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Concetti Chiave

  • Giacomo Leopardi, nato nel 1798 a Recanati, è un poeta e filosofo italiano conosciuto per la sua visione pessimistica del mondo.
  • Autodidatta, Leopardi acquisisce una vasta cultura durante i "Sette anni di studio matto e disperatissimo", imparando diverse lingue e affrontando problemi di salute.
  • Il suo pensiero evolve dal pessimismo storico, che vede la natura come benevola, al pessimismo cosmico, dove la natura è vista come indifferente e crudele.
  • Leopardi sostiene che l'uomo è destinato alla sofferenza, poiché il piacere è limitato e una volta raggiunto, se ne cerca subito un altro.
  • Nel suo ultimo componimento "La ginestra", scritto poco prima di morire, invita l'umanità a unirsi per affrontare il dolore comune.

Indice

  1. Infanzia e Formazione di Leopardi
  2. Il Poeta Filosofo e la Critica
  3. Pessimismo Storico e Cosmologico
  4. La Ginestra e il Messaggio Finale

Infanzia e Formazione di Leopardi

Giacomo Leopardi nasce nel 1798 a Recanati da famiglia nobile e muore a Napoli nel 1837 all'età di 39 anni.

Leopardi studia da autodidatta nella biblioteca del padre.

Dal 1809 al 1816 vi fu il periodo dei "Sette anni di studio matto e disperatissimo" dove impara varie lingue tra cui latino, greco, francese ed ebraico.

Questi anni danno a Giacomo una grande cultura ma anche vari problemi di salute tra cui la gobba e problemi alla vista.

Leopardi inizia una corrispondenza con Pietro Giordani che incoraggia il suo desiderio di affermazione individuale.

Il Poeta Filosofo e la Critica

Leopardi viene chiamato il poeta filosofo perché non solo è un grande poeta ma anche un po' filosofo per la sua visione del mondo.

Lui infatti critica le correnti letterarie e l'unica cosa per lui importante è la vita.

Pessimismo Storico e Cosmologico

Ritiene che ci sia nel mondo un contrasto fondamentale : quello tra natura e ragione.

La natura inizialmente viene concepita da lui come una madre benevola che offre all'uomo l'immaginazione, motivo per cui gli uomini antichi, essendo più vicini alla natura, erano più felici.

La ragione invece, colpevole del progresso ha allontanato l'uomo da questa condizione. Questa fase del pensiero leopardiano è definita pessimismo storico.

Ben presto questo pensiero cambia, leopardi si rende conto che la natura non è una madre benevola ma piuttosto una matrigna. Essa non mirava alla felicità dell'uomo ma a conservare la specie e ciò genera sofferenza.

Al pessimismo storico quindi segue il pessimismo cosmico, un pessimismo più pesante.

Qui afferma che l'uomo è destinato a soffrire perché non esiste il piacere infinito, ma sono tutti limitati, condannando l'uomo all'insoddisfazione perché una volta raggiunto tale piacere si aspira subito ad un altro. L'uomo è vittima della natura, crudele e indifferente che ci mette al mondo per farci soffrire.

La Ginestra e il Messaggio Finale

Prima di morire, il 14 giugno 1837, compone "la ginestra", un lungo componimento di 317 versi.

L'ispirazione la prende da una ginestra che vede crescere sulle pendici del Vesuvio.

Qui Leopardi dice che l'uomo, avendo un nemico comune, deve riscoprire un senso di solidarietà e allearsi per sopportare questo dolore.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono stati gli anni formativi di Giacomo Leopardi e quali lingue ha imparato?
  2. Gli anni formativi di Leopardi sono stati dal 1809 al 1816, un periodo noto come i "Sette anni di studio matto e disperatissimo", durante il quale ha imparato varie lingue tra cui latino, greco, francese ed ebraico.

  3. Come si evolve il pensiero di Leopardi riguardo alla natura e alla ragione?
  4. Inizialmente, Leopardi vede la natura come una madre benevola, ma poi cambia idea, considerandola una matrigna indifferente che causa sofferenza. Questo porta al suo pessimismo cosmico, dove l'uomo è destinato a soffrire a causa della natura crudele.

  5. Qual è il messaggio finale di Leopardi nel componimento "La Ginestra"?
  6. Nel componimento "La Ginestra", Leopardi esorta l'umanità a riscoprire un senso di solidarietà e ad allearsi per sopportare il dolore comune, ispirato dalla vista di una ginestra che cresce sulle pendici del Vesuvio.

Domande e risposte

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