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Concetti Chiave

  • Le acque marine contengono minerali come cloruro di sodio, magnesio, iodio e bromo, estratti attraverso processi fisico-chimici.
  • Sabbia, ghiaia e calcare vengono prelevati dalle spiagge e nelle vicinanze delle rive.
  • Le ricerche si concentrano sull'estrazione di materiali dai fondi marini e oceanici, soprattutto a grandi profondità.
  • Depositi di argille rosse e noduli polimetallici contengono metalli come alluminio, ferro, cobalto, manganese, nichel e rame.
  • Nonostante la conoscenza di queste risorse da oltre un secolo, lo sfruttamento è limitato a poche aree dell'oceano Pacifico.

Giacimenti marini

Le acque marine e oceaniche sono uno straordinario serbatoio di minerali, in parte presenti in soluzione nell'acqua stessa e in parte accumulati nei fondi. Comunemente presenti nei mari sono il sale comune (cloruro di sodio), che si ottiene direttamente per evaporazione delle acque marine raccolte in speciali vasche, e il magnesio, lo iodio e il bromo, estrat ti con procedimenti fisico-chimici tecnologicamen te abbastanza semplici.

Sabbia, ghiaia e calcare sono prelevati dalle spiagge e nei pressi delle rive.
Le ricerche attuali, inoltre, mi rano a mettere a punto procedure e impianti adeguati all'estrazione dei materiali presenti nei fondi di acque a media e lunga distanza dalle linea di costa e soprattutto, in quelli oceanici a grandi profondità.
Sono stati individuati, infatti, immensi depositi di argille rosse contenenti alluminio, ferro e cobalto, che coprono le zone più depresse dei fondi, oltre che i cosiddetti noduli polimetallici, aggregati dalla forma di tuberi schiacciati costituiti da manganese, cui sono associati ferro, cobalto, nichel e rame, metalli pregiati e di grande interesse per i più diversi utilizzi industriali.
Pur essendo la presenza di questa risorsa nota da più di 100 anni, il suo sfruttamento è ancora limitato ad alcune zone dell'oceano Pacifico.

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