Concetti Chiave
- Il rendimento di una macchina elettrica è il rapporto tra potenza in uscita e potenza in ingresso, risultando in una grandezza adimensionale.
- Nelle macchine ideali, il rendimento è pari a 1 poiché non ci sono perdite; nelle reali è sempre minore di 1 a causa delle perdite.
- Una macchina con rendimento vicino a 1, anche se più costosa, offre risparmi a lungo termine grazie a minori perdite di potenza.
- Le perdite nei motori asincroni includono perdite nel ferro (correnti parassite, isteresi), nel rame (caduta di tensione, effetto Joule) e per attrito (ventilazione, cuscinetti).
- La formula per calcolare il rendimento è η = Pu/Pi, dove Pu è la potenza utile e Pi la potenza in ingresso.
Il rendimento
Il rendimento di una macchina elettrica è dato dal rapporto fra la potenza elettrica in uscita e la potenza elettrica in ingresso (trasformatore). Pertanto il rendimento, essendo il rapporto fra due grandezze omogenee, cioè dello stesso tipo, non ha dimensione (o meglio non ha unità di misura) e pertanto si dice che il rendimento è una grandezza adimensionale.
Nelle macchine ideali, il rendimento assume valore pari a 1, in quanto all’interno di esse non si hanno perdite, ovvero tutto ciò che immettiamo all’ingresso, lo ritroviamo in uscita.
Però, una macchina con rendimento molto minore rispetto ad 1, costerebbe di meno, ma se si pensa che la potenza persa è un costo in più, si intuisce subito che il maggior costo di una macchina con rendimento molto prossimo a 1 viene ripagato ed ammortizzato in poco tempo. Si può anche ritenere che poi il minor costo della potenza persa costituisce un guadagno per l’azienda.
Perdite del motore asincrono:
-Ferro: correnti parassite, isteresi
-Rame: caduta di tensione, effetto Joule
-Attrito: ventilazione, cuscinetti
Formula per il calcolo del rendimento: