Concetti Chiave
- Iulio, rappresentazione poetica di Giuliano de’ Medici, durante una caccia incontra Simonetta, trasformando il suo atteggiamento verso l'amore da riluttante a rapito.
- L'incontro con la ninfa nella foresta provoca in Iulio meraviglia e timore, una situazione tipica della lirica amorosa e richiamata da echi petrarcheschi.
- Simonetta incarna un significato allegorico legato alle virtù cardinali, guidando Iulio attraverso un percorso di comprensione e crescita personale.
- Nel poemetto, Simonetta viene percepita da Iulio come una figura divina, ma lei chiarisce il suo ruolo terreno e legittimo attraverso il matrimonio e la frequentazione della chiesa.
- Il testo esplora il tema della contemplazione amorosa e l'importanza di distinguere tra ambizioni spirituali e realtà terrene, esemplificato dal dialogo con Simonetta.
Indice
L'incontro di Iulio e Simonetta
Durante una caccia, Iulio, maschera poetica di Giuliano de’ Medici, incontra Simonetta, dama di Giuliano, e muta il proprio atteggiamento nei confronti dell’amore: prima era riluttante, ora è rapito. Nelle ottave che riportiamo è narrato l’incontro.
Schema metrico: stanze in ottava rima (ABABABCC).
La meraviglia di Iulio
La superba riluttanza di Iulio all’amore viene meno quando egli, messosi per la foresta all’inseguimento di una candida cerva, finisce per imbattersi in una ninfa alla cui apparizione rimane come folgorato, pieno di meraviglia.
L’immagine incantata della fanciulla, immersa tra mille fiori nel rigoglio della natura primaverile, ammalia il giovane, che infine si rivolge a lei tutto tremante, inducendo la ninfa a rivelare la sua identità. La meraviglia e il timore dell’amato, che rimane immobile davanti alla bellezza della donna e non osa rivolgerle la parola, almeno in un primo momento, riproduce una situazione tipica della lirica amorosa. Significativi, sotto questo profilo, almeno gli echi petrarcheschi segnalati nell’oblò e in nota (stanza 52).Il significato allegorico di Simonetta
La figura di Simonetta, nel poemetto, incarna il significato allegorico della pratica delle virtù cardinali (prudenza, fortezza, giustizia e temperanza). Indicative sono le informazioni che Simonetta fornisce a Iulio, il quale vede in lei qualcosa di divino («ma dea m’assembri certo», v. 2) e ritiene erroneamente di essere giunto al terzo gradino dell’esperienza amorosa, secondo la visione neoplatonica: quello della contemplazione. Segue poi la serie delle puntualizzazioni utili a sottrarre Iulio all’errore, e con lui il lettore: Simonetta dichiara di essere sposata, affermando così di conoscere il mondo dei sensi, ma nell’ambito legittimo del matrimonio; quindi precisa di frequentare la chiesa, che è un altro segno di partecipazione all’ordine della vita civile.