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Concetti Chiave

  • La concezione dell'amore stilnovistico è mediata dagli occhi, con riferimenti all'Ars amatoria di Ovidio e al Decameron di Boccaccio.
  • Boccaccio trasforma l'episodio dantesco di Paolo e Francesca in un amore innocente tra adolescenti, destinato al matrimonio.
  • Il Filostrato è un poema epico cavalleresco derivato dai romanzi del ciclo troiano, dove Boccaccio sperimenta l'ottava rima.
  • Il Teseida delle Nozze d'Emilia narra di un torneo tra Arcita e Palemone per conquistare Emilia, con un finale tragico.
  • Boccaccio introduce in Italia il romanzo e il poema in ottava rima, trasponendo le tradizioni orali popolari in forma scritta.

Indice

  1. L'amore cortese e l'Ars amatoria
  2. Transcodificazione e amore innocente
  3. Boccaccio e l'innovazione poetica

L'amore cortese e l'Ars amatoria

Secondo l’idea cortese stilnovistica gli occhi sono il tramite dell’amore, qui intesi sono gli sguardi dei protagonisti che si innamorano leggendo l’Ars amatoria del poeta latino Ovidio il quale è considerato come l’autore per eccellenza della canzone elegiaca dedicandosi alla scrittura dell’amore. La concezione dell’amore anticipa il Decameron ed esprime la nostalgia di Boccaccio per la civiltà cortese.

Transcodificazione e amore innocente

Il passo riprende il noto episodio del V canto dell’inferno di Dante; Boccaccio applica una azione di transcodificazione, lui infatti sta transcodificando quello che disse dante nella divina commedia tra Paolo e Francesca. I due amanti si erano dichiarati il loro affettuoso sentimento mentre leggevano dell’innamoramento tra Lancillotto e Ginevra nel romanzo di Chretien de Troyes. Ma mentre in Dante il libro “galeotto” alimenta un amore adultero, qui Cupido con la sua frecce accende un amore innocente tra due adolescenti che sfocerà in un matrimonio.

Boccaccio e l'innovazione poetica

Di Un titolo grecizzante caratterizza anche l’opera composta immediatamente dopo il Filocolo: il poema Filostrato, “vinto d’amore” è un poema epico cavalleresco ; che vede protagonisti Trolio e Criseida. Il testo deriva dai romanzi francesi del ciclo troiano. In esso Boccaccio sperimenta per la prima volta quello schema metrico dell’”ottava rima” caratterizzato da strofe di 8 versi con rima alternata, che avrà una straordinaria fortuna dell’età rinascimentale. Chiude il periodo napoletano il poema anch’esso in ottave, Teseida delle notte d’Emilia, scritto tra il 1339 e il 1340, in cui l’autore, ispirandosi ancora una volta ai romanzi cavallereschi narra la storia di due amici, Arcita e Palemone, innamorati entrambi di Emilia cognata di Teseo. I due giovani ottengono da quest’ultimo l’opportunità di contendersi la fanciulla in un torneo. Il vincitore risulta Arcita che però ha riportato gravi ferite durante la battaglia e prima di morire affida la donna al rivale Palemone. Quindi Boccaccio ha portato in Italia il romanzo e il poema, introducendo un nuovo tipo di strofa, l’ottava con versi ad endecasillabi (verso del poema), lui sceglie l’ottava perché questa aveva avuto origine popolare, perché le opere cavalleresche giravano in modo orale tra il popolo in una struttura in ottave e lui quindi riporta queste rappresentazioni orali in modo scritto.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo degli occhi nell'amore cortese secondo l'idea stilnovistica?
  2. Gli occhi sono considerati il tramite dell'amore, come descritto nell'Ars amatoria di Ovidio, dove gli sguardi dei protagonisti simboleggiano l'innamoramento.

  3. Come Boccaccio trasforma l'episodio di Paolo e Francesca di Dante?
  4. Boccaccio applica una transcodificazione, trasformando l'amore adultero di Dante in un amore innocente tra adolescenti che culmina in matrimonio.

  5. Qual è l'innovazione poetica introdotta da Boccaccio nel Filostrato?
  6. Boccaccio introduce l'uso dell'ottava rima, una struttura metrica di 8 versi con rima alternata, che avrà grande successo nel Rinascimento.

Domande e risposte

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