Concetti Chiave
- Il federalismo fiscale si basa su autonomia e autosufficienza finanziaria degli enti territoriali, permettendo loro di gestire e finanziare autonomamente le proprie risorse.
- L'autonomia finanziaria implica che gli enti generino entrate proprie attraverso tributi, tariffe e proventi locali, garantendo un finanziamento adeguato delle loro funzioni.
- Il sistema mira a ottimizzare il benessere collettivo, adattando l'offerta di servizi pubblici ai bisogni locali e assicurando che ogni comunità paghi per i servizi di cui beneficia direttamente.
- Problemi di affollamento possono sorgere quando servizi locali servono anche persone esterne; in questi casi, è preferibile che enti di dimensioni maggiori gestiscano tali servizi.
- Le funzioni di portata nazionale, come difesa e giustizia, rimangono sotto il controllo del governo centrale, finanziate in base ai benefici globali per il Paese.
Nel sistema di federalismo fiscale la finanza degli enti territoriali è caratterizzata dai principi di autonomia finanziaria e di autosufficienza finanziaria. L'autonomia finanziaria comporta che le entrate degli enti siano costituite da risorse proprie, cioè acquisite, gestite e impiegate secondo autonome scelte (tributi propri, tariffe per i servizi di pubblica utilità, proventi di beni patrimoniali, altre risorse autonomamente gestite dall'ente).
L'autosufficienza finanziaria richiede che le risorse proprie siano tali da poter integralmente finanziare le funzioni e i compiti attribuiti a ciascun ente. Il federalismo fiscale non è soltanto un mezzo per eliminare le disfunzioni e i rallentamenti di uno Stato accentratore e per ottenere una maggiore responsabilizzazione degli operatori locali, ma corrisponde a un principio di efficienza economica nella allocazione delle risorse.Il benessere collettivo viene massimizzato sia perché l'offerta di servizi pubblici da parte dei diversi livelli di governo locale, più vicini alle varie popolazioni, si adegua meglio ai bisogni che si differenziano da zona a zona, sia perché ogni collettività locale sopporta soltanto il costo dei servizi dai quali trae effettivo beneficio (corrispondenza fra spesa ed entrata). L'applicazione di questo principio non pone alcun particolare problema quando si tratta di servizi strettamente localizzati nel territorio dell'ente (distribuzione dell'acqua o rete fognaria). Essi vengono prodotti in dimensioni proporzionate alle esigenze della collettività interessata e, per quest'ultima, si realizza un equilibrio fra i benefici arrecati dal servizio e il costo del suo finanziamento. Vi sono altri servizi che, pur essendo resi da un ente locale, sono utili anche a persone che non appartengono a esso (chiunque può accedere a un teatro, a un ospedale, a un centro sportivo gestiti da un ente locale; la disciplina del traffico in una grande città non giova soltanto a coloro che vi risiedono ma anche ai pendolari che quotidianamente vi si recano; alcune strade urbane sono utilizzate per il transito extraurbano). In questi casi, per evitare "problemi di affollamento", il servizio viene prodotto in proporzioni maggiori rispetto alle esigenze della comunità, con la conseguenza che quest'ultima subisce il peso delle imposte locali in misura superiore al beneficio, mentre componenti di altre comunità ricevono un vantaggio senza essere sottoposti al corrispondente prelievo fiscale. Per evitare squilibri è opportuno allora che i servizi caratterizzati da effetti di esternalità siano resi da enti di maggiori dimensioni (a livello regionale invece che comunale). Rimangono, infine, al governo centrale tutte le altre funzioni di portata nazionale (difesa, giustizia, infrastrutture, manovre per la stabilizzazione, sostegno all'occupazione, sviluppo ecc.) le quali sono finanziate sulla base del beneficio globale arrecato al Paese.
Domande da interrogazione
- Quali sono i principi fondamentali del federalismo fiscale?
- Come il federalismo fiscale contribuisce al benessere collettivo?
- Quali problemi possono sorgere con i servizi che hanno effetti di esternalità?
- Quali funzioni rimangono al governo centrale nel sistema di federalismo fiscale?
I principi fondamentali del federalismo fiscale sono l'autonomia finanziaria e l'autosufficienza finanziaria, che implicano che le entrate degli enti territoriali siano costituite da risorse proprie e che queste risorse siano sufficienti a finanziare integralmente le funzioni e i compiti attribuiti a ciascun ente.
Il federalismo fiscale massimizza il benessere collettivo adeguando l'offerta di servizi pubblici ai bisogni locali e garantendo che ogni collettività sopporti solo il costo dei servizi da cui trae beneficio, migliorando così l'efficienza economica nella allocazione delle risorse.
I servizi con effetti di esternalità possono causare "problemi di affollamento" poiché vengono prodotti in proporzioni maggiori rispetto alle esigenze della comunità locale, portando a un carico fiscale superiore al beneficio per la comunità stessa, mentre altre comunità ricevono vantaggi senza contribuire fiscalmente.
Nel sistema di federalismo fiscale, al governo centrale rimangono le funzioni di portata nazionale come difesa, giustizia, infrastrutture, manovre per la stabilizzazione, sostegno all'occupazione e sviluppo, finanziate sulla base del beneficio globale arrecato al Paese.