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L'appunto in allegato descrive le macchine a fluido, con richiami teorici molto importanti e esercizi. Vengono analizzati degli argomenti molto importanti relativi alle macchine a fluido, come per esempio l'energia, la statica dei liquidi, con l'analisi dei seguenti aspetti principali: la pressione atmosferica, la pressione assoluta e relativa, la spinta idrostatica, i principi dell'idrostatica, con correlati esercizi.
Tra gli altri argomenti presi in esame vi sono: il moto dei fluidi, con descrizione dell'idrodinamica, le macchine a fluido, le turbine (le macchine motrici idrauliche), la termodinamica, la combustione e i combustibili, i ventilatori e i compressori e infine le turbine a vapore.
A cura di Petrika
S TA T I CADEI L I Q
UI D
I
Parametri della idrostatica sono:
La massa volumica o densità è data dal rapporto della massa e il volume occupato
3
(rho) m = massa del fluido in kg, V = volume in m
m kg
3
V m
Volume specifico è l’inverso della densità è rappresenta il volume occupato da 1 kg di
3
fluido v = 1/ρ (m /kg) 3 3
La densità dell’acqua è1000 kg/m il volume specifico 0.001 m /kg
Peso volumico è data dal rapporto del peso e il volume occupato 3
(gamma) peso del fluido in N, V = volume in m γ=ρ·g
g
Peso m
N 3
V V m
Viscosità è la forza di attrito che nasce
tra due strati vicinissimi di fluido.
2
[N·s/m ]
h
F
A v
Pr e ss i one i dros t a tic a
A partire dal pelo libero del liquido in recipiente e
scendendo verso il basso, si aggiunge il peso della
colonna di liquido sovrastante per cui il valore della
pressione ad una profondità h vale:
p = Peso/Area = γ·V/A = γ·A·h/A = γ·h
2
p=γ·h [N/m ] = Pa dove: h = profondità in metri
Pr e ss i one a t m
osf e
r ic
a
La pressione atmosferica fu misurata dal fisico Torricelli che utilizzò un tubo di vetro alto
circa 1m e pieno di mercurio. Capovolgendo il tubo dentro una bacinella contenente
anch’essa del mercurio, Torricelli osservò, che il livello nel tubo chiuso si stabilizzava a 760
mm dal livello della bacinella. Essendo la bacinella aperta ed esposta alla pressione dell’aria,
questa equivaleva a quella prodotta dalla colonna di mercurio.
3
densità del mercurio: ρ = 13590 kg/m
m
la pressione atmosferica vale: 2
p = γ·h = 13590·9,8·0,76 = 101.300 Pa (N/m ) 5
Per ragioni pratiche si usa il bar che corrisponde a 100000 Pa bar=10 Pa.
La pressione atmosferica si può misurare anche in metri di colonna d’acqua ottenendo lo 3
stesso valore di pressione, da cui ricordando che il peso volumico dell’acqua è 9810 N/m
si ottiene: h = p /γ = 101300/9810 = 10,33 m
a atm a
Pr e ss i one a sso l u t
a e r el
a ti
va
A partire dal pelo libero del liquido in recipiente e scendendo verso il basso, oltre al
peso dell’atmosfera, si aggiunge il peso della colonna di liquido sovrastante per cui il
valore complessivo della pressione ad una profondità h vale:
p = γ·h + p questa rappresenta la pressione idrostatica assoluta.
atm
La pressione dei recipienti in generale si misura in bar e viene chiamata pressione relativa o
manometrica. Ovviamente risulta: p = p + p
assoluta relativa atm
Sp i n t
a i
dros ta t ic a
La pressione idrostatica su una superficie sommersa produce una forza che si chiama
spinta idrostatica.
Il valore della spinta idrostatica si calcola con S=p ·Area
med
1) Superficie disposta orizzontalmente
p =γ·h S= γ·h·a·b
med
2) Superficie disposta verticalmente p =γ·h/2
med
h h
2 [N]
A b h
S
p b
m 2 2
3) Superficie non affiorante p =(γ·h +γ·h )/2
med 1 2
S (h h ) [N]
1 2
A
p m A 2
Pr i n ci p i d e l l
a i
dros t ati c a
Dei vasi comunicanti dice che in un sistema di vasi collegati idraulicamente fra di loro
il livello del liquido è lo stesso indipendentemente da forma e profondità.
Di Pascal dice che la pressione esercitata in un punto qualunque della massa liquida in
un contenitore chiuso e di qualsiasi forma, si trasmette con eguale intensità ad ogni punto
del liquido e perpendicolarmente alla superficie.
Di Archimede dice che un corpo immerso in un liquido riceve una spinta dal basso verso
l’alto pari al peso del liquido da esso spostato. La spinta è applicata nel baricentro della
parte immersa.
S = γ ·V
liq S
P = γ ·V
corpo
Il corpo può galleggiare (γ >γ ),
l c
affondare (γ <γ ) o essere in equilibrio
l c
(γ =γ )
l c P
Considerazioni sulla stabilità dell’equilibrio di
un corpo galleggiante
E s
e r c iz i
1. La pressione esercitata da una colonna d’acqua pari a 3.5 m, a quanti Pascal, bar, mm di Hg
corrispondono? 5 3 3
Ricordando che 1bar = 10 Pascal, γ =9810 N/m , γ =136000 N/m
a m
la pressione espressa in metri di acqua o in millimetri di mercurio deve essere
comunque uguale per cui:
h 9810 3.5 34300Pa 0.343bar
p
γ ·h =γ ·h
a a m m
h = γ ·h γ = 9810·3.5/136000 = 0.25 m = 250 mm di Hg
m a a/ m
2. Calcolare la pressione in bar del cuore umano (diastolica, sistolica). Che valori segna lo
sfigmomanometro a polso, se la pressione si misura 20 cm sotto il livello del cuore.
3. Si abbia il recipiente d’acqua sotto rappresentato e si
vuol sapere quanto vale la spinta sulla superficie
non affiorante. h =2 m, h =10m, larghezza b=2m.
1 2
Nel nostro caso, essendo la superficie verticale la
pressione su di essa non è costante per cui
occorrerà considerare il valore medio della
pressione. h
γ(h ) 9810 ( 2 1 0 ) N
1 2
p 58860 Pa
m 2
2 2 m
2
L’area risulta A=a·b=8·2=16 m
per qui:
p A 58860 16 941760
S N
med
MO
T OD E I F
LUI D
I-I D
R O
DI N
A M
ICA
Facciamo riferimento ad un fluido ideale e ad una corrente stazionaria.
Un fluido è ideale quando non ha attriti interni né esterni; la corrente è stazionaria quando la
velocità in un determinato punto è sempre costante indipendentemente dal tempo.
Si definisce condotta l’insieme delle pareti che guidano il fluido nel suo moto. Vena fluida
è il condotto di forma qualsiasi nel quale si muove il liquido.
Si distinguono 2 regimi di moto:
1) Laminare (i filetti del fluido non si intersecano)
2) Turbolento (i filetti del fluido si intersecano) d
v
R
La distinzione tra due regimi lo fa il numero di Reynolds e
v è la velocità del fluido in m/s
d è il diametro del tubazione in m -6
ν è la viscosità cinematica ν =1·10
(nu) acqua
μ =ρ·ν è la viscosità dinamica
(mu)
Se R <2500 il moto del fluido è laminare
e
Se R >5000 il moto del fluido è
e
turbolento
Normalmente il moto nelle tubazioni ordinarie è sempre turbolento
E qu a zi one di c
on ti
n u it à
Consideriamo una vena fluida percorsa da un fluido ideale in condizione di corrente
stazionaria.
Por ta
t a vo l
u m et
r i c a o portata si chiama il volume che attraversa una sezione generica
3
V m
Q
perpendicolare all’asse della tubazione nel unità di in
t s
tempo.
Il fluido attraversa la sezione 1 e dopo un tempo t in secondi arriva alla sezione 2.
A s
V A
Q v t
t
La portata rimane costante allora:
Q=A·v Q=A ·v =A ·v
1 1 2 2
No t
a La velocità è quella media perché la distribuzione della velocità nella condotta non è
uniforme, ma parabolica (da 0 a contatto con la tubazione fino al massimo nel centro della
tubazione.
La velocità è inversamente proporzionale alla sezione della condotta. Da notare che la
dipendenza dal diametro della tubazione è quadratica infatti se il diametro raddoppia la
velocità risulta 4 volte inferiore, se triplica la velocità è 9 volte inferiore.
T e
or e m a di B e
rnou ll
i o di c
ons e
rv a z i
one
d e ll
’ e n e
r g i
a
L’energia totale posseduta da una piccola
massa m [kg] di liquido “ideale” in una sezione
1, non essendo attrito, né macchine inserite, è
costante anche nella sezione generica 2.
Energia della massa m risulta la somma
di:
Energie potenziale o geodetica E =m·g·z
p 2
Energia cinetica E =m·v /2
c
Energia di pressione E =p·V=p·m·g/γ
i
Quindi l’energia totale della massa unitaria per il teorema di conservazione dell’energia è
costante per cui riducendo con m·g risulta in termini di altezza di colonna d’acqua:
p v cos
p
oppure t.
2
2
v
1 1 p
z 2
v z
2 2
z
2g 2g 2g
1 2
che rappresenta il teorema di Bernoulli nel
S.I For m u l
a di T orr ic e ll i
Permette di calcolare la velocità di efflusso di un liquido da un
boccaglio. E’ derivata dalla applicazione del teorema di Bernoulli
considerando che:
p =p =p , v ~0, z -z =h allora:
v 2gh
1 2 atm 1 2 1 2gh dove il coefficiente di forma (psi) ψ=045÷0.95
v
Realmente risulta
F l u i
do r eal
e
La presenza di attrito fluido tubazione causa perdite di energia che si chiamano perdite di
carico. Queste si dividono in perdite distribuite o continue e perdite concentrate o
localizzate; entrambe le perdite dipendono dalla velocità al quadrato che quindi incide
pesantemente sulle stesse.
Perdite di carico distribuite (o continue) sono dovute all’attrito
interno tra le particelle del fluido e le pareti della condotta.
Si calcolano con la formula di Darcy
2
Q 3
[m] dove: Q = portata volumetrica (m /s)
Y L
d 5
D L = lunghezza condotta (m)
0.000042
0.00164
β (tubi in acciaio o ghisa)
D
D = diametro della condotta (m)
Perdite di carico concentrate (o localizzate) sono dovute all’attrito che si verifica nella
presenza di una discontinuità (valvola, saracinesca ecc.)
2
v
Y k
Si calcolano con tipo di discontinuità (accidentalità)
c i
g
2
il coefficiente k assume valori
tabulati dipendenti dal
Considerando Y le perdite totali nelle tubazioni
Y Y
Y
(distribuite e concentrate) d c
l’equazione di Bernoulli risulta:
p p
2 2
v v
1 Y
2
1 2
z
z
2g 2g
1 2
Restringimento brusco k=0,5
Allargamento brusco k=1
D ime ns i o n ame n t
o d el
l e t
ub a zi
oni
a) Velocità ottimale v = 1÷2 m/s
ot
Data la portata Q si trova l’area teorica A della
t
tubazione oppure direttamente il diametro teorico
D con:
t Q chediventa allora: D poi si sceglie quello commerciale.
2
D
4
t
Q
A
t Q
v
v 4
ot ot v ot
b) Perdita di carico ottimale y = 0.005÷0.01 m/m
ot
Q D
con β≈0.002 si ha:
2 0.002
y 5 2
Q
5
D y ot
Esempio 3
Avendo una portata Q=400 l/s = 0.4 m /s avremo:
D 0.53 m
4 4
D
Q 0.4
2
v 1.8
2
ot
0.002 Q 0.002 0.4
D
0.5 m
5
y 0.01
ot
5
Idro m e t
r i a
Riguarda gli strumenti di misura della pressione, velocità e portata.
Pr e ss i one
I più comuni sono:
1) Manometri a molla tubolare
L’elemento a molla tubolare normalmente ha una
sezione ovale. La pressione del fluido di processo
agisce all’interno del tubo con una forza che tende a
spostarne l’estremità. L’entità di questo spostamento è
proporzionale alla pressione del fluido di processo.
Questo spostamento è trasmesso all’indice tramite il
movimento ad ingranaggi.
2) Manometri a membrana
La pressione del fluido provoca un piegamento della membrana che viene rilevato da
un’asta di trasmissione e portato al movimento.
La misura dello spostamento è proporzionale alla pressione da
misurare. L’elemento a membrana ha una costruzione più robusta
rispetto alla molla tubolare e pertanto il relativo manometro è meno
sensibile alle vibrazioni.
3) Manometri a liquido o
differenziale
Essi sono costituiti da un tubo ad U collegato ad
una estremità alla pressione p da misurare e l'altra è Δp=γ·h
aperta all'aria: nel tubo è contenuto un liquido
manometrico di densità:
V el o c
i t à e
por tat
a
La velocità del fluido in una tubazione può essere
ricavata con uno strumento denominato t
ubo di P it o t
costituito da un tubicino a forma di L aperto sui due
lati, che viene immerso nella corrente. Il fluido risale
nel tubo per due effetti: altezza dovuta alla
pressione dentro il tubo e altezza dovuta alla energia
cinetica del fluido (in termini di altezza di c.a)
p v h
cosi v 2g(h ) 2gh
p
h
2
e h
1 2 1 2
2g
→ Q=v·A
Si abbia il v e
n t ur i met ro sotto indicato in cui il diametro maggiore D = 2d, la velocità
v =4 m/s, calcolare quanto sale il mercurio nel manometro differenziale H.
2
L’equazione di
continuità:
Q=v ·A =v ·A
1 1 2 2
da cui segue: 2
2
v d v D
2 1
v =4v allora v =1 m/s
2 1 1 2 2
v
v
p
p
s 1 s 2 2 1
Dall’equazione di Bernoulli: 2g
γ l
Equilibrio p H(γ γ
p )
1 2 m l
: v
2 2
v γ
2
H
Risolvendo si
1 l
2g γ
γ
ha: m l
Allora:
4 0.061 61
m mm
2
1
2
9810
H 9810
19.62 133000
Normalmente si risolve in funzione della velocità sapendo che v =m·v m=v /v =A /A è il
2 1 2 1 1 2
rapporto di strozzamento si trova:
poi la portata risulta: Q=A ·v