eddie guerrero
Genius
4 min. di lettura
Vota 4,5 / 5

Concetti Chiave

  • Il termine "religione" ha diverse interpretazioni etimologiche, tra cui quelle di Cicerone, S. Agostino e Lattanzio, che collegano il termine a concetti di culto, scelta e vincolo con Dio.
  • La religione è vista da S. Tommaso come la relazione tra l'uomo e Dio, mentre Schleiermacher la definisce come il sentimento di dipendenza infinita dall'esterno.
  • Le pratiche religiose rappresentano un segno del progresso intellettuale e spirituale dell'umanità, tramite il culto di forze superiori e sacrifici.
  • Lucrezio attribuisce la creazione degli dei alla paura umana di fenomeni naturali potenti e inspiegabili, un concetto ripreso in filosofie successive.
  • Il pensiero marxista considera la religione come riflesso delle condizioni di vita subalterne e come protesta contro la miseria, senza cercare di sopprimerla ma spiegandone origine e sviluppo.
Che cos'è la religione?
Il termine religione, nella sua origine (= etimologia) e nel suo significato, ha avuto diverse interpretazioni (se ne contano circa 50!). Ne riportiamo alcune che vengono considerate soddisfacenti da molti studiosi:
Cicerone ricollega il termine al verbo relegere, nel senso di considerare diligentemente le cose che riguardano il culto degli dei.
S. Agostino, invece, lo fa derivare da re-eligere, come se l'uomo dovesse di nuovo scegliere Dio, dopo averlo abbandonato con il peccato.
Lattanzio, scrittore latino-cristiano (III-IV sec.), ritiene di poterlo derivare dal verbo religare per indicare il vincolo di pietà che unisce l'uomo a Dio.
S.
Tommaso ne ha precisato il concetto, definendo la religione come il rapporto/relazione che l'uomo ha con Dio (Religio proprie importat ordinem ad Deum).
Per religiosità si intende comunemente il sentimento di rispetto e di fede ispirato dal senso del divino che si ritrova in ogni singola persona e che differisce da individuo a individuo.
In questo senso, la religione viene definita come sentimento e gusto dell'infinito, sentimento dell'infinita dipendenza dell'uomo da una Realtà che è totalmente al di fuori di lui, secondo alcune espressioni di Schleiermacher.

Uno dei segni più remoti a anche più certi del progresso intellettuale e spirituale dell’umanità è dato dalle testimonianza di pratiche religiose connesse al rapporto con il soprannaturale e il divino: la venerazione di forze superiori, sacrifici, culto dei defunti.
Fin dal più lontano passato l’Uomo ha sentito l’esigenza di trovare risposte agli aspetti più enigmatici della realtà che lo circondava.
Sono in primo luogo i fenomeni della natura, di cui l’Uomo ignora ancora le leggi che si presentano a lui come delle forze cieche, misteriose, potenti, che egli cerca di influenzare con il gesto, il rito e la preghiera e che lentamente finisce col personalizzare, conferendo loro concreti attributi a propria immagine e somiglianza.
“Primus in orbe deos fecit timor, ardua coelo fulmina cum caderent” (‘per prima al mondo la paura ha creato gli dei, alla vista dei fulmini che si abbatevano dal cielo’). Religione - Che cos'è la religione? articoloIl frammento viene generalmente attribuito a Lucrezio (antico poeta latino) ed è interessante notare come colga un concetto che verrà poi ripreso nelle filosofie successive
Nel 1800 venne teorizzato da Carl Marx il concetto di ateismo,
Il pensiero Marxista, infatti, sin dalle sue prime enunciazioni, ha visto la religione non solo come il riflesso delle condizioni subalterne in cui gli uomini sono sempre vissuti, ma anche come l’espressione di una loro protesta contro questa miseria reale.
L’idea della religione come “sospiro della creatura oppressa” è già nel giovane Marx e giunge a piena maturazione attraverso un ampio arco di tempo, sino agli ultimi scritti di Engels sull’origine del cristianesimo, pubblicati tra il 1882 e il 1895 in alcune riviste tedesche e inglesi. Il marxismo non cerca di sopprimere la religione, come viene ingenuamente o interessatamente affermato nella polemica corrente, ma si sforza do spiegarla nelle sue origini e nel suo sviluppo ben consapevole della funzione reale che ha sempre avuto e continua ad avere nella storia della società.
I marxisti non aboliscono dunque ne la religione ne il diritto ne la morale ne ogni altra esigenza della vita spirituale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine etimologica del termine "religione"?
  2. Il termine "religione" ha diverse interpretazioni etimologiche. Cicerone lo collega al verbo "relegere", S. Agostino a "re-eligere", e Lattanzio a "religare". S. Tommaso lo definisce come il rapporto dell'uomo con Dio.

  3. Come viene definita la religiosità?
  4. La religiosità è il sentimento di rispetto e fede ispirato dal senso del divino, che varia da individuo a individuo, ed è definita come il sentimento dell'infinita dipendenza dell'uomo da una realtà esterna.

  5. Qual è il ruolo della religione nel progresso intellettuale e spirituale dell'umanità?
  6. La religione è uno dei segni più certi del progresso intellettuale e spirituale dell'umanità, testimoniato dalle pratiche religiose legate al soprannaturale e al divino, come la venerazione di forze superiori e il culto dei defunti.

  7. Come viene interpretata la religione nel pensiero marxista?
  8. Nel pensiero marxista, la religione è vista come il riflesso delle condizioni subalterne degli uomini e come espressione di protesta contro la miseria reale, definita da Marx come "sospiro della creatura oppressa".

  9. I marxisti cercano di abolire la religione?
  10. No, i marxisti non cercano di abolire la religione, ma di spiegarla nelle sue origini e sviluppo, riconoscendo la funzione reale che ha avuto e continua ad avere nella storia della società.

Domande e risposte