Concetti Chiave
- La produzione di energia nucleare e l'uso della radioattività in vari campi hanno generato una significativa quantità di rifiuti nucleari, riaccendendo l'interesse per il sottosuolo come luogo di smaltimento.
- I Paesi produttori di energia nucleare adottano sistemi diversi per classificare i rifiuti radioattivi, con l'Europa che segue le direttive dell'IAEA per una classificazione omogenea basata su specifici criteri di radioattività e decadimento.
- La catena del combustibile nucleare, dalla sua estrazione all'uso e smaltimento del combustibile esaurito, genera vari tipi di contaminazione che richiedono metodi di smaltimento specifici.
- Alcuni Paesi, come l'Italia, utilizzano depositi temporanei per gestire i rifiuti nucleari, mentre soluzioni più sicure come i depositi geologici profondi sono in fase di sviluppo in diverse nazioni.
- Gli studi geologici sono essenziali per garantire la sicurezza dei depositi sotterranei, come dimostrato dai problemi di contaminazione in siti come Asse Il in Germania e dalle condizioni favorevoli in Finlandia.
Indice
Interesse per il sottosuolo terrestre
Esclusi i giacimenti, le cave e i siti paleontologici, le profondità della Terra non sembrano suscitare interesse a causa delle difficoltà di esplorazione. Tuttavia, la produzione di energia nucleare e l'applicazione della radioattività in campo medicale e industriale hanno prodotto una quantità di quelli che oggi rappresentano nient'altro che i rifiuti nucleari e radioattivi difficilmente stimabile, risvegliando l'interesse per il sottosuolo terrestre.
Classificazione dei rifiuti nucleari
Ogni Paese produttore di energia nucleare ha un suo sistema di definizione e classificazione dei materiali radioattivi. Per esempio, la Francia considera una risorsa il plutonio residuo nel carburante nucleare spento e per legge lo riprocessa; altri Paesi lo reputano un rifiuto molto pericoloso. Sotto l'egida dell'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica (IAEA), alcuni Paesi stanno adottando una classificazione omogenea. È il caso dell'Europa, che ha recepito le indicazioni espresse nel GSG-1: tale sigla indica la guida generale per la suddivisione dei rifiuti nucleari in sei categorie in base al livello di radioattività, al periodo di decadimento radioattivo e al metodo di stoccaggio.
Gestione dei rifiuti nucleari
Diversi sono i passaggi della nuclear fuel chain, ovvero il processo che porta dal minerale al combustibile nucleare e successivamente al combustibile spento. L'estrazione, l'elaborazione in combustibile, le operazioni con lo stesso e in seguito la sua gestione da spento producono gas, liquidi e grandi quantità di suolo contaminati. In base alla classe assegnata, il rifiuto nucleare viene smaltito in modo differente.
Depositi di stoccaggio geologico
Alcuni Paesi, come l'Italia, gestiscono i rifiuti nucleari in depositi temporanei in superficie. Tra i vari sistemi di stoccaggio, i depositi in profondità rappresentano una strategia sicura e duratura: si tratta di sistemi di camere sotterranee profonde centinaia di metri, dove conservare in appositi contenitori i materiali radioattivi. Finora solo la Finlandia ha effettivamente costruito un deposito di stoccaggio geologico di profondità (450 m); altri Paesi, come Svezia, Francia, Canada, Germania e Regno Unito, sono in fase di autorizzazione o di localizzazione dei siti.
Sfide geologiche e sicurezza
Oltre agli importanti costi, questa soluzione richiede alcuni studi approfonditi sulla geologia sia di superficie sia di profondità, per evitare possibili eventi di contaminazione delle falde acquifere e del suolo circostante. Per esempio, in Germania, presso la cava di salgemma Asse Il nella Bassa Sassonia, il materiale radioattivo stoccato è stato contaminato più volte da infiltrazioni di acqua e parziali cedimenti della roccia. Diversamente, il territorio finnico è caratterizzato principalmente da rocce ignee granitoidi dello Scudo Baltico, una formazione precambriana che negli ultimi 450 milioni non è stata interessata da intensa attività tettonica. Il tipo di roccia e l'assenza di deformazioni importanti consentono una maggiore sicurezza in termini di stabilità e resistenza all'infiltrazione.
Domande da interrogazione
- Quali sono le sfide principali nella gestione dei rifiuti nucleari?
- Come viene classificato il plutonio residuo nei diversi Paesi?
- Quali sono le strategie di stoccaggio dei rifiuti nucleari adottate dai vari Paesi?
- Quali sono i rischi associati ai depositi di stoccaggio geologico?
Le sfide principali includono la difficoltà di esplorazione delle profondità terrestri, la classificazione e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi, e la necessità di evitare contaminazioni ambientali.
In Francia, il plutonio residuo è considerato una risorsa e viene riprocessato per legge, mentre in altri Paesi è visto come un rifiuto pericoloso.
Alcuni Paesi utilizzano depositi temporanei in superficie, mentre altri, come la Finlandia, hanno costruito depositi geologici di profondità per una conservazione sicura e duratura.
I rischi includono la possibilità di contaminazione delle falde acquifere e del suolo, come dimostrato dagli incidenti in Germania, mentre la stabilità geologica è un fattore cruciale per la sicurezza, come evidenziato dal caso finlandese.