso all'aldilà pesando il cuore del defunto contro una piuma.
  • Se il cuore pesava più della piuma, l'anima era condannata e il cuore veniva dato al mostro Ammit per essere divorato.
  • La cultura egizia mostrava una forma iniziale di dualismo cuore/cervello, simboleggiata dal serpente sul cappello del faraone.
  • I faraoni erano ritenuti divini, collegando tramite il serpente i due emisferi cerebrali, suggerendo una consapevolezza della loro esistenza.

Indice

  1. Concezione cardiocentrica degli egiziani
  2. La cerimonia della psicostasia
  3. Dualismo cuore/cervello

Concezione cardiocentrica degli egiziani

Gli antichi egiziani avevano una concezione cardiocentrica: secondo tale concezione, il cuore sarebbe la sede delle emozioni, dell’intelligenza e del carattere.

Il cuore, pertanto, conterrebbe tutti gli aspetti dell'individuo, sia quelli buoni sia quelli cattivi.

La cerimonia della psicostasia

Secondo l’antica religione egizia, il defunto prima di accedere all’aldilà veniva sottoposto ad una cerimonia, denominata psicostasia o pesatura del cuore.

Il cuore del defunto veniva pesato: se il cuore pesava meno di una piuma, allora l'anima poteva accedere all’aldilà; se pesava più della piuma l'anima era condannata alla non esistenza e il cuore veniva dato in pasto al divoratore (Ammit), un mostro in parte coccodrillo, leone e ippopotamo.

Dualismo cuore/cervello

Possiamo notare che nella cultura degli antichi egizi è presente la prima forma di dualismo cuore/cervello, cioè una separazione tra questi due aspetti. Questo lo si deduce dal fatto che dai reperti si nota che sul cappello del faraone è presente un serpente. Secondo gli antichi egizi, il serpente serviva per tenere uniti i due emisferi e ciò conferiva al faraone caratteristiche divine, che lo distinguevano pertanto dalle altre persone.

Ciò suggerisce che sin dagli antichi egizi vi era la consapevolezza dell'esistenza di due emisferi cerebrali distinti.

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