Concetti Chiave
- Il convertitore V-F trasforma un segnale di ingresso in un treno di impulsi con frequenza proporzionale alla tensione applicata, operando tipicamente tra pochi hertz e 100 kHz.
- I convertitori tensione-frequenza utilizzano la tecnica del bilanciamento di carica, composta da un integratore, un comparatore, un monostabile e un transistor.
- Il convertitore F-V produce una tensione di uscita che varia in base alla frequenza del segnale di ingresso.
- La scelta del convertitore V-F e F-V dipende da parametri come la tensione di riferimento, la tensione di ingresso massima e il campo di frequenza di lavoro.
- Il fattore di scala e l'ampiezza del segnale di uscita sono cruciali per determinare la linearità e il rapporto frequenza-tensione del convertitore.
In questo appunto viene descritto il cosiddetto convertitore V-F e F-V. Il convertitore V-F è un circuito capace di elaborare il segnale di ingresso e di produrre in uscita un treno di impulsi (o un’onda quadra) di frequenza proporzionale al valore della tensione applicata in ingresso;
Convertitore V-F e F-V
Un convertitore V-F è un circuito capace di elaborare il segnale di ingresso e di produrre in uscita un treno di impulsi (o un’onda quadra) di frequenza proporzionale al valore della tensione applicata in ingresso; l’intervallo di frequenza si estende di solito da pochi hertz a 10 kHz e, per certi dispositivi, da 0,1 Hz a 100 kHz.
La maggior parte dei convertitori tensione–frequenza si basa sulla tecnica del bilanciamento di carica; è costituito da un integratore seguito da un comparatore, da un monostabile e da un transistor che funziona come interruttore.
Un convertitore F-V, invece, è un circuito capace di produrre in uscita una tensione proporzionale alla frequenza del treno di impulsi o dell’onda quadra presente in ingresso.

I fattori e i parametri per la scelta del convertitore V-F e F-V
I fattori e i parametri che solitamente assumono maggior rilievo per la scelta e l’impiego dei convertitori V-F e F-V sono i seguenti:
- tensione di riferimento, generalmente duale, ma anche unipolare;
- tensione di ingresso massima, in genere dipendente dai valori delle alimentazioni. Spesso con i valore della tensione vengono specificati quelli della resistenza limitatrice da collegare all’ingresso analogico: talvolta vengono indicati i valori massimi della corrente di ingresso;
- campo di frequenza di lavoro, che in alcuni tipi di convertitori arriva fino a 1 MHz. Si noti che i valori specificati non sempre garantiscono la stessa linearità in tutto il campo di frequenze;
- fattore di scala, che rappresenta il rapporto tra la frequenza di uscita e la tensione applicata in ingresso;
- ampiezza del segnale di uscita: il segnale di uscita è di tipo impulsivo e commuta tra due livelli, alto e basso;
- livelli del segnale di ingresso: sono legati alla tensione di alimentazione del convertitore e alla tensione di riferimento del comparatore interno;
- segnale analogico in uscita: viene indicato generalmente un valore massimo o il campo di variazione per una data corrente di uscita.
Per l’integrato RC4151, ad esempio, l’escursione del segnale di uscita è espressa in funzione dei componenti circuitali.
Domande da interrogazione
- Che cos'è un convertitore V-F e come funziona?
- Quali sono i principali fattori da considerare nella scelta di un convertitore V-F e F-V?
- Qual è il ruolo del fattore di scala nei convertitori V-F e F-V?
Un convertitore V-F è un circuito che elabora il segnale di ingresso e produce un treno di impulsi o un'onda quadra con frequenza proporzionale alla tensione applicata in ingresso. Funziona tramite un integratore, un comparatore, un monostabile e un transistor come interruttore.
I fattori principali includono la tensione di riferimento, la tensione di ingresso massima, il campo di frequenza di lavoro, il fattore di scala, l'ampiezza del segnale di uscita, i livelli del segnale di ingresso e il segnale analogico in uscita.
Il fattore di scala rappresenta il rapporto tra la frequenza di uscita e la tensione applicata in ingresso, determinando la proporzionalità tra questi due parametri.