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E
√ 2
" #
2 2
−
E
b b x a x a x
Z
2 2
−
AREA = + a x dx = + arcsin =
T HE a a 2 2 a
H
H
√
2 2
( " #)
2 2
−
b a H a H
π H H
· −
= + arcsin
a 2 2 2 2 a
ricordando
E = OE = a −
H = OH = ρcos(α) ea
quindi √
2 2
( " #)
2 2
−
1 b a π H a H H H
2 · −
AREA = ρ sin(α)cos(α) + + arcsin
T SE 2 a 2 2 2 2 a
Questa ultima formula è valida solo per il periodo estivo (in riferimento all’esem-
o o
pio di figura 1.2 e 1.7): noto il valore di α (compreso tra 0 e 90 ), restituisce il
valore dell’area del settore ellittico coperto dal raggio vettore. Noi volevamo invece
il contrario: considerati i giorni dal Solstizio Estivo e moltiplicati per l’area giorna-
liera (costante) ricavare l’angolo α che sottendeva il settore ellittico equivalente.
Basterebbe scrivere l’ultima equazione in maniera inversa ed esplicitare α, ma
ciò risulta complesso (forse impossibile a partire dalla formulazione dell’ultima equa-
zione).
Un metodo, per nulla elegante, di ricavare il valore di tale angolo, noto il valore
di AREA , è quello di utilizzare un programma che calcoli il valore di AREA
T SE T SE
più prossimo a quello reale facendo variare α con un ciclo di passo legato all’errore
che si è disposti ad accettare tra il valore vero dell’area del settore (corrispondente al
vero α) e quello approssimato (ottenuto con valori di α crescenti che rappresenterà
il valore α trovato).
In maniera analoga si possono ricavare formule per le altre stagioni, corrispon-
denti ad intervalli di valori di α differenti, valori ricavabili sempre con il ’metodo di
forza’. 13
1 – Il Sole: un amico caloroso
In questo modo abbiamo legato (con la forza) la data introdotta e l’angolo α (
che separa il raggio vettore corrispondente dal semiasse di riferimento: quello del
Solstizio Estivo) considerando la II legge di Keplero.
Possiamo valutare l’evoluzione dello spostamento giornaliero in gradi della Terra
nell’Eclittica, osserviamo che i valori massimi si hanno in prossimità del perielio
(Solstizio d’Inverno). I valori sono stati ottenuti con il metodo appena descritto,
o
dove α è stato fatto variare con passo di 1 secondo (0,00027 ), l’andamento semes-
trale 21-6—23-12 è monotono crescente, quello 23-12—21-6 monotono decrescente.
Evoluzione dell"angolo giornaliero sul piano dell"Eclittica(II legge Keplero)
1.03
1.02 dic gen
nov
1.01 feb
1 ott
Gradi 0.99 mar
set
0.98 apr
0.97 ago mag
0.96 lug giu
0.95 0 50 100 150 200 250 300 350 400
Giorni dal Solstizio d"Estate (21-6)
Figura 1.8.
14
1 – Il Sole: un amico caloroso
Ore di Illuminazione del luogo in un anno: confronto orbite
16 Circolare
Ellittica
15
14
13
12
11
10
9
8 0 50 100 150 200 250 300 350 400
Figura 1.9.
Ecco (figura 1.9) come varia l’evoluzione delle ore di illuminazione del luogo
(sempre Foglizzo Canavese (To)) in un anno a seconda che si consideri l’orbita
circolare od ellittica, la differenza soltanto lieve è dovuta alla piccola eccentricità
dell’orbita (0,017). 15
1 – Il Sole: un amico caloroso
1.4 Altezza del Sole a mezzogiorno
Volendo inoltre ricavare l’altezza del Sole sull’orizzonte a mezzogiorno (ov-
viamente per la data e la latitudine considerate), si può operare nel modo seguente:
con riferimento alla figura 1.10 ed alla situazione di figura 1.1 (ovvero un giorno
d’estate): zona
d’ombra
α visione
Fig 1.10.a dall’alto
N C S
y . F
x α . Eq
F’
α D
N
S zona
δ
B L d’ombra
α
. L
A F C
Fig 1.10.b visione
laterale
S
z’ y’ x’
z’ = z FF’ proiezione della circonferenza disegnata dalla rotazione
x’ = x cos(α) del punto in 24 ore attorno all’asse terrestre
y’ = y cos(90°-α) Figura 1.10.
Incominciamo a considerare la posizione del punto, di latitudine introdotta, a
mezzogiorno; la proiezione più utile è quella riportata in figura 1.10.b (in modo che
il punto di trovi esattamente sulla circonferenza che è la proiezione della Terra). Per
angolo di inclinazione sull’orizzonte ci riferiamo a quello individuato dei raggi solari
e dal piano tangente al punto F, che con riferimento alla figura 1.10.b chiamiamo
AB̂F . 16
1 – Il Sole: un amico caloroso
I triangoli ABF e ADC sono simili in quanto entrambi retti per costruzione ed
aventi l’angolo  in comune.
Si ricava facilmente che l’angolo AB̂F è congruente a α
¯ + δ dove:
L L
• α
¯ è l’angolo complementare della latitudine introdotta del luogo considerato.
L
• δ è l’angolo che separa il polo Nord dalla circonferenza luce ombra e con riferi-
L
mento alla figura 1.4.c possiamo calcolarlo poiché b (semiasse minore dell’ellisse
ottenuto dalla proiezione della circonferenza luce ombra sempre per la figura
b
1.4.c) ne rappresenta il seno, quindi δ = arcsin( ) dove R è il raggio terrestre.
L R
Inoltre essendo b legato ad α (angolo sotto cui i raggi solari illuminano la Terra
nel particolare giorno introdotto), anche l’angolo di incidenza dei raggi del Sole a
mezzogiorno AB̂F è legato alla posizione della Terra nell’orbita celeste (ovvero nel
periodo dell’anno considerato).
Altezza Sole a mezzogiorno su tutta la Terra fissato il giorno
100 Altezza Sole a mezzogiorno
Latitudine introdotta
80
60
Gradi 40
20
0
-20
-100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80 100
Latitudine in gradi (pos=N, neg=S)
Figura 1.11.
o
(sempre riferito a Foglizzo Canavese lat 45 16’ N, giorno 25/7)
17
1 – Il Sole: un amico caloroso
Altezza del Sole a mezzogiorno in gradi
gradi = 64 primi = 21 Altezza del Sole a mezzogiorno nel luogo in un anno
70 giu lug
65 mag
60 ago
55 apr
50 set
Gradi 45 mar
40 ott
35 feb
30 nov
gen
25 dic
20 0 50 100 150 200 250 300 350 400
Giorni dell"anno da 23/12 a 23/12, il puntino rosso separa i mesi
Figura 1.12.
18
1 – Il Sole: un amico caloroso
1.5 Altezza del Sole nella giornata
Possiamo chiederci come varia l’altezza del Sole sull’orizzonte nell’arco della
giornata (data introdotta) alla latitudine considerata. Con riferimento alla figura
1.4.c e cambiando il sistema di riferimento consideriamo fissa la Terra ed il Sole le
ruoti intorno (moto apparente). Vedi Sfera Celeste fig. 1.13
• L’arco di circonferenza descritta dall’astro giace su un piano inclinato rispetto
a quello dell’orizzonte di un angolo pari all’angolo complementare della latitu-
dine del luogo considerato α .
lat
• Il centro di questa circonferenza si trova su una retta inclinata rispetto alla
verticale (Z = Zenit) di un angolo pari ad α e si sposta su questa durante
lat
l’anno.
• Durante l’anno il Sole descrive archi giornalieri di ampiezza variabile compresi
tra quello estivo e quello invernale. Z P
N
estate W
equinozio α
inverno lat
.
C estate
C
.
S N
equinozio
.
C inverno
E
Figura 1.13.
dove: 19
1 – Il Sole: un amico caloroso
• C ,C ,C sono i centri delle circonferenze descritte dal Sole (mo-
estate equinozio inverno
to apparente)
• Z è lo zenit, ovvero la verticale condotta dal punto di osservazione
• P indica la direzione del polo Nord, è quindi separato dallo zenit dall’angolo
N
α lat
Considerando per semplicità il periodo Primavera-Estate, con riferimento alla figura
1.14, in un generico istante della giornata il Sole si troverà nel punto P ad un’altezza
di δ gradi sull’orizzonte. La nostra incognita è proprio δ:
Z α P
M lat N
R
r W ϑ
2
α o r
r . C
P . estate
R α R
δ O
. lat
S . N
R I
r
ϑ
.
K 2
R
E
Figura 1.14.
• L’angolo descritto dalla rotazione (apparente) del Sole è quindi pari all’angolo
o
di illuminazione (in figura 1.4.c = 180 + 2θ vedi anche fig. 1.14)
2
20
1 – Il Sole: un amico caloroso
• La retta di intersezione dei piani e la distanza OC sono funzione dell’an-
estate
golo di illuminazione: il sorgere ed il tramonto del Sole sono specifici di ogni
singolo giorno e devono giacere sull’intersezione di tali piani
• α è angolo che lega il Sole con l’ora del giorno, il riferimento è il mezzodı̀
o
• C M = r = raggio della circonferenza descritta dal Sole, varia durante
estate
l’anno di giorno in giorno OC
estate
O P C = arctg
b estate r
· ·
OC = r sin(θ ) tg(α )
estate 2 lat
·
O P C = arctg[sin(θ ) tg(α )]
b estate 2 lat r
R r
= =
sin(π/2) −
sin(π/2 O P C ) cos(O P C )
b b
estate estate
· ·
r = R cos{arctg[sin(θ ) tg(α )]}
2 lat
quindi possiamo esprimere OC come
estate
· · ·
OC = R sin(O P C ) = R sin{arctg[sin(θ ) tg(α )]}
b
estate estate 2 lat
E dalla proiezione laterale otteniamo (fig. 1.15):
21
1 – Il Sole: un amico caloroso
Z α P
lat N
M P
. r
R α lat .
W . C estate
δ O
. .
S N
R
K Figura 1.15.
• l’angolo δ = P ÔK è la nostra incognita
• in particolare PK = PW + WK
· ·
P W = r cos(α ) sin(α )
o lat
·
W K = OC cos(α )
estate lat
• quindi l’angolo PK
P ÔK = arcsin R
δ = P ÔK
{cos[arctg(sin(θ
δ = arcsin )tg(α ))]cos(α )sin(α ) + sin[arctg(sin(θ )tg(α ))]cos(α )}
2 lat o lat 2 lat lat
o
Con questa formula, facendo variare l’angolo α (ricordandosi che ogni 15 ab-
o
biamo una variazione di un’ora) otteniamo l’evoluzione dell’altezza in gradi del Sole
in funzione dell’ora del giorno considerata