Concetti Chiave
- Le onde sismiche trasmettono l'energia del sisma attraverso materiali elastici, ma l'energia si dissipa con la distanza dall'ipocentro.
- Esistono tre tipi principali di onde sismiche: Onde P (compressione), Onde S (trasversali), e Onde L (superficiali).
- I sismografi registrano le onde sismiche su un sismogramma, distinguendo tra onde P, S e L basate sulla velocità e ampiezza.
- La misurazione sismica deve avvenire almeno a 100 km dall'epicentro per distinguere chiaramente i tipi di onde.
- La scala Mercalli valuta l'intensità dei terremoti in base ai danni, mentre la scala Richter misura la magnitudo in base all'ampiezza delle onde.
Indice
Trasmissione delle onde sismiche
L’energia liberata dal sisma si trasmette ai materiali circostanti sotto forma di onde sismiche che sono di natura elastica, in quanto provocano una trasformazione dinamica dei materiali che attraversano, i quali, dopo il loro passaggio tornano nella loro posizione iniziale. Tuttavia il comportamento elastico delle rocce non è perfetto: infatti una parte dell’energia liberata viene dissipata dall’attrito tra le molecole che compongono le rocce; per cui man mano che ci si allontana dall’ipocetro il sisma diminuisce di intensità.
Tipi di onde sismiche
Esistono 3 tipi di onde sismiche:
Onde P: sono onde di compressione longitudinali che deformano i materiali nello stesso verso della loro propagazione; provocano variazioni di volume e, nel passare da uno strato all’altro della Terra, modificano la loro direzione e la loro intensità. Hanno una velocità dai 4 agli 8 Km/s.
Onde S: sono onde trasversali di distorsione, che scuotono i materiali che attraversano in senso trasversale rispetto alla direzione di propagazione; provocano variazioni di forma, ma non di volume e hanno una velocità che va dai 2 ai 4 km/s.
Onde L: sono le onde che si generano quando le onde s e le onde p raggiungono la superficie; sono onde superficiali che si propagano molto lentamente, intorno ai 3 km/s, e disperdono più lentamente la loro energia.
Registrazione e misurazione dei terremoti
La registrazione delle onde sismiche viene effettuata tramite i sismografi; per avere una registrazione oggettiva di un terremoto si utilizzano contemporaneamente 3 sismografi, uno che misura la componente verticale, e due quella orizzontale. Il tracciato prodotto prende il nome di sismogramma, sul quale si possono identificare tre tipi di oscillazioni: le onde p che sono le più veloci e quindi le prime a essere registrate, le onde s, di massima ampiezza con oscillazioni irregolari, e le onde l, le più lente e regolari. La misurazione di un terremoto non deve avvenire nei pressi dell’epicentro, altrimenti i tre tipi di onde arriverebbero al sismografo contemporaneamente, e quindi non si potrebbero quasi distinguere. Per cui la misurazione deve avvenire come minimo a 100 km di distanza.
Scale di misurazione dei terremoti
La forza di un terremoto può essere individuata attraverso due scale:
•Scala delle intensità o scala Mercalli: essa assegna a ogni sisma un valore numerico sulla base dei danni infrastrutturali che esso provoca. Essa però ha degli evidenti limiti da un punto di vista scientifico, poiché non dà una descrizione oggettiva del fenomeno geologica, ma individua esclusivamente i danni materiali che esso provoca.
•Scala della magnitudo o scala Richter: essa si basa sul principio che afferma che tanto maggiore è l’energia liberata da un sisma, tanto maggiore è l’ampiezza delle oscillazioni. Si assume quindi come criterio di valutazione l’ampiezza delle onde. La misurazione avviene attraverso il confronto dell’ampiezza massima delle onde prodotte dal sisma con l’ampiezza massima di un sismogramma di riferimento (occorre ovviamente tener conto della distanza alla quale avviene la misurazione).
Domande da interrogazione
- Quali sono i tre tipi di onde sismiche e come si differenziano tra loro?
- Come vengono registrate le onde sismiche e qual è il ruolo dei sismografi?
- Quali sono le differenze tra la scala Mercalli e la scala Richter nella misurazione dei terremoti?
- Perché la misurazione di un terremoto non deve avvenire nei pressi dell'epicentro?
Le onde sismiche si dividono in tre tipi: Onde P, che sono onde di compressione longitudinali con velocità tra 4 e 8 km/s; Onde S, che sono onde trasversali di distorsione con velocità tra 2 e 4 km/s; e Onde L, che sono onde superficiali con velocità intorno ai 3 km/s.
Le onde sismiche vengono registrate tramite sismografi, che utilizzano tre strumenti per misurare le componenti verticali e orizzontali. Il tracciato prodotto è chiamato sismogramma, dove si possono identificare le onde P, S e L.
La scala Mercalli misura l'intensità basandosi sui danni infrastrutturali, mentre la scala Richter misura la magnitudo basandosi sull'ampiezza delle oscillazioni delle onde sismiche.
La misurazione non deve avvenire nei pressi dell'epicentro perché i tre tipi di onde arriverebbero al sismografo contemporaneamente, rendendo difficile distinguerle. La misurazione deve avvenire almeno a 100 km di distanza.