Concetti Chiave
- Il termine "moschea" deriva dalla radice araba che significa "prostrarsi", evidenziando il suo scopo principale come luogo di preghiera.
- La prima moschea, costruita dal Profeta Mohammed a Medina, fungeva da centro sociale, politico e religioso, con una struttura semplice in mattoni d'argilla e foglie di palma.
- Una moschea è caratterizzata dal minbar (podio per predicazioni) e dal mihrab (nicchia orientata verso La Mecca), ma è possibile pregare ovunque il terreno sia puro e delimitato.
- Accanto alle moschee sorgono spesso madrasa e fontane, fondamentali per l'istruzione religiosa e la purificazione rituale.
- Le moschee sono decorate con motivi vegetali e versetti coranici calligrafici, evitando raffigurazioni umane o animali, in linea con i principi islamici.
IL SIGNIFICATO
Masgid (moschea) viene dalla radice araba Sa-gia-da, che vuole dire prostrarsi, quindi in senso etimologico la moschea è il luogo della prostrazione.
LA STORIA
La storia narra che appena il Profeta Mohammed (s.A.'a.s.) arrivò a Medina, perchè cacciato dai suoi concittadini Meccani che lo volevano uccidere, fece iniziare la costruzione della moschea che divenne poi il centro dell'attività sociale, politica e religiosa.
Questa prima moschea era di mattoni d'argilla con un tetto in foglie di palma della quale ovviamente non abbiamo più alcun resto.
IL LUOGO
In quanto luogo di preghiera la moschea non ha elementi indispensabili.
All’interno della moschea si trovano soltanto:
---il minbar > il podio per le predicazioni
---il mihrab > la nicchia per prostarsi verso La Mecca
Nelle vicinanze…
---Per insegnare e interpretare il Corano, oltre che per lo studio delle scienze, vengono fondate accanto alle moschee numerose madrasa, scuole, conventi e università.
---Per le necessità della purificazione, sia all’interno, sia nelle immediate adiacenze della moschea è spesso presente una fontana.
LA PREGHIERA
Perché la preghiera sia valida essa deve essere compiuta in precisi momenti ( awqāt ) della giornata, scanditi dall'andamento apparente del sole. Per questo uno speciale incaricato ( muezzin, dall'arabo muʾādhdhin ) ricorda dall'alto di una costruzione a torre (minareto, dall'arabo manār, "faro") mediante un richiamo rituale salmodiato ( adhān ) che da quel momento in poi è obbligatorio pregare (in casa, all'aperto, in moschea). Per chi si trovi lontano dal minareto e non possa per qualsiasi motivo udire la voce del muezzìn - oggi aiutata per lo più da altoparlanti - si sciorinano talora ampi panni bianchi, ben visibili anche da lontano.
L’INTERNO
Caratteristica di ogni moschea è la mancanza di raffigurazioni umane o animali, in quanto osteggiate dall'Islam. Le decorazioni sono perciò di tipo fitoforme (legate cioè al mondo vegetale) e, quasi sempre, sono presenti con versetti del Corano tracciati con calligrafie considerate particolarmente "artistiche"
Domande da interrogazione
- Qual è il significato etimologico della parola "moschea"?
- Quali sono gli elementi essenziali all'interno di una moschea?
- Come viene scandito il tempo della preghiera nella tradizione islamica?
La parola "moschea" deriva dalla radice araba Sa-gia-da, che significa prostrarsi, quindi etimologicamente indica il luogo della prostrazione.
All'interno di una moschea si trovano il minbar, che è il podio per le predicazioni, e il mihrab, la nicchia per prostarsi verso La Mecca.
Il tempo della preghiera è scandito dall'andamento apparente del sole, e un muezzin ricorda l'obbligo di pregare attraverso un richiamo rituale salmodiato dal minareto.