Concetti Chiave
- La luminosità di una stella si misura attraverso la magnitudine, distinguendo tra magnitudine apparente e assoluta per considerare la distanza dalla Terra.
- Le stelle variabili, che includono le stelle doppie e multiple, mostrano variazioni di luminosità a causa di diversi fenomeni astronomici.
- Gli spettroscopi permettono di studiare le stelle lontane attraverso gli spettri di luce, rivelando informazioni come la temperatura superficiale e la composizione chimica.
- Le stelle sono classificate in classi spettrali in base alla loro temperatura, con il Sole appartenente alla classe G2.
- La materia interstellare tra le stelle si presenta sotto forma di nebulose, che possono essere oscure, a riflessione o ad emissione.
Le caratteristiche delle stelle
La luminosità di una stella è la quantità di energia emessa da una stella e la sua misura è la magnitudine. La magnitudine apparente è la quantità di energia emessa da una stella tenendo conto della distanza dalla terra. Per conoscere la luminosità intrinseca di una stella (o luminosità assoluta, cioè la quantità di energia emessa da una stella in una unità di tempo) si ricorre alla magnitudine assoluta, ovvero la misura della luminosità intrinseca di un oggetto senza tenere conto delle condizioni in cui si trova l’osservatore.
Alcune stelle non hanno una luminosità regolare e pertanto sono dette stelle variabili che possono essere regolari o irregolari.
Lo studio di corpi luminosi lontani avviane tramite l’utilizzo di spettroscopi.
Qualunque raggio luminoso dà origine ad uno spettro, cioè ad una striscia formata da bande con tutti i colori dell’iride alternate da linee di assorbimento.
Il colore delle stelle dipende dalla loro temperatura superficiale. All’aumentare della temperatura di un corpo, diminuisce la lunghezza d’onda delle radiazioni luminose che esso emette in prevalenza: si passa cioè dal rosso al blu
Gli spettri delle stelle permettono di classificarle in classi spettrali. Ogni classe è divisa in 10 sottoclassi (O, B, A, F, G, K, M, S, R, N in successione dalle più calde alle più fredde) numerate da 0 a 9. Più il numero è basso, maggiore è la temperatura della stella. Il Sole è G2.
Grazie agli spettri si può ricavare la composizione chimica di una stella, prevalentemente caratterizzata dall’80% da idrogeno, il 19% da elio e per l’1% da tutti gli altri elementi chimici.
Le stelle si muovono con velocità diverse. Lo studio dell’effetto Doppler sugli spettri delle stelle permette di valutare se si avvicinano o si allontanano rispetto alla Terra.
Tra una stella e l’altra è presente della materia interstellare concentrata in ammassi di materia fine chiamata nebulosa che può essere di vari tipi:
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Nebulose oscure, cioè ammassi scuri privi di luce
Nebulose a riflessione, cioè debolmente luminose perché attraversate dalla luce delle stelle molto brillanti o molto vicine
Nebulose ad emissione, cioè che emettono luce per un fenomeno di fluorescenza.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza tra magnitudine apparente e magnitudine assoluta di una stella?
- Come si classificano le stelle in base alla loro temperatura superficiale?
- Qual è la composizione chimica tipica di una stella?
La magnitudine apparente misura la quantità di energia emessa da una stella tenendo conto della distanza dalla Terra, mentre la magnitudine assoluta misura la luminosità intrinseca di una stella senza considerare le condizioni dell'osservatore.
Le stelle si classificano in classi spettrali basate sul loro colore, che dipende dalla temperatura superficiale. Le classi vanno da O (le più calde) a N (le più fredde), con ogni classe divisa in 10 sottoclassi numerate da 0 a 9.
La composizione chimica di una stella è caratterizzata principalmente dall'80% di idrogeno, il 19% di elio e l'1% di altri elementi chimici.