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Concetti Chiave

  • Emilio, come Alfonso in "Una vita", si illude di essere un artista innovativo, ma si rifugia in autoinganni per sfuggire alla realtà e ai suoi limiti.
  • Il protagonista utilizza un linguaggio artificioso e teorie fittizie per mascherare la sua inettitudine, che viene messa alla prova dal suo incontro con Angiolina.
  • Emilio oscilla tra desiderio sessuale e dichiarazioni ipocrite di altruismo verso Angiolina, proiettando su di lei i propri desideri.
  • Angiolina, con il suo fascino giovanile, viene idealizzata da Emilio come una musa, nonostante la sua natura civettuola e spregiudicata.
  • L'inizio del romanzo ricorda la narrativa naturalista, ma il narratore giudica Emilio come egoista e calcolatore, smascherando la sua falsa generosità.

Indice

  1. Emilio e l'autoinganno artistico
  2. Il corteggiatore prudente e le sue contraddizioni
  3. L'inizio del romanzo e il narratore

Emilio e l'autoinganno artistico

Anche Emilio, al pari di Alfonso in Una vita, sopravvaluta la figura di sé stesso: si rappresenta come un artista in procinto di creare qualcosa di molto nuovo, ma costretto a fare i conti con gli impegni del suo prorpio lavoro e della famiglia (Ho altri doveri io, la mia carriera, la mia famiglia, rr.

6-7). Per un verso esse svolgono una funzione di intrattenimento e di evasione (le dichiarazioni liriche, r. 48, garantiscono, agli occhi di Emilio, un fascino seduttivo altrimenti inesistente), per un altro costituiscono i filtri che separano il personaggio dai fatti reali e lo risarciscono sul piano fantastico della propria incapacità di agire.

Si tratta di un gratificante autoinganno, che rivela l'inettitudine di Emilio ma gli permette anche di sopravvivere, evitando la brutta fine di Alfonso in Una vita. Conosce pertanto i propri limiti, si rende conto dell'autenticità dei propri sentimenti, sa che il suo linguaggio è una falsificazione, un trucco, un artificio. Di conseguenza si nasconde dietro una cortina fumogena di teorie e di false identità, che l'incontro con la donna mette a dura prova.

Il corteggiatore prudente e le sue contraddizioni

Dinanzi ad Angiolina, dunque, Emilio recita la parte del corteggiatore prudente, oscillando tra un inconfessato desiderio sessuale (brama insoddisfatta di piaceri, r. 15) e ipocrite dichiarazioni di altruismo (egli afferma di voler procedere per il bene della ragazza, quando invece sinteressa avere con lei soltanto un'avventura facile e breve, r. 57). Vorrebbe dar prova di scaltrezza da dongiovanni esprimendo senza mezzi termini la volontà di sottomettere la donna, dominarla e ridurla a oggetto di svago come un giocattolo (r. 6). Sin dall'inizio appare dotata di una felice e vitale "sanità", con il suo volto illuminato dalla vita, così Raggiante di gioventù e bellezza (rr. 38 e 54). Un uomo esperto della vita non avrebbe frainteso la natura ammaliante, civettuola e spregiudicata della ragazza, ma Emilio non comprende la realtà che ha davanti agli occhi, proiettando su Angiolina i propri desideri. Egli infatti la eleggerà in seguito a creatura angelicata, addirittura a musa personale, quasi a una fonte di ispirazione letteraria, "incantato" dalla malizia della ragazza, che fa cadere a bella posta l'ombrellino per catturare la sua attenzione.

L'inizio del romanzo e il narratore

L'inizio del romanzo, senza introduzione e subito nel centro dell'azione (in medias res), ricorda quelli della narrativa naturalista: alcuni critici hanno sottolineato, per esempio, l'affinità con l'incipit di Mastro-don Gesualdo di Verga, uscito appena nove anni prima rispetto a Senilità.

Tuttavia le analogie finiscono qui, soprattutto se ci soffermiamo sul punto di vista della voce narrante. Prendiamo l'incipit del testo: le parole sono quelle del protagonista e il narratore sembra eclissato, intento solo a registrare i pensieri del personaggio. Poi però improvvisamente si introduce un'altra prospettiva, quella con cui il narratore smentisce la falsa generosità di Emilio, smontandone l'alibi altruistico per dirci le vere ragioni del suo disimpegno affettivo.

Il narratore dunque giudica il personaggio come un egoista e un calcolatore intenzionato non solo a evitare un danno per sé, ma anche a procurarsi un agognato piacere (Mi piaci molto, r.

5) e un divertimento privo di complicazioni (funzione, questa, evidenziata dall'immagine della donna-giocattolo).

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale dell'autoinganno artistico di Emilio?
  2. Emilio si autoinganna rappresentandosi come un artista innovativo, ma in realtà usa questo inganno per sfuggire alla sua incapacità di agire, mantenendo una distanza dai fatti reali attraverso un linguaggio artificioso.

  3. Come si comporta Emilio nei confronti di Angiolina?
  4. Emilio recita la parte del corteggiatore prudente, oscillando tra desideri sessuali inconfessati e dichiarazioni ipocrite di altruismo, proiettando su Angiolina i propri desideri e fraintendendo la sua natura.

  5. In che modo l'inizio del romanzo si collega alla narrativa naturalista?
  6. L'inizio del romanzo è in medias res, simile a quello di Mastro-don Gesualdo di Verga, ma si distingue per il punto di vista del narratore che smentisce le false motivazioni di Emilio.

  7. Qual è il ruolo del narratore nel romanzo?
  8. Il narratore inizialmente sembra eclissato, ma poi introduce una prospettiva critica che smonta l'alibi altruistico di Emilio, rivelandone l'egoismo e il calcolo.

  9. Quali sono le contraddizioni del corteggiatore prudente?
  10. Emilio desidera dominare Angiolina e ridurla a un oggetto di svago, ma si nasconde dietro dichiarazioni di altruismo, non comprendendo la vera natura della ragazza.

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