Concetti Chiave
- Il sonetto di Foscolo è scritto in memoria del fratello Giovanni, morto tragicamente, e rappresenta una riflessione sulla morte e l'esilio.
- Nella prima quartina, prevale il tema dell'esilio e l'incapacità di Foscolo di trovare pace, con reminiscenze classiche che intrecciano moderno e romantico.
- La seconda quartina unisce i temi della madre in lutto e dell'esule, simbolizzando la patria perduta e l'aspirazione di Foscolo a un ritorno alla quiete.
- Nella prima terzina, Foscolo esprime il desiderio di un sepolcro come quello del fratello, riflettendo un senso di angoscia e stanchezza.
- L'ultima terzina evidenzia l'aspirazione di Foscolo a ritrovare la sua patria ideale, chiedendo che le sue ossa siano restituite alla madre dopo la morte.
Indice
Il dramma del fratello di Foscolo
Il fratello del Foscolo, Giovanni Dioinigi, si suicidò con un colpo di pugnale, appena ventenne nel dicembre 1801 per un debito di gioco. Tuttavia i documenti non concordano ed alcuni parlano sia di un’infezione polmonare che di una grave forma di malinconia che lo spinse a non alimentarsi per più di 40 giorni come scrive il Foscolo stesso al Monti.
Il sonetto e l'esilio
L’anno successivo, il poeta scrisse questo sonetto con lo scopo di piangere la morte del fratello, anche se al compianto si sostituiscono altri temi che caratterizzano trasversalmente tutta l’opera poetica del Foscolo: dopo l’esperienza dello Jacopo Ortis dal sentimento tumultuoso, egli dimostra di aver raggiunto una maturità, espressa da parole semplici, lontane da ogni eccesso, ma piene di sofferenza e rassegnazione.
La struttura è quella di un sonetto tradizionale: abab/baba/cdc/dcd
Nella prima quartina predomina il tema dell’esilio: ancora non ha formulato il proposito di andare a versare le sue lacrime sulla tomba del fratello che già il Foscolo viene travolto dalla penosa coscienza dell’esilio e dal pensiero che non potrà mai trovare la quiete su quella pietra. Fin dall’inizio, il sonetto è intessuto di reminiscenze classiche: Virgilio, Tibullo, Catullo e Petrarca. Questo sta a dimostrare la forza che abbia avuto la poesia della tradizione antica ed italiana anche di fronte a temi nuovi e strettamente romantici. Nei Sepolcri Foscolo afferma che il compito della poesia è di vincere il tempo ed il suo trascorrere inesorabilmente per cui ogni verso deve riecheggiare sensibilità e voci antiche. Pertanto, in questo sonetto, la sintesi fra moderno, classico e romantico raggiunge l’espressione più completa. Catullo scriveva: “Multas per gentes et multa per aequora vectus/advenio has miseras, frates, inferias…..”, ma in questi versi non ritroviamo la pena dell’esilio derivata dal concetto di patria e dal crollo degli ideali illuministici che conducono la generazione del Foscolo al “mal du siècle” e a volte al suicidio. I versi di Catullo rappresentano una sorta di approdo che invece Foscolo ha il dubbio che un giorno non potrà mai esistere per lui.
La madre e la patria perduta
Nella seconda quartina compare prima l’immagine della madre che piange sulla tomba del figlio e successivamente di nuovo quella dell’esule che tende, inutilmente e con tanta delusione, le mani verso la patria e ne saluta da lontano le case. La madre, la patria e la tomba del fratello, per Foscolo costituiscono un unico insieme, quasi sui trattasse di un modo da cui era stato sradicato e a cui egli aspirava di tornare per ritrovare la quiete. L’espressione riferita alla vecchia madre “...suo tardo dì traendo,...” ci rimanda al Petrarca “….traendo poi l’antico fianco...” e non indica soltanto l’età avanzata, ma anche l’angoscia e la difficoltà di vivere. Ci si può chiedere a che cosa si riferisca il poeta quando scrive “...e sol da lunge i miei tetti saluto.” Quando egli scrive questo sonetto si trova a Milano, per cui è verosimile che si tratti di Venezia, città in cui abitavano la madre ed i fratelli. Tuttavia, in senso più ampio, potremmo pensare a Zacinto, luogo natale del poeta, e soprattutto alla Grecia antica, quel mondo di bellezza, di quiete e di armonia a cui Foscolo aspira. Non bisogna dimenticare, a questo proposito, che il Neoclassicismo è stato il modo con cui il Romanticismo è penetrato in Italia in quanto mezzo per sfuggire da una realtà fonte solo di delusioni.
La ricerca di un sepolcro
Nella prima terzina il poeta constata che gli Dei gli sono avversi e prova lo stesso stato tormentoso e di angoscia conosciuto dal fratello quando era in vita ed invoca un sepolcro come il suo. Il ritmo si fa più lento per dare al lettore un senso di stanchezza.
L’ultima terzina, il cui contenuto è legato strettamente a quello della terzina precedente, il poeta sottolinea che l’aspirazione ad una tomba è l’unico desiderio che vorrebbe fosse esaudito dopo tante speranze mai realizzate, riferendosi con ciò allo Jacopo Ortis. Esprime quindi l’invito alle genti tra le quali egli sta fuggendo, di restituire le sue ossa alla madre, quando sarà morto. Tutte le genti sono per lui “straniere” perché la sua patria è un concetto ideale.
Domande da interrogazione
- Qual è il dramma che ha colpito il fratello di Foscolo?
- Quali temi emergono nel sonetto scritto da Foscolo dopo la morte del fratello?
- Come viene rappresentata la figura della madre nel sonetto di Foscolo?
- Qual è il significato della ricerca di un sepolcro nel sonetto di Foscolo?
- In che modo Foscolo integra elementi classici e romantici nel suo sonetto?
Giovanni Dioinigi, fratello di Foscolo, si suicidò a vent'anni nel dicembre 1801, apparentemente a causa di un debito di gioco, anche se ci sono documenti che suggeriscono altre cause come un'infezione polmonare o una grave malinconia.
Il sonetto di Foscolo, scritto per piangere la morte del fratello, esplora temi come l'esilio, la perdita della patria e la ricerca di un sepolcro, intrecciando elementi classici e romantici.
La madre è descritta mentre piange sulla tomba del figlio, simbolizzando il legame tra la famiglia, la patria perduta e il desiderio di Foscolo di ritrovare la quiete.
La ricerca di un sepolcro rappresenta l'unico desiderio di Foscolo di trovare pace dopo tante speranze deluse, riflettendo il suo stato di angoscia e il desiderio di essere restituito alla madre dopo la morte.
Foscolo utilizza reminiscenze di poeti classici come Virgilio e Catullo, combinandole con temi romantici come l'esilio e la perdita della patria, creando una sintesi tra moderno, classico e romantico.