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Erectus
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Concetti Chiave

  • Nel luglio 1914, l'Italia fu sorpresa dall'ultimatum dell'Austria alla Serbia, decidendo di mantenere la neutralità per favorire i francesi contro i tedeschi.
  • Il periodo tra agosto 1914 e maggio 1915 fu caratterizzato da polemiche tra neutralisti, che volevano evitare la guerra, e interventisti, che vedevano l'opportunità di espandere il territorio italiano.
  • Il ministro degli esteri Sidney Sonnino firmò il Patto di Londra con le potenze dell'Intesa, assicurando l'intervento italiano in cambio di territori come l'Istria e la Dalmazia.
  • Le manifestazioni interventiste guidate da Gabriele D'Annunzio e il sostegno del re portarono alla decisione di dichiarare guerra all'Austria il 24 maggio 1915.
  • Nonostante il Parlamento fosse neutralista, il primo ministro Salandra ottenne i pieni poteri per condurre l'Italia in guerra, segnando un passaggio cruciale nella storia italiana.

Indice

  1. La sorpresa del governo italiano
  2. Le polemiche tra neutralisti e interventisti
  3. Il patto di Londra e la decisione di guerra

La sorpresa del governo italiano

Il governo italiano, nel luglio del 1914 era stato colto di sorpresa : L’Austria aveva inviato l’ultimatum alla Serbia consultando solo la Germania (Austria, Italia e Germania appartenevano alla Triplice Alleanza). L’Italia, dichiarandosi neutrale (il 2 agosto 1914) diede ai francesi la possibilità di lasciare sguarnita la frontiera alpina e di concentrare l’esercito contro i tedeschi, a difesa di Parigi.

Le polemiche tra neutralisti e interventisti

Tra l’agosto 1914 e il 24 maggio 1915 in Italia si susseguirono molte polemiche tra

Neutralisticattolici e socialisti ( che non volevano spargimenti di sangue) e Giolitti per il quale l’Italia, restando neutrale, avrebbe tratto vantaggi economici diventando fornitrice di beni necessari ai paesi in guerra.

InterventistiNazionalisti (tra cui Gabriele D’Annunzio) ; irredentisti che speravano di ottenere le regioni italiane ancora in mano all'Austria(Trentino e Venezia-Giulia) . Gli Irredentisti vedevano questa come la quarta guerra d’indipendenza; democratici, (rappresentati da Leonida Bissolati e Gaetano Salvemini ) che erano contrari all'autoritarismo e al militarismo esercitati da Austria e Germania; Benito Mussolini ( fuoriuscito dal Partito Socialista) che , abbandonate le posizioni pacifiste, ora auspicava l’avvento di una situazione rivoluzionaria che avrebbe condotto ad una società nuova.

Il patto di Londra e la decisione di guerra

Intanto l’Intesa voleva attirare l’Italia dalla sua parte e ci riuscì. Il ministro degli esteri Sidney Sonnino firmò con le potenze dell’Intesa il patto di Londra (26 aprile 1915) in base al quale l’Italia garantiva il proprio intervento al loro fianco entro 30 giorni e in cambio avrebbe esteso il suo territorio all'Istria e alla Venezia tridentina. In più si sarebbe annessa le isole greche del Dodecaneso, una parte della Dalmazia e un equo compenso coloniale sui possedimenti tedeschi in Africa. Questo patto rimase segreto fino al 1917. I deputati votarono per la guerra e gli interventisti mobilitarono le piazze organizzando manifestazioni durante le “radiose giornate di maggio” che ebbero come principale oratore Gabriele D’Annunzio. Il Parlamento era con Giolitti, era neutralista e il primo ministro , Salandra (interventista), presentò le sue dimissioni ma il re lo invitò a restare al governo. Giolitti lasciò Roma e il Parlamento votò i pieni poteri a Salandra e fu così che l’Italia, il 24 maggio 1915 , dichiarò guerra all'Austria.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali fazioni in Italia riguardo alla decisione di entrare in guerra?
  2. In Italia, tra agosto 1914 e maggio 1915, ci furono polemiche tra neutralisti, come cattolici e socialisti, e interventisti, tra cui nazionalisti e irredentisti.

  3. Quale fu il ruolo del Patto di Londra nella decisione dell'Italia di entrare in guerra?
  4. Il Patto di Londra, firmato il 26 aprile 1915, garantiva all'Italia l'estensione territoriale in cambio del suo intervento a fianco dell'Intesa entro 30 giorni.

  5. Come reagì il Parlamento italiano alla decisione di entrare in guerra?
  6. Il Parlamento, inizialmente neutralista e con Giolitti, votò i pieni poteri a Salandra, permettendo all'Italia di dichiarare guerra all'Austria il 24 maggio 1915.

Domande e risposte

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