Concetti Chiave
- Orlando abbandona Carlo Magno, offeso dalle calunnie credute dal re, e inizia un viaggio con Morgante, un gigante convertito dopo aver ucciso due suoi compagni ostili.
- L'episodio è tipico della letteratura epico-cavalleresca e si svolge in un palazzo incantato e deserto, dove i protagonisti devono affrontare una prova per uscirne.
- Il registro comico è dominante, con Orlando che sospetta una trappola e Morgante che si concentra sul banchetto gratuito, evidenziando il contrasto tra i due personaggi.
- Il tema dell'abbuffata a sbafo è centrale, con riferimenti continui al cibo e alla possibilità di mangiare e bere senza pagare, persino durante momenti di tensione.
- La zuffa con il demonio rappresenta il climax dell'episodio, con Morgante che immagina di sconfiggere l'intero inferno, mantenendo comunque il tema del cibo come motore dell'azione.
Indice
Orlando Abbandona Carlo Magno
Sdegnato dalle calunnie di Gano di Maganza e dal fatto che Carlo Magno vi abbia creduto, Orlando decide di abbandonare il re di Francia.
Incontro con i Giganti
In un deserto trova una badia, retta dall’abate Chiaromonte e abitata da tre giganti dall’atteggiamento ostile.
Egli ne uccide due e converte il terzo, di nome Morgante, che decide di seguirlo. Dopo essersi congedato dall’abate Chiaromonte, i due protagonisti si mettono in viaggio, senza una destinazione prestabilita.Il Palazzo Incantato
Quando arriva la notte, essi si rifugiano in un bel palazzo e le avventure cominciano.
Elementi del Topos Epico
L’episodio è un topos della letteratura epico-cavalleresca come del resto anche l’andare alla ventura, il fatto che dal castello si può soltanto uscire a condizione di aver superato una prova. Qualche tempo dopo, anche l’Ariosto svilupperà questo aspetto tradizionale.
Gli elementi che caratterizzano questo episodio sono:
• assenza assoluta di abitanti nel palazzo
• l’insistenza sulle decorazioni degli ambienti del castello e sulle vivande disponibili che scatena la ghiottoneria di Morgante
• presenza di un demonio come abitante del palazzo, anziché di un mago
• la zuffa con un demonio che alla fine, Morgante, persa la pazienza bastona e scaraventa nella tomba, prendendolo per le ascelle.
Il Registro Comico
L’aspetto caratterizzante dell’episodio è la scelta del registro comico, concretizzato con l’uso del linguaggio umile, quotidiano e riferito agli aspetti più materiali dell’esistenza. Di fronte ad un palazzo incantato, deserto, i due protagonisti hanno una reazione diversa: Orlando ipotizza subito che si tratti di una trappola tesa da un saraceno o di un’ incantesimo. Invece, Morgante pensa subito a fare baldoria gratuitamente. Scrive il Pulci: “Orlando nella mente sua ragiona, mentre Morgante comincia a ragionar col dente, e il danno sarà delloste che, non mostrandosi, non sarà pagato.
Il motivo dell’abbuffata a sbafo dei due protagonisti occupa le due ottave centrali (23-24) anche se riecheggia in modo più o meno diretto in tutto l’episodio. Per esempio, a Morgante, il castello appare come un’osteria e viene menzionato addirittura un ipotetico oste. Consumato il pasto e passata la notte con grande agio (come in un albergo), di nuovo si ricorda l’oste e la consumazione gratuita di cibo. Anche quando la situazione diventa più drammatica a seguito dell’apparizione del demonio, il linguaggio e i riferimenti; sono sempre gli stessi; i protagonisti ipotizzano che qualcun’ altro abbia banchettato la notte e ci si chiede dove siano finiti gli avanzi. Addirittura Morgante si preoccupa del fatto che dovrà digiunare e dice di non pentirsi della scorpacciata fatta la sera prima.
La Zuffa con il Demonio
Alla fine dell’episodio al tema del cibo è sostituito il tema della zuffa con demonio, con tutta una serie di termini che appartengono al campo semantico della zuffa e del macabro. A cui si aggiunge l’iperbolico progetto di Morgante di sgominare l’inferno intero, di cui viene fatto l’elenco dei personaggi, preso da Dante. In modo marginale, compare di nuovo il tema del “mangiare”: Morgante vorrebbe bere, in un solo sorso, tutto il Flegetonte, uno dei fiumi dell’inferno dantesco e mangiarsi, in un sol boccone, Flegias, il demone dantesco, custode del girone degli iracondi e degli accidiosi.. In sintesi, si può affermare che il motore dell’azione è sempre e comunque il morso della fame, mentre nelle opere che hanno preceduto o seguito il Pulci il motore è rappresentato dall’amore, dalla fede, dal bisogno di difendere l’onore o dalla necessità di mettere alla prova il coraggio e il valore.
Domande da interrogazione
- Qual è la ragione per cui Orlando decide di abbandonare Carlo Magno?
- Chi sono i giganti che Orlando incontra e quale è il loro destino?
- Quali sono gli elementi caratteristici del Palazzo Incantato?
- Come viene utilizzato il registro comico nell'episodio del Palazzo Incantato?
- Qual è il tema principale che sostituisce quello del cibo alla fine dell'episodio?
Orlando abbandona Carlo Magno perché è sdegnato dalle calunnie di Gano di Maganza e dal fatto che Carlo Magno vi abbia creduto.
Orlando incontra tre giganti in un deserto, ne uccide due e converte il terzo, Morgante, che decide di seguirlo.
Gli elementi caratteristici del Palazzo Incantato includono l'assenza di abitanti, decorazioni lussuose, vivande che attirano Morgante, e la presenza di un demonio anziché un mago.
Il registro comico è utilizzato attraverso un linguaggio umile e quotidiano, con Morgante che pensa subito a fare baldoria e l'idea di un'abbuffata a sbafo che riecheggia in tutto l'episodio.
Alla fine dell'episodio, il tema del cibo è sostituito dal tema della zuffa con il demonio, con Morgante che progetta di sgominare l'inferno intero.