Concetti Chiave
- L'elica combina un moto rotatorio e traslatorio, generando un movimento rototraslatorio che la fa ruotare e avanzare.
- La struttura dell'elica include il mozzo centrale che collega le pale all'albero del motore, e le pale stesse che hanno forma di profilo alare.
- Le pale sono rastremate e svergolate per massimizzare la resistenza e la velocità, con la maggiore velocità all'estremità delle pale.
- L'ogiva, di forma aerodinamica e appuntita, protegge il mozzo e riduce la resistenza.
- L'elica genera spinta spostando una massa d'aria; è detta "stante" quando ruota senza movimento traslatorio.
Il Funzionamento dell'Elica
Un’elica è dotata di un moto rotatorio intorno al proprio asse e di un moto traslatorio.
La combinazione di questi due moti evidenziati da luogo ad un moto rototraslatorio (cioè che l’elica ruota su sè stessa e va avanti).
È composta dalla parte centrale cioè il mozzo, e serve ad unire le pale e a collegare l’elica all’albero del motore, dalle PALE, che partono dal mozzo e hanno una forma più allungata andando verso l’esterno. Oltre ad avere la forma più allungata si può notare che le pale hanno la forma di un profilo alare.
Le pale sono in genere rastremate (si assottigliano andando verso l’alto) e svergolate (cioè che l’angolo con cui è montata cambia di sezione in sezione). La velocità è massima all'estremità della pala quindi essa deve essere più grande nel mozzo perché si concentrano lì gli sforzi maggiori.
L’ogiva serve a proteggere il mozzo, ha una forma a punta, e per generare meno resistenza possibile è aerodinamica.
Lo scopo dell’elica è quella di generare spinta, quindi genera lo spostamento di una massa d’aria.
Quando l’elica si dice stante o a punto fisso significa che ruota senza traslare (in parole povere quando il motore è acceso, l’elica gira ma l’aereo è fermo).
Quando l’elica invece è bloccata manca il moto di rotazione.