paoletz00
Ominide
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Svevo, nato nel 1861, visse una vita minimalista e focalizzata sull'introspezione, in contrasto con la vita esteriore e appariscente di D'Annunzio.
  • Influenzato dalla psicoanalisi di Freud, Svevo utilizzò questi concetti come strumenti letterari per esplorare la psicologia dei suoi personaggi.
  • Nei suoi romanzi, Svevo abbandonò la struttura narrativa tradizionale, creando opere senza ordine logico e cronologico, influenzato da Joyce.
  • In "La coscienza di Zeno", il protagonista Zeno Cusini rappresenta l'alterego di Svevo, e il narratore diventa inattendibile, raccontando la realtà dal proprio punto di vista.
  • Il romanzo si sviluppa per tematiche come il fumo e il matrimonio, utilizzando un approccio simile al flusso di coscienza, sebbene meno complesso rispetto a Joyce.

Indice

  1. Confronto tra Svevo e D'Annunzio
  2. Influenza della psicoanalisi su Svevo
  3. Struttura innovativa de La coscienza di Zeno

Confronto tra Svevo e D'Annunzio

Svevo nacque nel 1861, due anni prima di D’Annunzio, che divenne per gli italiani una sorta di eroe e di modello da seguire, costui fu infatti in grado di dar vita al volo su Vienna e alla Reggenza del Carnaro. Svevo invece era un semplice impiegato in banca. Quindi, D’Annunzio cercò di condurre una vita esteriore, fatta di apparenza, di essere sulla bocca di tutti, Svevo, al contrario, condusse una vita minimalista, fece un lavoro di scavo interiore e di introspezione.

Influenza della psicoanalisi su Svevo

Fu infatti influenzato dalla psicoanalisi di Freud, che riteneva che a livello terapeutico fosse inutile, che però fosse fondamentale per la letteratura, diviene infatti un formidabile strumento dello scrittore. Fu così che Svevo

per la prima volta in Italia diede vita a un romanzo con una struttura priva di ordine logico e cronologico; in questo fu chiaramente influenzato da Joyce.

Struttura innovativa de La coscienza di Zeno

In La coscienza di Zeno, non viene infatti raccontata una storia, ma la realtà filtrata della coscienza del protagonista, Zeno Cusini, che diviene di fatto l’alterego di Svevo. In questo modo Svevo rende il narratore inattendibile, perchè non è più onnisciente come in Manzoni, al contrario racconta la realtà dal proprio punto di vista. Ciò è chiaro quando il padre gli tirò uno schiaffo in punto di morte, nel senso che Zeno riteneva non fosse uno schiaffo. Per lo più il romanzo, più che procedere consequenzialmente, procede per tematiche, come il fumo, il matrimonio e la morte del padre. Si può quindi parlare di una sorta di flusso di coscienza, anche se meno elaborato rispetto a quello di Joyce.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community