Concetti Chiave
- Le stelle sono corpi celesti composti principalmente da idrogeno ed elio, formati a partire da nebulose di gas e polveri.
- La temperatura superficiale delle stelle varia, influenzando il colore percepito, e la loro luminosità può essere classificata tramite magnitudine apparente e assoluta.
- Gli scienziati usano lo spettrometro per determinare la composizione chimica e la temperatura delle stelle, identificandole in classi stellari dal blu al rosso.
- Esistono sette classi di stelle (O, B, A, F, G, K, M), caratterizzate da diverse temperature e colori, dal blu caldo al rosso freddo.
- Le stelle possono evolvere in giganti rosse, supergiganti rosse o supernovae, con destini finali che includono nane bianche, stelle a neutroni o buchi neri.
Indice
Cosa sono le stelle
Le stelle sono corpi celesti formati prevalentemente da idrogeno ed elio legati assieme dall’attrazione gravitazionale: questo accumulo di atomi è dovuto alle nebulose, ossia nubi di gas e polveri. Il tempo e la modalità di creazione di una stella resta ancora solo ipotizzabile, poiché i tempi sono lunghi. Esistono diversi tipi di stelle divise prevalentemente dalla grandezza o dal colore percepito dai nostri occhi che è dovuto alla temperatura superficiale della stella.
La stella quindi in uno stadio primordiale è un conglomerato di atomi di idrogeno e di altri elementi che, grazie all’attrazione esercitata tra essi, porta ad un grande aumento della temperatura, quindi alla fusione dei nuclei di idrogeno e all’inizio di una fusione termonucleare. Oltre alla temperatura superficiale, ciò che influisce nella visione delle stelle è la distanza dalla terra. Per poter classificare la luminosità di una stella si possono utilizzare due metodi: la magnitudine apparente ossia come appare la stella vista dalla terra, oppure la magnitudine assoluta ovvero come apparirebbero le stelle se fossero tutte poste ad una distanza uguale.
Per poter identificare da cosa è composta una stella, gli scienziati utilizzano lo spettrometro ovvero un macchinario che esamina le radiazioni emesse dalle stelle e che permette tramite uno spettro di assorbimento di individuare la composizione chimica della stella. Da questo esame è possibile anche risalire alle temperature superficiali delle stelle, espresse in colori che variano dal blu al rosso. Queste suddivisioni sono chiamate classi stellari e ogni colore ha una lettera di riferimento.

Classi di stelle
Le classi sono precisamente sette “O, B, A, F, G, K, M”:
• e B sono le classi per le stelle blu ossia le più calde con una temperatura superficiale massima di circa 40000° ed una minima di 11000°
• Nella classe A vi sono le stelle bianco-azzurre con una temperatura massima di 11000° ed una minima di 7500°.
• Per quanto riguarda la classe F, vi sono le stelle bianche con una temperatura massima di 7500° ed una minima di 6000°.
• Nella classe G, le stelle gialle ovvero le stelle con una temperatura massima di 6000° ed una minima di 5000°.
• Nella classe K troviamo le stelle arancioni con una temperatura massima di 5000° ed una minima di 3500°.
• Nella classe M vi sono le stelle rosse ossia le più fredde con una temperatura massima di 3500° ed una minima di 2000°.
Per una classificazione completa e che tiene conto di entrambi i fattori, ovvero grandezza e colore esiste il diagramma H-R, che prende il nome dai due creatori ossia Hertzsprung e Russell.
Come tutte le cose pure le stelle hanno una vita, anche se molto più lunga in relazione alla nostra, ma nascono e muoiono come noi. Le stelle possono nascere in diversi modi: uno è come detto sopra ossia con una continua crescita dovuta ad una fusione nucleare continua all’interno che permette a loro di aumentare la massa, oppure c’è la possibilità che una stella possa nascere dall’esplosione di un’altra stella, ossia i detriti vengono attratti dalla forza gravitazionale della stella, questo è il motivo per il quale qualche volta si possono trovare elementi pesanti in stelle giovani che non sarebbero in grado di produrlo. Una volta che la stella finirà l’idrogeno si troverà davanti ad un bivio, la scelta ricadrà su una delle due opzioni, e sarà dovuta alla grandezza della stella stessa, ovvero se la stella è piccola non troverà energia sufficiente per continuare la fusione al suo interno e morirà, oppure se è grande la stella inizierà a fondere l’elio ottenuto dalle fusioni precedenti diventando una gigante rossa ed aumentando esponenzialmente la sua grandezza, queste fusioni porteranno la gigante a diventare una supergigante rossa fino a quando il nucleo non diventerà ferroso, a quel punto se la stella è più piccola di 8 volte la massa solare il nucleo diventerà una nana bianca e gli strati esterni costituiranno una nebulosa, se invece la stella è più grande di 8 volte la massa solare la stella diventerà una supernova, successivamente il nucleo potrà diventare una stella a neutroni, una pulsar o un buco nero dando uno spettacolo di colori nel cielo.
A cura di Luca.
Domande da interrogazione
- Cosa sono le stelle e come si formano?
- Come si classificano le stelle in base alla temperatura e al colore?
- Quali metodi si usano per determinare la luminosità di una stella?
- Cosa succede a una stella quando esaurisce l'idrogeno?
- Qual è il ruolo dello spettrometro nello studio delle stelle?
Le stelle sono corpi celesti composti principalmente da idrogeno ed elio, formati attraverso l'attrazione gravitazionale in nebulose di gas e polveri. La loro formazione implica un aumento di temperatura che porta alla fusione termonucleare.
Le stelle si classificano in sette classi stellari: O, B, A, F, G, K, M, che vanno dalle più calde e blu (classe O) alle più fredde e rosse (classe M), con temperature che variano da 40,000° a 2,000°.
La luminosità di una stella può essere determinata tramite la magnitudine apparente, che è come appare dalla Terra, e la magnitudine assoluta, che considera le stelle poste a una distanza uguale.
Quando una stella esaurisce l'idrogeno, può diventare una gigante rossa se è grande, o una nana bianca se è piccola. Le stelle più grandi di 8 volte la massa solare possono diventare supernove e successivamente stelle a neutroni, pulsar o buchi neri.
Lo spettrometro esamina le radiazioni emesse dalle stelle, permettendo di identificare la loro composizione chimica e le temperature superficiali, che si esprimono in colori variabili dal blu al rosso.