Concetti Chiave
- "I Sepolcri" è un poemetto di Foscolo, nato da una discussione sull'editto napoleonico che imponeva sepolture fuori città.
- Foscolo supera il nichilismo, vedendo nella tomba un'illusione di sopravvivenza che conserva il ricordo e i valori civili.
- Le tombe sono viste come centri di affetti familiari, valori civili, tradizioni e memoria di eroi, stimolando l'imitazione.
- La poesia utilizza figurazioni e miti per trasmettere emozioni, evitando il ragionamento logico e stimolando il cuore.
- La struttura del carme è rigorosa e armoniosa, con un linguaggio elevato che rende la comprensione difficile ma suggestiva.
Indice
Discussione sull'editto napoleonico
Sono un poemetto sotto forma di epistola poetica indirizzata all’amico Pindemonte. Sono stati scritti per una discussione avuta con questi sull’editto napoleonico di Saint-Cloud (1804) con cui si imponevano le sepolture fuori dai confini delle città e si regolamentavano le iscrizioni sulle lapidi.
Valore della tomba per Foscolo
Pindemonte, cristiano, sosteneva il valore della sepoltura individuale, mentre Foscolo, materialista, negava l’importanza delle tombe in quanto la morte comporta la dissoluzione dell’essere.
Tuttavia nei Sepolcri vi è il superamento del nichilismo dovuto alla delusione storica e il crollo delle speranze rivoluzionarie contro Napoleone: la morte non è più un “nulla eterno” e Foscolo le contrappone l’illusione di sopravvivenza. La sopravvivenza dopo la morte è garantita dalla tomba, che conserva il ricordo del defunto presso i vivi.
Per Foscolo la tomba assume quindi un valore fondamentale nella civiltà umana:
È il centro degli affetti famigliari e la garanzia della loro durata dopo la morte
È il centro dei valori civili
Conserva le tradizioni di un popolo
Tramanda la memoria di eroi spingendo alla loro imitazione.
Riscatto dell'Italia e memorie
Foscolo, a differenza dell’Ortis che si conclude con il suicidio, introduce la possibilità di riscatto dell’Italia grazie alle memorie di un passato di grandezza tenute vive dalle tombe.
Il carme è scritto attraverso figurazioni e miti, essendo l’intenzione di Foscolo quelle di offrire contenuti non al sillogismo (ragionamento logico) ma al cuore:
Illusione che sofferma il defunto al di qua della morte dà vita all’immagine del corpo avvolto nel grembo materno che lo nutre
Il fatto che le tombe siano indizio di civiltà si traduce nella rievocazione di civiltà antiche: il mondo classico, il medio evo ecc.
Il fatto che la poesia raccoglie l’eredità delle tombe per conservare la memoria per il lungo tempo richiama la fondazione di Troia, la sua fine e Omero che si ispira alle tombe dei padri.
Struttura e linguaggio del carme
Ha una struttura rigorosa ed armonica. Il linguaggio è elevato e aulico.
I trapassi da un concetto ad un altro avviene lasciando impliciti molti passaggi intermedi rendendo ardua la comprensione (perché Foscolo non vuole rivolgersi al sillogismo del lettore). Lo spazio e il tempo contribuiscono nel dare all’opera una suggestione di vastità: a spazi ampi succedono quelli angusti, si passa dal mondo terrestre all’aldilà, dal presente al Medioevo, dal mondo classico all’età primitiva.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema centrale della discussione tra Foscolo e Pindemonte riguardo l'editto napoleonico?
- Come Foscolo vede il ruolo delle tombe nella civiltà umana?
- In che modo Foscolo propone il riscatto dell'Italia nel suo carme?
- Quali sono le caratteristiche della struttura e del linguaggio del carme di Foscolo?
La discussione verte sull'importanza delle tombe; Pindemonte sostiene il valore della sepoltura individuale, mentre Foscolo, inizialmente materialista, supera il nichilismo e riconosce l'importanza delle tombe per la memoria e la civiltà.
Foscolo attribuisce alle tombe un valore fondamentale, vedendole come centri degli affetti familiari, dei valori civili, conservatrici delle tradizioni e memorie di eroi che ispirano imitazione.
Foscolo suggerisce che il riscatto dell'Italia possa avvenire attraverso le memorie di un passato glorioso, mantenute vive dalle tombe, a differenza del pessimismo presente nell'Ortis.
Il carme ha una struttura rigorosa e armonica, con un linguaggio elevato e aulico. I passaggi tra concetti sono impliciti, creando una suggestione di vastità spaziale e temporale.