Concetti Chiave
- La crosta continentale è generalmente più spessa di quella oceanica, con spessori che variano fino a 60 km nelle zone montuose.
- Le rocce della crosta continentale possono essere vecchie fino a 4 miliardi di anni, mentre quelle della crosta oceanica hanno al massimo 190 milioni di anni.
- La crosta oceanica presenta una struttura a strati regolare composta principalmente da sedimenti, basalto e gabbro.
- La crosta continentale è formata da una varietà di rocce sedimentarie, magmatiche e metamorfiche e si è evoluta attraverso processi di orogenesi.
- L'isostasia descrive l'equilibrio della crosta terrestre che "galleggia" sul mantello, influenzato dal peso delle catene montuose.
Indice
Differenze tra crosta continentale e oceanica
La crosta continentale è più spessa di quella oceanica: in media è spessa 35 km, ma in prossimità di catene montuose raggiunge i 60 km. La crosta oceanica ha invece uno spessore medio di 6 km e si assottiglia in presenza di dorsali oceaniche. Nella crosta continentale appaiono rocce di ogni età fino a 4 miliardi di anni fa; nella crosta oceaniche invece le rocce più antiche hanno solo 190 milioni di anni. La crosta oceanica quindi è di formazione molto recente.
Struttura e composizione della crosta
La crosta oceanica mostra una struttura a strati regolare: a partire dall’alto si riconoscono sedimenti non ancora litificati (compattati e induriti), uno spessore di basalto ed uno di gabbro. La crosta continentale è invece composta da una varietà enorme di rocce, che possono essere sedimentarie, magmatiche e metamorfiche. La crosta continentale, pur essendo molto più vecchia di quella oceanica, non ha avuto origine insieme alla terra: essa ha avuto una complessa evoluzione dominata dal processo di orogenesi, che ha portato alla formazione di grandi catene montuose. Quando una fascia di crosta subisce il processo di orogenesi, col tempo diventa un lembo di crosta continentale stabile. Le aree continentali ci appaiono adesso come un insieme di aree cratoniche e di aree orogeniche: le prime sono le parti più antiche, più stabili (meno soggette a fenomeni sismici e così via) e costituite da rocce ignee e metamorfiche, in parte ricoperte da rocce sedimentarie; le seconde sono quelle in cui l’orogenesi si è verificata più recentemente e non hanno ancora raggiunto la stabilità.
Isostasia e equilibrio della crosta
La crosta terrestre affonda in maniera diversa nel mantello, in maniera proporzionale al peso esercitato: più è alta la catena montuosa in superficie, più le radici della crosta affondano nel mantello. La tendenza della crosta a raggiungere una posizione di equilibrio attraverso il “galleggiamento” sulla crosta è chiamata isostasia. Se una catena montuosa si accresce, le radici si ispessiscono, se la catena si alleggerisce, le radici vanno piano piano ritirandosi. Il fatto che una catena montuosa ha radici che si espandono più del materiale presente sulla crosta dipende dal differente spessore di crosta e mantello.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza principale tra la crosta continentale e quella oceanica in termini di spessore?
- Quali sono le differenze nella composizione delle rocce tra la crosta continentale e quella oceanica?
- Che cos'è l'isostasia e come influisce sulla crosta terrestre?
La crosta continentale è più spessa, con una media di 35 km, mentre la crosta oceanica ha uno spessore medio di 6 km.
La crosta continentale è composta da una varietà di rocce sedimentarie, magmatiche e metamorfiche, mentre la crosta oceanica ha una struttura a strati con sedimenti, basalto e gabbro.
L'isostasia è la tendenza della crosta a raggiungere una posizione di equilibrio "galleggiando" sul mantello, influenzando la profondità delle radici delle catene montuose in base al loro peso.