Concetti Chiave
- "La passeggiata" di Aldo Palazzeschi descrive una crisi percepita dai letterati attraverso l'esperienza urbana di due individui anonimi.
- Il poemetto si svolge presumibilmente a Firenze, con riferimenti a luoghi frequentati dall'autore, e si concentra sul percorso urbano piuttosto che sulla natura.
- Il testo registra dettagliatamente elementi urbani come negozi, mestieri, strade, manifesti, evidenziando la quotidianità cittadina.
- La rappresentazione della città è caotica e priva di logica, riflettendo un mondo disordinato e senza un centro stabile.
- Le rime nel poemetto evidenziano ironicamente l'incompatibilità tra i termini, creando cortocircuiti linguistici tra elementi apparentemente non correlati.
Brano derivato dalla seconda edizione de “L’incendiario”, nel 1913 e illustra la tempestiva coscienza della crisi avvertita dai letterati, il testo ha come protagonisti due individui ignoti che delimitano il poemetto con due semplici battute, e sconosciuto è anche lo spazio, possiamo presumere Firenze per il riferimento ad un caffè “L’amor patrio”, che veniva frequentato dall’autore.
Ambientazione e Protagonisti
Al centro dell’attenzione c’è il tratto di strada percorso, in ambiente urbano erede del flaneur, ossia una persona che passeggia in città e non più in natura. Il poemetto consiste nella registrazione tecnica di tutto ciò che i due vedono e leggono per strada: 33 negozi ed esercizi commerciali, decine di mestieri, serie di edifici, 3 vie cittadine e diversi manifesti [8 slogan pubblicitari, 3 avvisi, 8 titoli di giornale e anche una data e 10 numeri civici].
Caos e Rime Ironiche
Segni di una quotidianità cittadina ma questa rappresentazione è priva di logica, non c’è un filo conduttore, rispecchiando il caos degli accostamenti: mondo che non sembra più avere un ordine e un baricentro, in questa disposizione casuale è venuto a mancare il tessuto ordinatore. Gli unici accostamenti che possono emergere da questa rappresentazione confusionaria sono le rime, che da sempre creano cortocircuiti tra parole che legano, ma qui evidenziano in maniera ironica le incompatibilità i referenti cui i singoli termini alludono. Tra i versi 14-16, i grandi tumulti a Montecitorio [prima guerra Libia] fanno rima con il seno d’avorio [richiamo a cure di carattere estetico], oppure il gran sultano aspetta che rima con insuperabile sapone alla violetta.